[Intervista di Rosapia Bonomi • 31.05.03] GRAZIA DE MARCHI presenta il suo nuovo CD: “Gli artisti che cosa possono fare per la terra? Credo che possiamo fare molto. Le nostre armi sono la musica e la poesia.” ...

NUOVO CD DI GRAZIA DE MARCHI: «SPORCO MONDO», ACQUA, TERRA, ANIMALI…

GRAZIA DE MARCHI presenta il suo nuovo CD: “Gli artisti che cosa possono fare per la terra? Credo che possiamo fare molto. Le nostre armi sono la musica e la poesia.”
«Ho appena terminato la registrazione del nuovo lavoro sull’Ambiente, insieme a Roberto Tombesi e ai Calicanto. Siamo ancora indecisi sul titolo, ma il CD sarà sicuramente SPORCO MONDO. Si tratta di un lavoro che parla di acqua, terra, animali, uomini… e di tutto quello che stiamo perdendo se non ci ribelliamo in ogni forma possibile. Le nostre armi sono la musica e la poesia». Queste armi tenere e forti appartengono a Grazia De Marchi, veronese, fin dagli anni settanta, quando inizia il suo appassionato lavoro di ricerca e di reintegrazione del canto di tradizione popolare. Ben presto Grazia si dedica professionalmente al canto e alla canzone d’autore d’ogni epoca. Dedica recital monografici alle canzoni di Luigi Tenco, a quelle sui testi di Pasolini, alla canzone napoletana classica, al repertorio della grande Milly, al tango argentino e italiano del primo novecento e al moderno di Astor Piazzola.  Ci fa sentire Brecht e Weill, capolavori francesi e brasiliani, perle nascoste della moderna canzone colta italiana e francese… Nel 93 debutta con le canzoni di Brel tradotte per lei da Duilio Del Prete. I lavori su Brel, Pasolini, Calvino, vengono proposti con successo in Francia, Spagna, Portogallo, alle Canarie… Prepara e incide un recital dal titolo “Caro Amore”, col patrocinio del Comune di Verona e del Club di Giulietta, unendo brani della storia di Giulietta e Romeo a grandi canzoni d’amore di tutti i tempi. Nel 97 a Roma debutta con un recital dedicato ad Anna Magnani. Riprende il canto popolare veronese con lo spettacolo e il nuovo album “Donna Lombarda”, insieme al gruppo corale femminile “Le Anguane”. Inizia una stretta collaborazione con Marco Ongaro che scrive per lei “Lasciatemi Vivere”, quasi una biografia musicale. Adesso, Grazia De Marchi, Marco Ongaro, Roberto Tombesi e i Calicanto propongono il nuovo CD. Marco Ongaro dice di questo lavoro: «…è il punto dell’anima in cui il lamento per la distruzione della generosa bellezza del mondo e la nostalgia del suo ricordo s’incontrano con la rabbia e l’ironia disillusa che solo un amore molto forte ha saputo suscitare. Grazia De Marchi, dalla voce profonda come il solco e tagliente come il vomere, ruvida come la corteccia e vellutata come la foglia, ha per me impersonato la terra madre, dignitosa anche nel dolore, e il suo simbolo umano: la donna. Dal dialogo tra le due è scaturito un duetto, dove la dolcezza della ninna nanna e la sfrenatezza del canto cumulativo si fondono in un affresco che è al contempo grido d’allarme ed elegiaca canzone d’amore. Ho scritto queste canzoni cercando di creare e donare più di quanto mi fosse richiesto, nel tentativo di stupire, per una volta, la madre cui tutti dobbiamo».
Dell’ultimo brano del CD, ASHOKA, Grazia dice: «L’ho scoperto su “Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani e l’ho voluto come soggetto importante in questo progetto. Mi è venuta l’idea, poi realizzata, di far cantare il ritornello finale in molte lingue. Oltre all’italiano ci sono il portoghese di un’amica capoverdiana, il russo e lo spagnolo di un’amica russo-cubana, l’arabo di un amico marocchino e l’ebraico di un amico italiano che suona e canta in un gruppo di musica liturgica ebraica. Non riesco a far a meno di commuovermi ogni volta che ne ascolto la realizzazione». (Rosapia Bonomi)