[di P. Adriano Sella • 02.11.03] Promosso dal Movimento «GOCCE DI GIUSTIZIA» si è tenuto sabato 25 ottobre presso i Missionari Saveriani, il palinsesto “VICENZAMONDO”,  musiche, conferenze e dibattiti per una Vicenza solidale con i problemi del mondo. Vi proponiamo di seguito una sintesi delle tre relazioni tenute dagli ospiti che hanno animato il convegno (1° intervento di Gianni Tamino su «Ogm e Acqua»; 2° intervento di Eugenio Meandri su «Africa, un continente sconosciuto e dimenticato»; 3° intervento di Vittorio Agnolotto su «Le nostre ragioni contro questa globalizzazione») e la presentazione del libro di Vittorio Agnoletto «Prima persone...

VICENZAMONDO 2003. BREVE RESOCONTO DELLA MANIFESTAZIONE TENUTASI IL 25 OTTOBRE

Promosso dal Movimento «GOCCE DI GIUSTIZIA» si è tenuto sabato 25 ottobre presso i Missionari Saveriani, il palinsesto “VICENZAMONDO”,  musiche, conferenze e dibattiti per una Vicenza solidale con i problemi del mondo. Vi proponiamo di seguito una sintesi delle tre relazioni tenute dagli ospiti che hanno animato il convegno (1° intervento di Gianni Tamino su «Ogm e Acqua»; 2° intervento di Eugenio Meandri su «Africa, un continente sconosciuto e dimenticato»; 3° intervento di Vittorio Agnolotto su «Le nostre ragioni contro questa globalizzazione») e la presentazione del libro di Vittorio Agnoletto «Prima persone. Le nostre ragioni contro questa globalizzazione», il poema iniziale e l’appello finale che padre Adriano Sella ha redatto e etto in apertura e chiusura della giornata.
 
LE RELAZIONI
Gianni Tamino
, docente dell’Università di Padova, biologo e esperto di Ogm (Organismi geneticamente modificati), ha parlato della questione del cibo inerente ai Ogm, affermando che negli ultimi 50 anni c’è stato un cambiamento radicale, passando dalla produzione adattata all’ambiente a quella produttiva che esige il contrario: l’ambiente che si adatti alla produzione. Inoltre, ha affermato che si è applicata la seconda rivoluzione industriale all’agricoltura, ossia la produzione agricola non più legata ai ritmi della natura ma a quelli imposti dalla produttività. Gli Ogm consolidano tremendamente la tendenza di trasformare l’ambiente per adattarlo alla produzione, con tutti le conseguenze preoccupanti che possono provocare sia sull’ambiente e sia sugli agricoltori, perché il monopolio degli Ogm si trova nelle mani di appena 3 superpotenze dove vengono fatti dalle loro multinazionali: Stati Uniti, Canada e Giappone.
 
Eugenio Melandri, coordinatore nazionale della campagna «Chiama Africa», ha parlato sull’Africa, un continente sconosciuto e dimenticato, dichiarando che l’Africa conta solamente il 2% per il mercato internazionale. Ha inoltre sottolineato che il continente africano prima della colonizzazione europea, nella fase pre-coloniale, viveva bene, mentre nei 500 anni di colonizzazione è stata oppressa e sfrattata di tutto, creando anche una povertà antropologica perché l’africano si considera spesso una persona di seconda categoria. Ha inoltre sottolineato  come gli aiuti umanitari sono stati meccanismi di sfruttamento e così anche gran parte della cooperazione internazionale. Questi progetti di collaborazione internazionale sono stati controproducenti e addirittura mortali. Ossia una carità che non ha aiutato a superare la miseria, ma l’ha aumentata. Ha sottolineato anche i passi enormi fatti dagli stessi africani: una serie di paesi che hanno politici seri, una società civile che si sta organizzando e forme di microcredito che aiutano ad uscire dalla miseria. Alla fine, ha lanciato un appello: l’Africa non è  un terreno di carità, ma ha bisogno di cercare vie di giustizia.
 
Infine Vittorio Agnoletto, rappresentante del Forum Sociale Mondiale, ha presentato le ragioni contro questa globalizzazione che esclude e uccide, perché viene dominata dal mercato capitalista che, come aveva affermato Gianni Tamino, riesce a produrre per 12 miliardi di persone, il doppio della popolazione attuale, ma preferisce distruggere le eccedenze, e non condividerle, per poter mantenere i prezzi alti a favore di poche multinazionali che controllano l’economia neoliberista. 
 
POEMA INIZIALE
 
VICENZAMONDO
(2°edizione)
 
