TERREMOTO A GIAVA: LA CARITAS RACCOGLIE AIUTI

Giunti in loco, a Giava, i rappresentanti e volontari della rete Caritas per valutare i bisogni e distribuire i primi aiuti. Ardua la stima delle vittime e dei feriti. Ancora di più quella dei danni. A poche ore dal sisma che ha scosso per l’ennesima volta l’arcipelago indonesiano, non è possibile valutare l’entità dei bisogni, vista la magnitudo del terremoto. Colpita la città di Jogya e molte altre zone dell’area centrale dell’isola di Giava, non distante dal vulcano Merapi, che minaccia da giorni una devastante eruzione.

«Kwi-Karina», la Caritas indonesiana, in coordinamento col dipartimento emergenze della Conferenza Episcopale e col supporto della rete Caritas Internationalis presente in loco, composta tra gli altri da due operatrici di Caritas Italiana, è attiva sul posto. Tre unità d’emergenza con operatori esperti stanno valutando i danni e distribuendo i primi aiuti. L’Arcidiocesi di Semarang e varie parrocchie dell’area colpita stanno mettendo a disposizione le proprie strutture e, grazie alla collaborazione di numerosi volontari, si stanno adoperando per aiutare le persone più  bisognose.

EMERGENZA

«Acqua potabile, attrezzature medico-sanitarie, prodotti per l’igiene, alimenti liofilizzati, attrezzature per cucine, tende e teli impermeabili» sono i bisogni urgenti degli sfollati nell’isola indonesiana, afferma padre Sigit Pramudji, direttore di ‘Kwi-Karina’, la Caritas Indonesiana. Dopo i 7 ospedali dell’arcidiocesi messi a disposizione per ricevere i ferriti, «10 medici e 100 infermieri» – sottolinea una nota della Caritas Italiana del 31 maggio, giunta all’agenzia di informazione MISNA – stanno visitando le zone colpite con lo scopo di «curare sul posto feriti e traumatizzati» oltre ai «5 medici e 25 infermieri» inviati nella città di Yogyakarta. L’organizzazione degli aiuti si basa al momento sulla «distribuzione di generi di prima necessità a 5.000 famiglie, assistenza medica con team mobili a 10.000 persone, tende per 1.800 persone», si legge inoltre nel comunicato. Intanto anche la Caritas Internazionalis – che raggruppa 162 organismi nel mondo – ha predisposto dei mezzi per far fronte allo spostamento delle popolazioni nell’eventuale eruzione del vulcano Merapi.

La Confederazione di Caritas Internationalis è da anni presente in Indonesia e ha rafforzato le sue attività di emergenza e ricostruzione in particolare a seguito del maremoto del 26 dicembre 2004 e del terremoto che ha colpito duramente l’isola di Nias, a sud-ovest di Sumatra, il 28 marzo 2005. Il coordinamento Caritas comprende, oltre alla Caritas locale, quelle di Austria, Italia, Germania, Svizzera e USA. Nello specifico Caritas Italiana sta realizzando interventi per 5 milioni di Euro.

La Caritas Vicentina fa appello per questa nuova emergenza alla solidarietà delle nostre comunità che ben conoscono i drammi causati dalle scosse sismiche. Caritas Italiana, in rete con la quale si sta muovendo la nostra Caritas diocesana, ha messo già a disposizione per questa emergenza 150 mila Euro.

Si può contribuire (causale «Terremoto Giava-Indonesia 2006»):

1) mediante un versamento sul c/c postale n. 13824362 intestato a Diocesi di Vicenza-Caritas C.P. 833 Vicenza

2) mediate bonifico bancario sul n. 117100, CIN G, ABI 05018, CAB 12100 intestato a Caritas Vicentina presso Banca Popolare Etica – sede di Padova

3) consegnando le offerte direttamente presso gli uffici di Caritas Vicentina in contrà Torretti, 38 – 36100 Vicenza, dal lunedì al sabato (9,00 -12,30) – tel. 0444/304986.