USA CONTRO CUBA, L’ONU CONDANNA


Alla fine di ottobre, per il sedicesimo anno consecutivo (accade dal 1992), l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato, a larga maggioranza, una risoluzione con la quale si chiede la rimozione dell’embargo economico imposto a Cuba dagli Stati Uniti fin dal 1962. La risoluzione è passata con 184 voti a favore, quattro contrari e un astenuto. Si tratta tuttavia di una misura non vincolante, che già in passato non ha avuto alcun impatto sugli Stati Uniti. Abbiamo chiesto a Enrico Turrini, attento osservatore ed esperto di questioni relative all’isola, e amico del popolo cubano, di ripercorrere la storia dell’embargo economico contro Cuba.

CUBA, UNA PAESE CHE SA FRONTEGGIARE CON CORAGGIO LE CRESCENTI PRESSIONI POLITICHE ED ECONOMICHE USA

[Enrico Turrini • 23.11.07] Dopo la vittoria del popolo cubano, nel gennaio del 1959, nei confronti del governo reazionario del generale Fulgencio Batista, appoggiato dagli Stati Uniti, questi ultimi hanno messo in vigore feroci misure contro Cuba. Ciononostante il Paese, dominato al tempo di Batista da un ristretto numero di privilegiati e latifondisti che avevano tutto nelle loro mani e che tenevano la maggioranza della popolazione in condizione di schiavitù e analfabetismo, è riuscito con una rivoluzione popolare a rendersi libero, raggiungendo livelli elevatissimi di cultura (scuola gratuita per tutti, fino all’Università), di sanità, con ospedali e consultori medici anche nei luoghi più remoti dell’isola, e di uguaglianza sociale. Inoltre, in questi ultimi anni, decine di migliaia di professori e di medici prestano servizio nei luoghi più isolati del Sud del Mondo, dove è di fondamentale importanza il loro aiuto.

Alcune delle misure drastiche degli Stati Uniti contro Cuba

Non molto tempo dopo la vittoria della rivoluzione fu avviato poco a poco un embargo commerciale, reso particolarmente duro e rigoroso negli anni novanta con le leggi statunitensi Torricelli e Helms-Burton, per isolare sempre più l’isola, con la speranza di far cadere rapidamente la rivoluzione. Si è arrivati progressivamente ad una interruzione quasi totale dei rapporti commerciali con l’isola, cercando anche di ostacolare, tranne rare eccezioni, i rapporti commerciali con gli Stati Uniti di Ditte di altri Paesi che abbiano già simili rapporti con Cuba. Inoltre si cerca di non permettere alle navi che attraccano a Cuba, di attraccare successivamente ad un porto degli Stati Uniti per un periodo di sei mesi. Nel dicembre del 1960 ebbe inizio l’operazione Peter Pan, organizzata dalla CIA e da settori retrogradi della chiesa cattolica di Miami, con l’intento di promuovere l’emigrazione negli Stati Uniti di bambini cubani, con la falsa accusa che il governo rivoluzionario, per indottrinare i giovani, avrebbe tolto ai genitori la patria potestà. La CIA riuscì così a far espatriare in pochi anni 14000 bambini.

Nel 1966 fu promulgata la legge di «Aggiustamento Cubano», mediante la quale tutti coloro che abbandonano clandestinamente l’isola ricevono cittadinanza e lavoro ben retribuito negli Stati Uniti. Legge che causa l’espatrio, per fortuna ridotto, di professionisti che non hanno la forza di resistere alla chimera dell’arricchimento. É stata messa anche in funzione l’emittente Radio Martì che trasmette in tutta l’isola propaganda contro la rivoluzione. E non si contano gli atti di terrorismo da parte della mafia di Miami, mai presi seriamente in considerazione dal governo degli Stati Uniti, per i quali persero la vita circa 3500 cubani.

Non si può poi dimenticare l’occupazione illegale di un territorio nella Provincia di Guantanamo, nel quale fu realizzata una base militare statunitense con carceri dove si praticano torture orrende ai prigionieri politici. Nel 2004 la Commissione statunitense di aiuto a una Cuba libera ha preparato un documento dove si propone de abbattere il governo cubano incrementando l’appoggio alla controrivoluzione interna e adottando misure per indebolire l’economia del Paese.

Infine, il 24 di ottobre del 2007 il Presidente Bush ha tenuto al Dipartimento di Stato un discorso molto duro nei confronti del governo cubano, ponendo l’accento sul fatto che la parola chiave con Cuba non sarà «stabilità» ma «libertà». Questo, come ha espresso il Ministro degli esteri cubano Felipe Perez Roque, fa pensare alla possibilità dell’uso della forza per distruggere l’opera della rivoluzione.

Il Presidente Bush ha inoltre proposto, purché il governo cubano sia disposto a cambiare politica, la creazione di un fondo internazionale per la libertà di Cuba, che aiuti a ricostruire l’economia ed ha espresso la speranza che il cambiamento sia rapido e che i dissidenti di oggi siano i leaders della futura nazione. Tuttavia, pochi giorni dopo il discorso del Presidente americanol, il 30 di ottobre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deliberato una chiarissima condanna dell’embargo USA contro Cuba, con una risoluzione votata da quasi tutti i Paesi, tranne pochissime eccezioni.

É inoltre importante sottolineare il fatto che il popolo cubano, nella sua grande maggioranza, anche in questi momenti particolarmente difficili, mostra dignità, coraggio e mentalitàpositiva. Non si lascia abbattere perché si rende conto che l’assurdo atteggiamento del governo nordamericano è soprattutto dettato dal timore che l’esempio di Cuba si possa diffondere sempre più in altri Paesi del Sud del Mondo, come già sta avvenendo in Venezuela, Bolivia… Così i Cubani trovano la forza di impegnarsi con sempre maggiore altruismo e generosità, perché il sogno di un Mondo migliore in direzione della vita diventi realtà. Di fronte a questi fatti vorrei concludere esprimendo la convinzione che la forza del potere e della prepotenza, per quanto grande sia, non potrà mai vincere la forza della gratuità e dell’amore.

Enrico Turrini


Enrico Turrini, fisico di origine trentina, gia componente del comitato scientifico dell’Università internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace e presidente della Camera dei ricorsi di Fisica II dell’Ufficio europeo dei brevetti, Monaco di Baviera (Germania). E amico di GRILLOnews.

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