[Paolo Ferrari • 30.09.04] Un invito alla rilettura e riflessione comunitaria rivolto a Comunità, Gruppi e Parrocchie di Verona e dintorni. Sono passati quarant’anni da quell’evento (1962-1965); e oggi nella più vasta Comunità cristiana – non solo in Italia – il modo di porsi rispetto ad esso si situa, con varie sfumature, tra due estremi: constatando lentezze, ritardi e tradimenti nell’attuazione e ricezione del dettato conciliare, alcuni ritengono che quella scritta quattro decenni fa sia ormai una pagina ermeticamente chiusa, e comunque inadatta per affrontare i problemi ecclesiali e pastorali del terzo millennio; altri, invece, riaffermano che il Concilio è tuttora fonte inesausta di ispirazione, di sprone, di speranza sia per la propria vita cristiana che per la comunità in cui ci si trova a vivere...

VERONA, 30-31 OTTOBRE. A QUARANT’ANNI DAL CONCILIO VATICANO SECONDO: ESPERIENZE COMPIUTE, L’AGENDA INCOMPIUTA

Il Concilio…sorge nella Chiesa come un giorno foriero di luce splendidissima. E’ appena l’aurora”: con queste parole papa Giovanni XXIII annunciò l’inizio del  Vaticano II. 

Sono passati quarant’anni da quell’evento (1962-1965); e oggi nella più vasta Comunità cristiana – non solo in Italia – il modo di porsi rispetto ad esso si situa, con varie sfumature, tra due estremi: constatando lentezze, ritardi e tradimenti nell’attuazione e ricezione del dettato conciliare, alcuni ritengono che quella scritta quattro decenni fa sia ormai una pagina ermeticamente chiusa, e comunque inadatta per affrontare i problemi ecclesiali e pastorali del terzo millennio; altri, invece, riaffermano che il Concilio è tuttora fonte inesausta di ispirazione, di sprone, di speranza sia per la propria vita cristiana che per la comunità in cui ci si trova a vivere.

Noi ci poniamo tra quanti ritengono che il Concilio – non soltanto per i documenti approvati, quanto piuttosto per lo spirito che lo pervase e per l’atteggiamento ecclesiale che esso germogliò – sia stato un “evento”, e cioè un dono dello Spirito alla nostra Chiesa cattolica romana e, più in generale, a tutte le Chiese e al mondo intero.  

Come “evento”, esso non è rimasto sigillato nel suo tempo ma, a chi ha fatto di esso la sua stella polare, il Concilio ha continuato a offrire degli input per uno stile di vita, per una consapevolezza ecclesiale e per un dinamismo pastorale sempre capaci di rinnovarsi. 

Naturalmente, il Concilio non ha dato, né poteva dare, una soluzione prefabbricata a tutti i problemi, e tanto meno sciogliere dei nodi che sono esplosi nella realtà mondiale, nella vita della Chiesa e nella coscienza della gente solamente negli anni successivi e ai nostri giorni.

Pur nella varietà delle situazioni e delle accentuazioni, in questi anni noi abbiamo cercato di tenere viva la fiamma del Concilio, convinti che quell’evento potesse sempre alimentare un modo pungolante di leggere la Parola di Dio nella realtà viva di ogni giorno, i segni dei tempi e la missione della Chiesa nel mondo. 

Consapevoli naturalmente dei nostri limiti, ma anche grati al Signore per quello che in questi anni post-conciliari abbiamo potuto fare nelle nostre rispettive realtà ecclesiali, abbiamo pensato che fosse utile, e bello, incontrarci, per raccontarci come abbiamo vissuto questi anni, quale l’asse portante del nostro essere ecclesiale e, guardando, al futuro, quale – a nostro parere – l’agenda delle cose urgenti ancora da fare. Questo reciproco ascoltarci e interrogarci ci pare il modo migliore per aiutarci fraternamente  ad essere più incisivi e generosi nell’annunciare l’evangelo di Gesù. 

Molti sono i temi proposti dal Concilio, o da esso riproposti. Dovendo scegliere, per il nostro dialogo vorremmo focalizzare – sempre raccontando la nostra esperienza concreta – due temi centrali del Vaticano II: il ruolo della Parola per affrontare i problemi emergenti, e la Chiesa come Popolo di Dio. 

Perciò vorremmo chiedervi di poterci incontrare a Villa Buri (Via Bernini-Buri, 99 quartiere San Michele extra di Verona) nei  pomeriggi di sabato 30 e domenica 31 ottobre  2004. 

