LIBRI. «PERIPEZIE DA SOCIOLOGO NON ACCADEMICO» DI GIANLUCA CAPPELLOZZA

[Amedeo Tosi – 05.04.2015] «Sconosciuti ai più, confusi con psicologi e assistenti sociali, molte volte tacciati da qualche giurista di pressapochismo, spesso snobbati nelle aziende pubbliche e private dove prestano servizio lavorativo», cosa rimane della figura del sociologo non accademico, se si esclude lo sbocco professionale della docenza universitaria? Con questo libro Gianluca Cappellozza cerca di portare a galla risposte che affondano le radici nella propria esperienza universitaria e professionale.

Gianluca Cappellozza
PERIPEZIE DA SOCIOLOGO NON ACCADEMICO
Istruzioni per l’uso
TgBook Editore
Anno 2015 – 166 pagg. – 9,00 euro
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«Sconosciuti ai più, confusi con psicologi e assistenti sociali, molte volte tacciati da qualche giurista di pressapochismo, spesso snobbati nelle aziende pubbliche e private dove prestano servizio lavorativo», cosa rimane della figura del sociologo non accademico, se si esclude lo sbocco professionale della docenza universitaria? Una domanda che senz’altro tutti i laureati in sociologia (e non solo) si saranno posti dopo essere stati incoronati con l’alloro al termine del percorso formativo. E che Gianluca Cappellozza pone sullo sfondo della sua ultima fatica editoriale, cercando di portare a galla risposte che affondano le radici nella propria esperienza universitaria e professionale. La pubblicazione raccoglie spunti e riflessioni sul supporto che potrebbe dare il sociologo non accademico per sciogliere qualche nodo irrisolto della società italiana: il testo si propone, infatti, di mostrare la possibilità di tradurre la sociologia in appositi lavori, ed assume così la fisionomia di un piccolo e avanguardistico ausilio riflessivo per chi, con sguardo nuovo, si avvicina alla professione e si appresta a diventare uno specialista nei vari settori indicati nel volume: dalla pubblica amministrazione alla mediazione culturale, dall’ambito clinico e terapeutico al mondo della comunicazione o nella protezione civile. Con la consapevolezza che nulla di significativo è stato fino ad oggi pensato, scritto e concretizzato a livello internazionale di questa nuova visione della sociologia pratico-operativa attuata in un’ottica copernicana ed esperienziale che potrebbe allineare ai blocchi di partenza nuove occupazioni per i futuri sociologi.

Nel nuovo scenario contemporaneo «tende a trasformarsi profondamente il lavoro sociale e l’intervento professionale del sociologo tesi, in via crescente, verso l’attivazione di reti comunitarie, la promozione di responsabilità sociale, lo sviluppo di innovazione sociale partecipata e di reti collaborative tra servizi nella gestione di condizioni di non autosufficienza, la conciliazione della vita familiare con quella lavorativa, la ricerca finalizzata alla conoscenza puntuale di una comunità» sottolinea nella prefazione il professor Franco De Felice, docente universitario a Urbino. Che loda lo sforzo culturale di Cappellozza nel far emergere una nuova interpretazione del ruolo del sociologo chiamato ad occuparsi di salute «soprattutto attraverso interventi di promozione di qualità della vita, nella costruzione di relazioni di inclusione sociale e di contrasto di condizioni di povertà e di deprivazione, di sviluppo di comunità, di valorizzazione delle risorse di un territorio, di costruzione di responsabilità di impresa e di promozione della cittadinanza attiva». Nodi importanti e, appunto, irrisolti della società italiana. (am.t.)


Gianluca CappellozzaL’AUTORE
 Gianluca Cappellozza è nato a Monselice (Pd) nel 1965. Laurea in Sociologia. Laurea in Filosofia. Laurea specialistica in Organizzazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali. Ha esordito nel 2004 con «Vi regalo…il Nordest?!». Con il romanzo breve «Boccasette» nel 2011 ha conseguito la medaglia d’argento nel Premio Nazionale di narrativa A.N.P.S. a La Spezia. E con il racconto «Ritorno nel Delta» del 2013 ha ottenuto a Roma il Premio Speciale della Giuria del Premio Letterario Nazionale «Scriviamo Insieme».
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