Apri le tue porte al mondo, oh città di Vicenza!
Chiama i tuoi abitanti ad aprire una finestra sul nostro pianeta.
Senti il clamore dei popoli della terra che gridano giustizia e pace.
No, non puoi far finta di non sentire il dolore di quel miliardo e mezzo di miserabili del nostro pianeta.
No, non puoi girare le spalle a chi chiede la tua mano per motivi di solidarietà.
No, non puoi chiuderti in te stessa lasciandoti assopire dal torpore del consumismo sfrenato.
Vicenza del Palladio, risveglia i tuoi vicentini affinché s’impegnino a far bello anche il mondo, così come il tuo famoso architetto Andrea ha abbellito la tua città e provincia.
Vicenza della Madonna di Monte Berico, come la Madre di Dio ha voluto proteggere tutti i bambini sotto il suo manto, aiuta i tuoi abitanti ad avere la stessa solidarietà nell’accogliere tutti gli altri bambini del mondo senza discriminazione.
Vicenza del Veneto, che appartieni ad una delle regione più ricche d’Italia per aver realizzato l’economia delle piccole e medie imprese che, moltiplicandosi nel territorio veneto, hanno creato molti posti di lavoro per migliaia di lavoratori e fonte di guadagno per i suoi imprenditori. Tutto questo, però, dopo aver sudato il dolore dell’emigrazione, inviando in giro per l’Italia e per il mondo milioni di lavoratori con le proprie famiglie, in cerca di una vita migliore per fuggire da quella miseria che torchiava il Veneto nel passato.
Oh Città degli emigranti accolti da tanti parti del mondo, adesso è arrivato il tuo turno di accogliere gli altri immigranti che vengono a cercare solidarietà nella tua terra.
Oh Veneti di costumi di solidarietà, non lasciatevi abbindolare dal luccichio del capitalismo che vi spinge a chiudere la vostra porta di casa e a rinchiudervi nelle viscere e nei vostri egoismi, facendovi vivere una vita amara e senza senso che conduce anche a suicidi, come le statistiche ci allarmano.
Oh Vicentini di spirito cristiano, non lasciatevi intimorire dal neoliberismo che si presenta come il nuovo impero, imponendo le sue regole di vita che sono la privatizzazione di tutto e la sacralizzazione dell’individuo, distruggendo così il bene comune e la vita comunitaria, dimensioni essenziali non solamente della vita cristiana, ma anche della vita umana.
Il grido di pace dei popoli latino-americani, africani e asiatici esige dai tuoi figlie e figlie la forza di fermare il percorso del neoliberismo che massacra la maggioranza del pianeta, continuando ad arricchire i pochi ricchi e impoverendo sempre più i poveri, rendendoli così degli esclusi che non contano niente agli occhi del sistema neoliberale, ma che contano molto agli occhi di Dio.
I paesi di maggioranza povera esigono che i tuoi abitanti stendano mani solidali e non più elemosina, s’impegnino a fare giustizia e non più assistenzialismo, a costruire pace e non più sottomissione.
Oh Vicenza, sei chiamata ad essere terra accogliente, pane solidale e vino di giustizia, affinché anche i tuoi abitanti possano assaporare la bellezza di una vita condivisa, credere nell’importanza del bene comune e diventare fautori di maggior vita vera per tutti!
Che i tuoi bei colli Berici e Lessini possano sempre innalzare la bandiera della giustizia per richiamare i tuoi tanti abitanti a convincersi che la pace autentica è solamente frutto della giustizia.
E così possano essere il tuo presente e il tuo futuro! (Adriano  Sella)
 
APPELLO FINALE
Siamo noi i popoli del Sud del Mondo, quelli che appartengono ai paesi di maggioranza povera e ci rivolgiamo a voi del Nord, paesi di maggioranza ricca, con un nostro forte appello. Siamo stanchi che ci ricordiate quando avete bisogno delle nostre ricchezze e con meccanismi economici, politici e culturali altamente ingiusti ci portate via tutto quello che abbiamo che potrebbe permetterci di vivere bene sulle nostre terra senza l’angustia e la sofferenza di emigrare verso paesi ricchi ma chiusi in se stessi. Anche la nostra dignità ci state rubando perché siamo costretti, a volte, a rubare per poter sopravvivere o permettere che le nostre figlie vendano il proprio corpo. Siamo stanchi di essere ricordati appena quando la fame ci tormenta tremendamente o quando sbarchiamo, addirittura morti, sulle vostre sponde protette da politiche oppressive.
Siamo proprio stanchi di essere trattati come le vostre discariche per poter liberarvi delle vostre immondizie o dei vostri superflui inutili, mentre  noi siamo costretti a cercare nelle discariche la nostra sopravvivenza e nelle favelas il nostro vivere con un pane da tempo non più quotidiano.
Vi diciamo Basta! Come l’abbiamo detto recentemente a Cancum. Basta con le vostre politiche neoliberiste che garantisci solamente i privilegi e gli interessi dei vostri mercati, lasciando per noi solamente briciole. L’abbiamo gridato varie volte ma continueremo ad innalzare questo clamore. Basta con la vostra elemosina e con il vostro assistenzialismo, vogliamo giustizia attraverso rapporti equi e solidali tra Nord e Sud del mondo! Smettetela di  distruggere continuamente la nostra madre terra, violentando la natura e trattandola come merce  per ingrassare i vostri profitti, domani soprattutto con l’acqua perché la considerate l’oro blu! Insieme, con tutti voi che avete avuto il coraggio di unirvi a noi, a Porto Alegre (Brasile) per realizzare il Forum Sociale Mondiale, vi diciamo: è possibile cambiare questa globalizzazione neoliberale che esclude la maggioranza della popolazione mondiale, è necessario un cambiamento strutturale del sistema che si dichiara neoliberista, è urgente combattere anche il terrorismo sociale messo in atto dalle superpotenze. E allora, vi invitiamo calorosamente: uniamoci sempre più per realizzare quello che abbiamo sognato insieme al Forum Sociale Mondiale: un altro mondo possibile. A tutti quelli di voi che avete il coraggio di unirvi a noi che lottiamo quotidianamente per una pace costruita attraverso la giustizia sociale, vi diciamo grazie per lavorare insieme con noi. (Adriano Sella)