[SG • 08.12.03] La legge sulla droga proposta dal vicepremier Gianfranco Fini punta a uniformare le pene tra chi spaccia e chi fa uso di sostanze stupefacenti, cancella i concetti di modica quantità, di uso personale e di dose media giornaliera, non distingue tra spinelli, droghe leggere e droghe pesanti, rifiuta la politica intrapresa da tutti i Paesi europei di “riduzione del danno”, inasprisce notevolmente le pene amministrative e penali  in vigore, criminalizza e abbandona i tossicodipendenti...

VERONA. SINISTRA GIOVANILE: “DROGA, UNA LEGGE POLIZIESCA E REPRESSIVA”

La legge sulla droga proposta dal vicepremier Gianfranco Fini punta a uniformare le pene tra chi spaccia e chi fa uso di sostanze stupefacenti, cancella i concetti di modica quantità, di uso personale e di dose media giornaliera, non distingue tra spinelli, droghe leggere e droghe pesanti, rifiuta la politica intrapresa da tutti i Paesi europei di “riduzione del danno”, inasprisce notevolmente le pene amministrative e penali  in vigore, criminalizza e abbandona i tossicodipendenti. Pensiamo che questa sia una visione poliziesca e repressiva del contrasto alla droga che porterà ad un aggravio del problema anziché risolverlo. E’ invece necessario puntare sulla prevenzione, sull’educazione, sul potenziamento delle strutture pubbliche di cura e della comunità terapeutiche. Anziché criminalizzare col carcere i tossicodipendenti e abbandonarli al loro destino, riteniamo prioritaria la lotta agli spacciatori e ai trafficanti: nei loro confronti è veramente auspicabile quella “tolleranza zero” che il Governo, invece, estende anche alle vittime della droga. Lo spinello non può essere paragonato ad una dose di eroina. In questo modo s’incentiva, anziché depotenziare, il mercato della cannabis, della droghe leggere e delle droghe sintetiche in mano alla criminalità organizzata. La nostra politica è prevenire, educare, distinguere, ridurre il danno, recuperare. Non reprimere. (Fonte: Sinistra giovanile di Verona).