SAN BONIFACIO (VR). DIS-INTEGRATA LA SCUOLA PER GIOVANI E ADULTI

DAI PONTI AI MURI:
I TEMPI DELLA DIS-INTEGRAZIONE

[di Federica Cacciavillani • 03.12.04] 

C’É SCUOLA E SCUOLA

Il Centro Territoriale Permanente di Istruzione e Formazione per l’Età Adulta è una scuola strana, una scuola “altra”: ha orari diversi rispetto alle altre scuole, è frequentato da persone diverse, adulte con più di 15 anni. Ma è una scuola: istruzione e formazione per le persone sopra i 15 anni è il mandato istituzionale che il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha dato ai CTP.

Una scuola, frequentata da quelli che l’hanno lasciata tanto tempo fa
senza prendere il diploma, o quei ragazzi che “cadono fuori” (drop out) dal sistema dell’istruzione prima di raggiungere la terza media. Ed ancora: da quelle persone che decidono di rimettersi sui banchi di scuola per riprendere a studiare; per capire come funziona l’oggi del mondo e della società, con i loro diversi linguaggi. Una scuola frequentata da persone di mondi diversi che oggi vivono tra noi, per imparare a comunicare in lingua italiana, esercitando il “diritto-dovere alla comunicazione”. 

Il logo del Centro Territoriale PermanenteI Centri Territoriali Permanenti sono stati istituiti dal Ministero della Pubblica Istruzione (oggi M.I.U.R.) con l’Ordinanza Ministeriale n. 455 del 29 luglio 1997, collegando l’educazione degli Adulti in un progetto organico e sistematico. Vengono per legge collegate tra loro le esperienze di Corsi di alfabetizzazione della scuola elementare, Corsi serali di Scuola Media (150 ore) e Corsi di Educazione degli Adulti, non finalizzati al conseguimento delle licenze Elementare o Media ma alla Formazione lungo tutto l’arco della vita. 

IL CTP A SAN BONIFACIO

A San Bonifacio (VR) esistono esperienze di educazione degli adulti a partire dagli anni ‘80, con i corsi di alfabetizzazione per adulti analfabeti e/o disabili e per il conseguimento della Licenza Media (150 ore). Negli anni Novanta sono decollati i corsi di italiano come lingua seconda, cioè i corsi di italiano per stranieri, previsti dal Ministero della Pubblica Istruzione, che recependo una direttiva del Bureau Internazionale de l’Education ha aperto i corsi ai cittadini stranieri comunitari e non comunitari. In questi anni il Distretto Scolastico numero 30 di San Bonifacio ha attivato due corsi per persone adulte con handicap e due corsi di italiano per stranieri, mentre proseguono i corsi per il conseguimento della Licenza Media, ex 150 ore, con una o due classi. 

Il Ministero per la Pubblica Istruzione  ha istituito dal 1997-98 a San Bonifacio un CTP, presso il I° Circolo Didattico. Scelta, questa, motivata dal fatto che i CTP vengono istituiti dove preesistono esperienze di educazione degli adulti, preferibilmente nelle scuole sedi di distretto scolastico. 

Il Centro coordina «le offerte di istruzione e formazione programmate sul territorio, organizzate verticalmente nel sistema scolastico e orizzontalmente con le altre agenzie formative per dare adeguate risposta alla domanda proveniente sia dal singolo che da istituzioni o dal mondo del lavoro».  (O.M. 455/97) 

Oggi il CTP di San Bonifacio ha una sede centrale e 4 periferiche (Monteforte d’Alpone, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione e Caldiero), tutte presso scuole dell’obbligo, Elementari o Medie, come tutti i 10 CTP della provincia di Verona. Nelle sedi periferiche ci sono corsi di alfabetizzazione e qualche corso di educazione degli adulti, mentre nella sede centrale vengono svolti corsi di alfabetizzazione-italiano per stranieri suddivisi in livelli; 2 classi di Scuola Media (ex 150 ore); corsi brevi di educazione degli adulti, contraddistinti dal motto “Basso costo di iscrizione, alta qualità della formazione”: vari i corsi offerti, negli ambiti dell’informatica (ECDL), delle lingue straniere, della cultura generale. 

Dall’anno scolastico 1990-91 e fino al 28 novembre del 2004, la sede centrale del CTP è stata presso la scuola elementare «Lorenzo Milani» di Via Fiume: dal 29 novembre 2004 la sede è stata spostata nella scuola elementare «don Mario Viale», nella frazione di Prova. Perché? 

COSA É SUCCESSO?

Nel mese di giugno 2004, nel corso dell’ultimo collegio dei docenti, gli insegnanti della scuola elementare «Lorenzo Milani» hanno proposto una riflessione al collegio dei docenti del I° Circolo Didattico su possibili difficoltà derivanti dalla compresenza e contemporaneità delle attività scuola elementare-CTP-scuola per adulti e sugli spazi che servono alla scuola elementare per attuare la riforma Moratti. Una riflessione interna agli organi della scuola. 

