Non giuro a Hitler

A distanza di 55 anni la storia di “Pepi” Nusser è attuale come non mai. E commuove profondamente. Non optante al tempo della tragica scelta tra Italia fascista e Germania nazista, Josef viene richiamato alle armi ed inquadrato nelle SS. Un atto al di fuori dell’ordinamento internazionale che impedisce ad una potenza occupante di richiamare nelle file del proprio esercito cittadini di altro Stato. Josef Mayr-Nusser, sposato e con un figlio piccolissimo, rifiuta di giurare fedeltà a Hitler. “L’impellenza di tale testimonianza è ormai ineluttabile – scrive alla moglie dal carcere -, due mondi si stanno scontrando”. Incarcerato e destinato al campo di concentramento, il 24 febbraio 1945 Mayr-Nusser viene trovato morto su un carro bestiame fermo alla stazione di Erlangen. Francesco Comina, da anni apprezzato redattore del giornale “il Segno”, ricostruisce la vicenda della scelta di Josef nel libro “Non giuro a Hitler”, appena pubblicato dalle edizioni San Paolo. Non è un libro di storia. La storia c’entra, naturalmente, ma se ne fa cenno solo quel tanto che basta per capire gli stati d’animo, le motivazioni. Comina si cala in modo appassionato nei panni dell’obiettore Josef, ne descrive il cammino, la vita esemplare, l’urgenza di essere testimone. Testimone scomodo allora come oggi.La domanda che l’uomo qualunque si pone di fronte a queste scelte così radicali è questa: è valsa la pena morire per non dire sì a Hiltler? Sono tante le piccole bugie che si dicono nel corso della vita… Sono tanti i piccoli compromessi necessari per tirare avanti… E’ valsa la pena lasciare una donna vedova ed un figlio orfano?La risposta la dà lo stesso Mayr-Nusser: se mai nessuno dirà il suo no ad un sistema ingiusto, quel sistema continuerà a mietere le sue vittime. Non è questo un atteggiamento profondamente cristiano? Josef ha, in quegli anni confusi, una consapevolezza totale: “Due mondi si stanno scontrando” e dunque “l’impellenza di tale testimonianza è ormai ineluttabile”. Dare testimonianza: è questa la chiave di una scelta tragica, consapevole, incamminata diritta verso il sacrificio della vita. E’ questa testimonianza che ci parla ancora oggi e che ancora ci turba.Il libro di Comina non mira a fornire dati biografici esaustivi sulla vita di una persona (lo noteranno subito quei critici abituati ad individuare ogni pagliuzza negli occhi altrui). Impedisce piuttosto al lettore e alla storia di “archiviare il caso Mayr-Nusser”. Rende vivo quel personaggio, testimone della fede e del rapporto con il mondo, la politica, il potere.

 


Libro scritto da Francesco Comina (ed. San Paolo – pp.116 – £ 18.000).