[Movimento Nonviolento • 05.11.04] Ieri non siamo scesi in piazza Brà, a Verona, nemmeno per contestare la manifestazione ufficiale, per non legittimare in alcun modo chi, ancora una volta, ha fatto l'apologia  del militarismo. Le autorità civili, militari, religiose, tutte unite a legittimare eserciti e guerre...

MOVIMENTO NONVIOLENTO: «4 NOVEMBRE 2004: NON FESTA MA LUTTO!»

Ieri non siamo scesi in piazza Brà, a Verona, nemmeno per contestare la manifestazione ufficiale, per non legittimare in alcun modo chi, ancora una volta, ha fatto l’apologia  del militarismo. Le autorità civili, militari, religiose, tutte unite a legittimare eserciti e guerre.

Una manifestazione nostalgica e patriottarda sugli scalini di Palazzo Barbieri, per stringersi attorno alle Forze Armate.  Il Presidente della Repubblica che, dimenticando la Costituzione, difende l’aumento delle spese belliche.  Stiamo assistendo ad un arretramento culturale. La guerra attraverso gli schermi televisivi è entrata nelle coscienze di molti, per annullarle.

Il 4 novembre, festa delle FFAA, è stata ricordata la “vittoria” militare del 1918. Ecco i veri costi umani di quella guerra: Italia: 680.071 morti; 1.050.000 feriti di cui 675.000 mutilati. Austria-Ungheria: 1.200.000 morti; 3.620.000 feriti (Storia Illustrata, agosto 1979). I morti di tutti i paesi furono quasi 10 milioni. Il risultato per l’Italia fu poi il ventennio fascista. Queste le conseguenze di una folle decisione voluta dal re e governo contro la volontà del Parlamento (450 su 508 deputati erano contrari), il re e il governo uccisero, ferirono, mutilarono 2.405.000 italiani, contadini poveri, e 4.820.000 austriaci e ungheresi, per conquistare all’Italia non solo terre di popolazione italiana (che si potevano ottenere per via diplomatica, come voleva Giolitti) ma anche terre di popolazione tedesca,
come il Südtirol.

Le autorità civili e militari hanno detto di rendere onore ai caduti. Ma quei poveretti sono uomini ammazzati da chi ha voluto la guerra; sono vittime dei loro governi; sono stati ingannati, traditi, costretti ad uccidere altri come loro e a morire per le pretese di chi li dominava. Noi ricordiamo con rispetto e con pena profonda le vittime civili e militari di tutte le guerre. Rende vero onore alle vittime soltanto chi lavora tenacemente per rendere illegittima ogni guerra ed escluderla dai mezzi della politica, per sciogliere tutti gli eserciti e istituire i corpi civili di pace (interventi di mediazione civile e nonviolenta nei conflitti), per una polizia internazionale non militare sotto comando dell’Onu e non di una potenza o coalizione particolare.

Questo significa la nostra posizione ed iniziativa nonviolenta: che non gli eserciti assassini hanno diritto a render omaggio alle loro vittime, ma chi alle guerre si oppone e quelle vite avrebbe voluto salvare; che solo chi è costruttore di pace e si batte affinchè mai più si diano guerre può ricordare le vittime delle guerre senza offenderle ancora. E nel ricordo delle vittime delle guerre corroborare un impegno di pace e di nonviolenza.

Noi pensiamo che perseverando in questa azione rigorosamente nonviolenta anno dopo anno riusciremo a rendere sempre più partecipate le nostre iniziative di memoria, e rendere sempre più evidente l’ipocrisia e l’immoralità dei militari scandalosamente in festa innanzi alle tombe delle vittime loro.

Noi pensiamo che, perseverando in questa azione rigorosamente nonviolenta e sempre più persuadendo altre persone ad unirsi a noi, il 4 novembre possa e debba diventare, da oscena festa delle forze armate assassine, giornata di memoria e di impegno per la pace, e celebrazione infine del superamento e quindi dell’abolizione dell’istituzione militare. Superamento ed abolizione già oggi possibili con la realizzazione del programma costruttivo della difesa popolare nonviolenta, dei corpi civili di pace, con quella “Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e nonviolenta” cui in molti in varie forme si sta già lavorando, e che è merito del movimento delle donne e segnatamente di Lidia Menapace aver tematizzato e proposto con grande tenacia e lucidità.

Movimento Nonviolento
Via Spagna, 8 – Verona
Tel. 045 8009803