[di Chiara Tajoli • 15.02.03] É passato un anno dalla scomparsa di Angelo Barbieri, coordinatore di Verona Salute, il centro per la tutela al diritto alla salute, ma il suo nome e, soprattutto, le sue azioni non sono state dimenticate. Il mondo del volontariato ha perso un valido generale, perché questo era Barbieri: non si limitava a stare in trincea, difendendo con tutta la sua forza i diritti di chi, spesso disperato, si rivolgeva a lui, ma andava anche a Roma per far conoscere le sue idee sulla riforma sanitaria, di cui è stato per molti punti un anticipatore.

UN ANNO FA LA SCOMPARSA DI ANGELO BARBIERI: SOGNAVA UNA SANITA’ A MISURA D’UOMO

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É passato un anno dalla scomparsa di Angelo Barbieri, coordinatore di Verona Salute, il centro per la tutela al diritto alla salute, ma il suo nome e, soprattutto, le sue azioni non sono state dimenticate. Il mondo del volontariato ha perso un valido generale, perché questo era Barbieri: non si limitava a stare in trincea, difendendo con tutta la sua forza i diritti di chi, spesso disperato, si rivolgeva a lui, ma andava anche a Roma per far conoscere le sue idee sulla riforma sanitaria, di cui è stato per molti punti un anticipatore. Durante questi anni ha avuto contatti frequenti con i ministri alla Sanità, Rosy Bindi, Umberto Veronesi e poi Girolamo Sirchia. Contatti anche “elettrici” con Rosy Bindi che, pur criticata apertamente, apprezzava i progetti e le soluzioni prospettate da Barbieri, il cui unico scopo era creare una sanità a misura d’uomo, una sanità che seguisse il paziente non solo nella fase acuta, ma anche in quella successiva, cioè dal momento delle dimissioni in poi. E per questo Barbieri si è sempre battuto come un leone fino alla fine. Quando ormai sapeva di non avere più speranze di sopravvivere il suo pensiero era ancora lì, ancorato alla sanità. “Tanto che pochi giorni prima di morire” racconta Franco Giarola, anche lui sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei malati, “aveva deciso di organizzare un convegno sulla riforma sanitaria”. Un pensiero fisso che non l’ha mai lasciato. E idee Barbieri ne aveva, perché era forte di un’esperienza non comune: era stato direttore sanitario dell’ospedale di Ancona, Verona, Chioggia, Tiene, Schio, Bussolengo e Desenzano e poi era diventato commissario straordinario dell’Ulss 21 di Padova. La morte di Angelo Barbieri è stata quindi un duro colpo per il mondo del volontariato. Ma le idee, quelle non muoiono e Veneto Salute continua la sua attività, diretto ora da Umberto Sambugaro. Chi ha bisogno di un aiuto può rivolgersi all’associazione che si trova a Verona, in largo Marzabotto 5 (dal lunedì al mercoledì, dalle 15 alle 17) oppure anche nell’Est veronese, a San Bonifacio, alla seguente e-mail: [email protected] . Mercoledì 19 febbraio, alle ore 19 presso la Chiesa di San Zeno di Colognola ai Colli, don Luigi Adami celebrerà una Messa in suffragio del compianto dottor Barbieri.