25 SETTEMBRE – 5 OTTOBRE 2008. IL GIRO D’ITALIA DELLA «CAROVANA DELLA PACE»


CAROVANA, IL TUO NOME É SPERANZA

di Alex Zanotelli

Gli istituti missionari italiani hanno rilanciato la Carovana della pace (25 settembre-5 ottobre), che muoverà da tre aree dell’Italia per ricongiungersi a Roma. Nel sud sarà riproposta la lotta alle mafie.

In questi giorni sono stato molto tormentato dai volti dei poveri e dalle loro rivolte per il cibo: da Haiti all’Egitto, dal Marocco alle Filippine, dal Pakistan al Camerun. Sommovimenti che si stanno espandendo ovunque. Manca da mangiare, non perché non si produca abbastanza, ma perché, per esempio, usiamo le produzioni di cereali per ottenerne biocarburanti. Ciò crea scarsità di beni alimentari e innesca il rialzo dei prezzi. E di ciò ci accorgiamo anche noi in Italia.

Di fronte a questa situazione di sofferenza che riguarda una parte consistente dell’umanità, i grandi della terra, invece di fare qualche passo in avanti per trovare una soluzione, stanno facendo enormi passi indietro. Alla base di tutto c’è l’egoismo del mondo ricco. In questo scenario sconfortante, è per me motivo di gioia e di speranza il fatto che gli istituti missionari italiani abbiano deciso di riprendere in mano la Carovana della pace. Nata nel contesto del Giubileo 2000, questa bella esperienza, nella sua prima edizione, aveva scelto lo slogan “Giubileo degli oppressi” e aveva portato i temi del Sud del mondo in molte realtà italiane. L’esperienza è stata ripetuta nel 2002 e nel 2004, e ha certamente seminato speranza e incoraggiato le comunità locali nelle loro lotte.

Dopo il 2004, c’è stata una sospensione, dovuta anche alla difficoltà dei comboniani — che hanno sempre sostenuto con decisione la Carovana — di farsene carico in prima persona. Ma già nel 2007 si sono trovare le energie per rilanciarla, con un’iniziativa alle basiliche paleocristiane di Cimitile, nel Napoletano. Non si è voluto perdere l’occasione del settimo anno dopo il Giubileo. Il Giubileo richiama alla mente di molti l’indulgenza plenaria e la pratica del pellegrinaggio. Il Giubileo biblico, invece, domandava la liberazione degli schiavi, il condono dei debiti e la restituzione delle terre a chi le aveva perse. Possiamo chiamare questo insieme di atti la dimensione sociale della fede biblica.

Dunque, quest’anno ci siamo messi insieme, abbiamo stabilito un gruppo di lavoro e stiamo preparando la Carovana 2008 con grande cura. La “Carovana missionaria della pace” si svolgerà dal 25 settembre al 5 ottobre e si muoverà in tre aree. Al sud, toccherà Puglia, Campania, Calabria e Sicilia; al centro, Toscana e Lazio; al Nord, Friuli, Veneto e Lombardia. I tre tronconi s’incontreranno a Roma il 5 ottobre.

Io, che lavoro a Napoli, ho a cuore in particolare la Carovana del Sud. Voglio dirlo con molta forza: il Sud d’Italia è abbandonato a sé stesso e si sente impotente davanti alle durissime sfide che deve affrontare. Un Sud in ginocchio, dove hanno stravinto le mafie, soprattutto la ’ndrangheta, la più potente organizzazione criminale. Un sud dove i poveri diventano sempre più poveri. A Napoli lo posso costatare ogni giorno nei quartieri popolari.

Questo Sud ha un bisogno immenso di speranza. Il Sud oggi è terra di missione e noi missionari dobbiamo esserci. È con questo spirito che stiamo preparando la Carovana nelle regioni meridionali. Partiremo dalla tomba di don Tonino Bello, nel cimitero di Alessano, nel Leccese. Don Tonino, vescovo di Molfetta, scomparso ormai da 15 anni, è stato un pastore e un uomo eccezionale, punto di riferimento per molti.

Sulla tomba di don Tonino accenderemo una lampada a olio, che ci accompagnerà lungo il viaggio e ci ricorderà un amico che sentiamo molto vicino: un grande vescovo, un appassionato dei poveri. Saremo due giorni in Puglia, poi passeremo in Campania, dove la priorità, a Napoli, andrà al tema dei rifiuti e alle responsabilità che ci stanno intorno, mentre a Caserta ci soffermeremo sugli immigrati e le loro problematiche. Poi sarà la volta della Calabria, e qui il punto focale non può non essere la lotta alla ’ndrangheta, questo mostro economico, finanziario, criminale. Infine, faremo tappa in Sicilia, dove le sfide non mancano di certo.

L’atto finale della Carovana sarà a Roma. Forse sarà possibile riunirsi nel Colosseo stesso, per ritornare dove i primi cristiani dimostrarono di poter essere alternativi all’impero romano. Anche noi, come Carovana, dobbiamo dare forze a tutte quelle realtà di base che tentano di fare percorsi alternativi a quelli dell’attuale impero del denaro.

Oggi, come missionari, siamo chiamati ad annunciare la Buona Novella in questi contesti. Nella certezza che il Dio della vita è più grande di qualsiasi impero e vuole che i suoi figli vivano.

Visita il sito della Carovana della Pace: http://www.carovanadellapace.it/

Alex Zanotelli

Fonte: Nigrizia