[di Luigino Righetto • Settembre 1998] Fondata nel maggio del 1988, quest'anno la cooperativa sociale di solidarietà Monscleda, con sede a Montecchia di Crosara, festeggia il suo primo decennale...

MONTECCHIA DI CROSARA. DIECI CANDELINE PER LA MONSCLEDA

Fondata nel maggio del 1988, quest’anno la cooperativa sociale di solidarietà Monscleda, con sede a Montecchia di Crosara, festeggia il suo primo decennale. Chi scrive, a quel tempo ancora non c’era, ma si trova ora a gestire, con orgoglio e con il massimo impegno, una ricchezza umana e materiale frutto di tanti anni di lavoro, di scelte importanti, di dedizione, a volte spasmodica, a quel ideale che spinse un gruppo di volontari a fondare una cooperativa. Nel corso della storia, la cooperativa Monscleda si è modificata, diventando una realtà completamente diversa da come era agli inizi. Se prima non disponeva di una sede, dal 1994 possiede una struttura propria, dove svolge l’attività principale, ossia la gestione del CEOD (centro educativo occupazionale diurno) che ospita 12 utenti con varie patologie. Sorta come cooperativa “mista” (cooperativa di servizi alla persona e di lavoro), ora la nostra organizzazione eroga servizi socio sanitari ed educativi (le cosiddette coop. di tipo A), avendo costituito nel maggio del 1994, la cooperativa sociale “Monscleda Lavoro” (cooperativa per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, detta di tipo B) che ha conglobato il lavoro. Se prima interveniva solo nel territorio di Montecchia, ora opera con tutti i comuni della Val d’Alpone, San Bonifacio e Soave compresi. L’idea guida è stata, ed è, la riabilitazione intesa come sviluppo e promozione del benessere complessivo della persona, attuato nella quotidianità. L’insieme di fattori psicologici, sociali e relazionali, che insieme concorrono a dare benessere alla persona, devono essere sperimentati e vissuti nella semplicità della quotidianità, nel ritmo delle stagioni. La normalità, intesa come insieme di sane abitudini e relazioni paritarie e significative, deve nascere da un ambiente familiare che tenga conto del contesto vitale del singolo utente. Per questo la cooperativa Monscleda è e rimarrà una realtà di modeste dimensioni. Dieci anni sono passati. E se per un attimo ci fermiamo a gustarci, con un pizzico d’orgoglio, questa nostra storia, guardiamo subito avanti, alle nuove sfide di oggi, in cui i problemi dei disabili, degli emarginati e delle persone in difficoltà sembra essere un problema “degli altri” o delle istituzioni pubbliche. La cooperativa, infatti, intende migliorare la propria efficacia (intesa come capacità di dare e variare le risposte ai bisogni del territorio non ancora evasi), promuovendo nella propria zona la cultura della promozione sociale ed umana, la cultura del disabile non inferiore, ma, come suona etimologicamente la parola, diversamente abile. La cooperativa vuole diventare il veicolo preferito delle istituzioni pubbliche e private del proprio territorio, quale strumento per poter produrre ricchezza sociale, fatta di servizi alla persona, solidarietà, lavoro, benessere.

Luigino Righetto
(Presidente)