MARIO LONARDI É IL NUOVO PRESIDENTE DEL MLAL: «IL NOSTRO SGUARDO SUL MONDO DOVRÁ ESSERE ATTENTO AGLI ESCLUSI»


Domenica 1 giugno 2008 l’Assemblea dei soci dell’Ong ProgettoMondo Mlal ha eletto il veronese Mario Lonardi (nella foto) nuovo presidente per i prossimi 4 anni. Succede alla trentina Emilia Ceolan, volontaria storica per i paesi Brasile e Centro America. Lonardi, già sindaco del Comune di San Martino Buon Albergo dalla spiccata vocazione per le politiche di cooperazione decentrata e per l’impegno nella solidarietà internazionale, era dallo scorso anno anche membro del Comitato di gestione.

L’espressione di questa candidatura, e la conferma venuta dal voto unanime del primo giugno, sta a sottolineare la consapevolezza da parte degli aderenti ProgettoMondo Mlal dell’estrema necessità di svolgere oggi, parallelamente al quarantennale impegno profuso in 21 Paesi del Sud del mondo, un nuovo lavoro di sensibilizzazione del territorio con il coinvolgimento di tutta la società civile italiana. Perché è oggi più forte che mai la convinzione che solo lavorando nelle nostre case, nelle nostre scuole e nei nostri municipi, potremo favorire realmente quel cambiamento che ci aspettiamo a livello globale.

Anche per questo l’Ong veronese ha contestualmente approvato una Carta dei valori che mette anche nero su bianco e a disposizione di tutti, obiettivi, stile e parole chiave del proprio agire perché, su queste basi condivise e valorizzate, possa crescere e rafforzarsi un nuovo protagonismo della società civile. Per essere tutti dei «cittadini attivi», come ha chiesto all’assemblea il neopresidente Lonardi: «Condividere le preoccupazioni, capire soluzioni diverse dalle nostre, in termini personali, di comunità e di territori, – aveva infatti spiegato nella sua candidatura- considerare quotidianità e relazioni fattori fondamentali di mutuo apprendimento e cambiamento, sperimentare relazioni di solidarietà che comprendono anche gratuità e dono, diventeranno il modo migliore per vivere relazioni di reciprocità».

Il neopresidente Mario Lonardi sarà affiancato da un nuovo Comitato di gestione eletto dall’Assemblea: Ivana Borsotto (Cuneo), Giuseppe Cocco (Torino), Melania Ceccarelli (Pisa), Sara Nannini (Lecco), Davide Passuello (Marostica Vicenza). Infine è già stata anticipata dal neocomitato la riconferma alla direzione per Valentino Piazza (Treviso).

Lucia Filippi

Comunicazione ProgettoMondo Mlal

Proponiamo di seguito il primo editoriale firmato da Mario Lonardi e pubblicato nell’interessante newsletter mensile, «Lettera agli Amici», che l’organizzazione redige e divulga agli interessati. Info: www.progettomondomlal.org

É UNA QUESTIONE DI RESPONSABILITÁ

di Mario Lonardi

Come sostenevo già appena eletto alla guida di ProgettoMondo Mlal, la sfida per noi sarà culturale e politica. Il tempo che ci troviamo a vivere oggi nel nostro Paese, è un tempo di riflusso e di chiusura: notiamo una forte attenzione al problema dei migranti ma con una prospettiva unilaterale, quasi che l’unica umanità e l’unico benessere in gioco siano i nostri; verifichiamo che gli “altri”, diversi da noi per religione, colore o sistema di senso e valori, fuori dalle fabbriche o dalle campagne dove garantiscono una parte del nostro PIL, sono percepiti come scomodi e perfino pericolosi.

Una nuova attenzione all’identità e alla percezione della sicurezza porta infatti all’assunzione di atteggiamenti non inclusivi nei casi migliori e di aperta intolleranza e xenofobia nei peggiori. Ecco perché dico che per noi la sfida sarà culturale e politica. E dovrà essere nostro impegno vivere tale sfida, come persone e come associazione, in modo da testimoniare la centralità della persona e della sua dignità, assumendoci la responsabilità di mettere la giustizia sociale nel cuore dei nostri stili di vita e al centro dei nostri progetti, nella consapevolezza che essa è fondamentale premessa per la pace e per il rispetto dei diritti umani. Le nostre iniziative dovranno mettere in discussione le cause all’origine di povertà ed esclusione.

Il nostro sguardo sul mondo dovrà essere attento specialmente agli esclusi, ai gruppi sociali più svantaggiati, dei quali dovremo valorizzare risorse e potenzialità, cogliendo le loro proposte per una trasformazione sociale del presente. Porre i Sud del mondo al centro della nostra azione vorrà dire anche cogliere e valorizzare gli stimoli che da essi provengono per aprire un nuovo tempo di speranza anche nella nostra società ricca, ma sempre più spenta sia sul piano sociale che su quello spirituale. Il nostro essere cittadini attivi dovrà concretizzarsi anche nella promozione di iniziative che permettano di incidere sulle coscienze, sull’opinione pubblica e sulle istituzioni, nella prospettiva di un futuro sostenibile per tutti.

La particolare attenzione alle risorse comuni, a un loro accesso equo, una loro attenta gestione in uno stile di sobrietà potranno caratterizzare il nostro stile di cooperazione come un’esperienza di prossimità vera.

Fondamentale sarà poi lo sforzo per l’informazione, la formazione e la sensibilizzazione, la costruzione di reti e alleanze. E in questa prospettiva il ruolo del Comitato di gestione dovrà essere forte e partecipe anche attraverso deleghe specifiche. Nell’incontro tra persone, gruppi, comunità e istituzioni, cercheremo un confronto paritario tra culture, competenze e pratiche diverse per il raggiungimento di obiettivi comuni. A questo orienteremo la nostra passione e il nostro sforzo organizzativo.