[di Vandana Shiva • 30.12.03] Non e' con le guerre che si esporta la pace. Ma con una nuova forma di sovranita' popolare. Che nasce dalle campagne. Parola di una grande economista...

PAROLE IN LIBERTA’. VANDANA SHIVA: DEMOCRAZIA DELLA TERRA

Ho fatto un sogno in cui la societa’ umana si evolveva dall’avidita’ e dal consumismo della globalizzazione alla compassione e ad una Democrazia della Terra basata sulla conservazione. La globalizzazione sta spingendo il mondo verso un apartheid del “vivere” e non “vivere”, giacche’ gli elementi primari della vita – la biodiversita’, il cibo e l’acqua vengono mercificati e privatizzati e le condizioni di base per la vita della gente vengono distrutte. Nella democrazia della Terra, la biodiversita’ e l’acqua saranno recuperate come beni comuni. Non ci saranno brevetti sulla vita e nessuna privatizzazione dell’acqua. Il diritto al cibo e all’acqua sara’ parte dei diritti umani universali fondamentali di tutti, a prescindere dalla classe, dal sesso, dalla religione e dall’etnia. Come disse Gandhi “Sulla terra ce ne e’ abbastanza per i bisogni di tutti ma non per l’avidita’ di alcuni”. Nessuno soffrirebbe la fame o la sete se fossimo tutti responsabili e disposti a dividere.

[…]Il mercato globale ha accresciuto la ricchezza dei ricchi e la poverta’ dei poveri – ma ha disumanizzato tutti gli umani – i poveri perche’ spinti a livelli di esistenza subumana, o peggio perche’ viene negato loro il diritto alla sopravvivenza. I ricchi e benestanti stanno diventando disumani nel processo di accumulazione della ricchezza.
Per riscattare la nostra comune umanita’ dobbiamo riconoscere che la nostra specie e’ diversa ma uguale all’interno della comunita’ della terra.

[…]La globalizzazione corporativa riduce la terra ad un supermarket di merci dove tutto e’ in vendita. Estingue i diritti fondamentali alla vita, ai mezzi di sostentamento e agli stili culturali diversi. I ricchi sono ridotti ad accumulatori e consumatori del supermarket globale, mentre i poveri e gli emarginati sono considerati non necessari e da buttar via.

[…]Le guerre contro L’Afghanistan e l’Iraq si sono basate sulla cultura della paura – in cui la condizione per la sopravvivenza dell’uno e’ l’annientamento dell’altro. Ma non si tratta solo di una superpotenza che cerca sicurezza attraverso lo sterminio di altri popoli. Nelle societa’ rese insicure, la pulizia etnica puo’ cominciare in una quantita’ infinita di modi. L’offerta per dei lavori in India ha scatenato un enorme conflitto etnico nell’India dell’est, portando al massacro dei Binari ad Assam. Quando le condizioni di vita economiche e la sicurezza nella societa’ vengono essiccate, la piu’ piccola scintilla puo’ generare etnocidio e genocidio.

[…]In tutto il mondo la tragedia dell’11 settembre e’ diventata una comoda scusa per legiferare contro il popolo. Ovunque i politici stanno cambiando i programmi in direzione xenofoba e fondamentalista per ottenere voti in un momento in cui i programmi economici non sono piu’ stabiliti a livello nazionale, ma dalla Banca Mondiale, dal FMI, dal WTO e dalle corporazioni globali, e i partiti perdono le elezioni a causa del tradimento economico della loro gente.

[…]Ho il sogno, che passeremo dalla violenza, dalla distruzione e dalle monoculture come principi organizzativi dell’economia, della politica e della cultura, alla non-violenza, alla creativita’ e alla diversita’ come principi organizzativi della vita umana sulla terra.

Vandana Shiva


Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista, e’ la teorica piu’ nota dell’ecologia sociale. I suoi libri sono editi in Italia da Feltrinelli. Questo testo e’ stato raccolto da Cristiana Ceci per l’Espresso…