Nel mese di agosto 2004 l’Amministrazione Comunale ha comunicato l’intenzione di spostare le attività del CTP «per esigenze di spazio», per motivi  «di sicurezza, igienico sanitari, di promiscuità e contemporaneità». 

Dopo varie richieste di dati e le delibere contrarie degli Organi Collegiali della scuola, è giunta a settembre la delibera della Giunta Comunale di San Bonifacio per lo spostamento delle attività del CTP. Vari i motivi adotti, tra cui: «le eventuali possibili implicazioni, di carattere igienico sanitario, conseguenti all’uso promiscuo di locali e attrezzature da parte della popolazione minorile e da parte di persone adulte (perlopiù extracomunitari) dei corsi organizzati dal CTP, anche in contemporaneità di presenza, negli orari diurni, con le classi a Tempo Pieno e in parte con le classi a modulo» si legge nella delibera della Giunta Comunale n.43 del 20/09/04. 

UN’ASSEMBLEA PUBBLICA, TACIUTA DAI MEZZI DI INFORMAZIONE

Il Dirigente scolastico, gli insegnanti e gli utenti del CTP, oltre alla maggioranza del collegio dei docenti del I° Circolo, non concorda con lo spostamento delle attività, che penalizza sia negli orari che nella collocazione decentrata della scuola di Prova gli utenti più deboli: donne straniere, ragazzi drop out, che provenendo da paesi lontani (Mezzane, Cologna Veneta, Selva di Progno ed altri) o venendo a scuola a piedi già dovevano sopportare la difficoltà di raggiungere la sede di via Fiume. 

Nel periodo che va da settembre di quest’anno fino alla serata dell’assemblea pubblica, cioè il 24 novembre, è iniziata una discussione per molti versi scorretta, perché dava informazioni non corrispondenti al vero, volte a creare tensione e diffidenza contro le persone che frequentano il CTP, soprattutto nei confronti degli stranieri, del tipo: «quelli che frequentano il CTP sono per il 70 per cento clandestini, in bagno fanno di tutto. Durante i loro mesi di digiuno gli islamici hanno usanze particolari in bagno. Tra gli adulti ci sono dei pedofili!» e via di questo passo… 

E sulla base di informazioni false e tendenziose, il Consiglio di Circolo del I° Circolo didattico, in una seduta richiesta da un consigliere dello stesso, il maestro Mariano Mariotto (nonché attuale assessore all’Istruzione e al Sociale del Comune di San Bonifacio) al presidente del Consiglio di Circolo, il genitore Emanuele Ferrarese (nonché assessore alle Attività Produttive del medesimo Comune di San Bonifacio), dopo 50 minuti di  spiegazioni dell’assessore «che si sveste dei panni si insegnante per mettere le vesti dell’assessore», il consiglio di Circolo vota a favore della delibera di giunta comunale: e siamo alla quadratura del cerchio. 

Nell’assemblea pubblica in sala civica del 24 novembre, promossa dalla Direzione Didattica e dal CTP, oltre al Dirigente del CTP, Oriano Modenini, la sottoscritta nelle vesti di Coordinatrice del CTP e al professor Diego Pasetto, hanno esposto le loro idee contrarie allo spostamento del CTP anche alcuni corsisti, che nella sala civica gremita di persone -tra cui il sindaco di San Bonifacio e vari assessori e consiglieri comunali- si sono fatti portavoce dei molti corsisti del CTP, in particolare degli stranieri. Accanto a loro,  Jean Pierre Piessou ha riportato le preoccupazioni del sindacato Anolf Cisl in merito all’iter che devono subire molti cittadini per ottenere la residenza nel comune dell’Est veronese. Era stata invitata ufficialmente anche la stampa locale, che era presente. Moderati dal dottor Gabriele Poletti, si sono susseguiti vari interventi sia di corsisti del CTP che di consiglieri comunali e di cittadini di varia appartenenza politica. Una discussione molto accesa, che ha messo in evidenza diversi modi di intendere la politica, la gestione della cosa pubblica, della scuola e della convivenza civile.  

Scontro di idee? Non solo: scontro di visioni della vita e delle istituzioni, del territorio da condividere con chi abita vicino a te, degli edifici pubblici a servizio della cultura e della scuola per tutti, di milaniana memoria.  

Sono, siamo molto preoccupati per le parole udite in queste settimane: esse creano divisione e conflitti. Siamo preoccupati per l’avanzare di prassi che determinano separazioni e pregiudizi. Per l’accezione negativa data alla  promiscuità. Per la contemporaneità di presenza nello stesso edificio di persone di età e nazionalità differente vista in senso negativo. Per l’infondato allarmismo sanitario e sulla sicurezza. Per la crescita della diffidenza conflittuale. Per le incredibili leggende metropolitane che si insinuano nelle credenze e nella cultura delle persone. E per l’assordante silenzio dei mezzi di comunicazione. Tutto ciò porta a costruire muri e non ponti. 

Federica Cacciavillani
Insegnante del C.T.P. – E.d.A.