SABATO 30 OTTOBRE dalle ore 15,00 alle 19,00 : “la Parola nella Vita”.
Ci presenteremo e conosceremo raccontandoci di noi e delle nostre esperienze di riappropriazione della Lettura Biblica;  proponiamo di farlo, aiutandoci con lo schema allegato, a partire dalla lettura del brano di Luca su “la donna e la dracma ritrovata”. 

DOMENICA 31 OTTOBRE, dalle 14,30 alle 19,00: “E’ appena l’aurora…”.
Come abbiamo cercato di costruire e sviluppare, nella nostra realtà, la Chiesa come comunità (vedi allegato); cosa si è fatto, cosa resta ancora da fare: idee ed esperienze a confronto. 

Oltre ad alcune realtà locali, saranno con noi i rappresentanti delle Comunità cristiane di base italiane che in quei giorni terranno a Verona il loro Collegamento nazionale in preparazione del Convegno nazionale che si terrà nel 2005. 

Ti saremmo davvero grati/e se anche tu potessi partecipare all’incontro di ottobre (o all’una e/o l’altra delle due giornate); e se tu estenderai l’invito a gruppi, comunità Parrocchie o persone singole desiderose di tessere insieme la tela della speranza conciliare nella nostra realtà territoriale. 

Promotori:
Gruppo per il pluralismo e il dialogo
Pax Christi
Coordinamento dei gruppi  della  “ Lettura popolare della Bibbia”
Comunità di base “la Porta”
Comunità “la Madonnina” di S.Giovanni Lupatoto
Confronti – mensile ecumenico
Adista –notiziario sulle realtà religiose ed altri

Programma 

SABATO 30 OTTOBRE, dalle ore 15 alle 19 : “La Parola nella la vita”.
Testo di riferimento : Luca 15,8-9. “O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”. Molte delle parabole di Gesù sono poemi che parlano delle cose trovate e delle cose perdute; sono dichiarazioni di assenza e desideri di presenza. La donna ha dieci monete e ne perde una: da quel momento si apre uno spazio di assenza. A partire dalla coscienza della mancanza la donna si organizza per ritrovare, per cercare quello che ha perduto. Accende una candela, spazza i pavimenti e ricerca con diligenza; in tal modo inizia a riscoprire gli spazi della casa: i buchi che non aveva visto prima, la polvere accumulata, i piedi dei mobili…i tanti luoghi dove sembrano nascondersi le cose che mancano. Per poter trovare è necessario “riconoscere la propria casa, è necessario accendere una luce, illuminare i luoghi oscuri, i luoghi dimenticati, i luoghi impensati…
Cercando ciò che manca la donna inizia a pulire, a tirar via la polvere, a spostare i mobili che da tantissimo tempo non muoveva; in tutti i luoghi entra finalmente un’aria nuova e la donna probabilmente ritrova quello che già da tempo aveva dimenticato di aver perso.
Trovata la moneta la donna chiama le amiche e le vicine, riunisce la comunità e celebra l’evento dicendo: “siate allegre con me, fate festa, partecipate della gioia del mio ritrovamento” non è una perdita individualistica, un processo chiuso, solitario, che si consuma dentro una casa. E’ una festa per tutti e per tutte. Per prepararci all’incontro di Sabato 30 ottobre, dalle ore 15 alle 19, a Villa Buri, nei nostri gruppi , rispondiamo a queste DOMANDE che ci serviranno da traccia  per favorire la comunicazione, la  conoscenza reciproca. e la possibile condivisione di progetti di “relazione Parola-Vita”.
Come ha fatto la donna, potremmo iniziare a dare un nome alle nostre assenze e a definire quello che abbiamo bisogno di riconquistare. E poi raccontarci che significa e quali esperienze abbiamo di: Accendere la lucerna – Spazzare la casa – Cercare attentamente – Chiamare le amiche e le vicine, per fare festa. 

DOMENICA 31 OTTOBRE, dalle ore 14.30 alle 19: “è appena l’aurora”…chiesa come popolo.

Con la testimonianza di alcuni protagonisti locali e nazionali ci confronteremo su: Quali stimoli e interrogativi ci aveva suscitato il Concilio Vaticano II; E’ stato determinante nelle nostre scelte di fede e di vita,  in che modo (Raccontiamoci le tappe più significative e fondamentali  o importanti); Abbiamo condiviso e/o stiamo condividendo con singoli o gruppi questa esperienza di fede; come la rendiamo attuale; secondo noi “soffia ancora il vento del Concilio” e può riaccendere ancora la speranza di realizzare “l’agenda” delle cose urgenti incompiute.


Per ulteriori informazioni e adesioni:
Tel. 335 8373877 (Paolo) – [email protected]