«1^ SETTIMANA DI DIGIUNO PER IL DISARMO». I COMUNICATI STAMPA/2


Proseguiamo la pubblicazione dei comunicati stampa relativi alla mobilitazione di informazione e protesta civile, denominata «Tu sprechi, io digiuno – 1^ Settimana di digiuno per il disarmo»  iniziata il 21 marzo 2009. Trovi i precedenti comunicati QUI.

COMUNICATO STAMPA N.6 – 26.03.2010

– Quinto giorno consecutivo di digiuno per Marina Dapiran, Marco Sassi e Romeo Giunchi. Terzo giorno di astensione da cibo per Monica Montanari e Francesco Frapporti.

– Le dichiarazioni di Francesco Vignarca (Rete italiana per il disarmo), Marco Sassi e Romeo Giunchi

A 1212 autorità politiche italiane

A 942 operatori dell’informazione nazionale e locale

Ai 92 aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo»

E, da oggi, a circa 57.000 persone iscritte a varie newsletter

[26.03.2010] Quinto giorno consecutivo di digiuno per Marina Dapiran (25 anni, segretaria internazionale di Roma), Marco Sassi (47 anni, cooperatore di Modena) e Romeo Giunchi (41 anni, impiegato di Meldola, Forlì Cesena), gli aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo – “Tu Sprechi, io digiuno”» che ha preso il via lunedì 22 marzo e che ha finora raccolto l’adesione di 93 persone residenti in tutta Italia. Terzo giorno di astensione da cibo, invece, per Monica Montanari (48 anni, funzionario pubblico di Forlì) e Francesco Frapporti (25 anni, creativo pubblicitario di Verona).

L’iniziativa organizzata dalla testata on-line GRILLOnews.it punta a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione sulle decisioni del Governo italiano che porteranno a destinare nel periodo 2009-2026 oltre 15 miliardi di euro per partecipare al progetto militare di produzione e acquisizione di 131 cacciabombardieri F-35 (aerei d’attacco capaci di sganciare anche ordigni atomici) mediante l’adesione al mastodontico programma di riarmo «Joint Strike Fighter».

Tutto lascia supporre, però, che i 15 miliardi di euro, equivalenti a oltre 30.000 miliardi di lire, siano destinati ulteriormente ad aumentare, se si considera che dal 2001 al 2009 il costo preventivato per ogni singolo velivolo è più che raddoppiato.

La «1^ Settimana di digiuno per il disarmo – “Tu Sprechi, io digiuno”», giunta al quinto giorno, si protrarrà fino a domenica 28 marzo ed è una iniziativa che rientra tra quelle della «Campagna di Indignazione Nazionale», lanciata da GRILLOnews.it nell’aprile dello scorso anno con una petizione popolare.

Due le azioni che le 93 persone aderenti alla «Settimana» si stanno impegnando ad attuare in questi giorni, per testimoniare pubblicamente la propria contrarietà al preoccupante programma di riarmo: «Digiuno da cibo», per uno o più giorni, e/o «Digiuno televisivo». Anche ieri si sono registrate nuove adesioni, nonostante che i mass media nazionali, costantemente informati sulla mobilitazione, sembra stiano mantenendo il silenzio. Invitiamo comunque coloro che leggeranno queste righe a segnalare a [email protected] eventuali servizi radiotelevisivi e/o articoli giornalistici visti-ascoltati-letti inerenti alla «Settimana di digiuno per il disarmo».

1) DIGIUNO DA CIBO

Oltre ai suddetti cinque aderenti che stanno proseguendo da più giorni il digiuno, oggi si stanno astenendo dall’assunzione di cibo anche:

FANCESCO VIGNARCA (35 anni, dirigente di cooperativa e Coordinatore della «Rete italiana per il Disarmo» – Milano (Lombardia)

LIANA BELTRAMINI (60 anni, pensionata di Salizzole, Verona)

ENRICO PEYRETTI (74 anni, ricercatore per la pace di Torino)

LUCIANA BARATELLO (70 anni, pensionata di Legnago, Verona)

SIMONA SIMILI (37 anni, impiegata di Desio, Milano)

CINZIA PICCHIONI (51 anni, insegnante di yoga e redattrice di Torino)

ELIANA CAPRETTI (29 anni di Napoli)

SERENA BETTINA BETTI (54 anni, impiegata di Verona)

LUIGI SANTO (43 anni, impiegato di Cesena)

EVELINA SAVINI (51 anni, formatrice freelance di Jesi, Ancona)

MILVIA RENNA (47 anni,  insegnante di Avetrana, Taranto)

SILVANA ROSSI (55 anni, assistente sociale di Pergine, Trento)

VINCENZO BENCIOLINI (77 anni, pensionato di Lazise, Verona)

NICCOLÓ RINALDI (47 anni, parlamentare europeo)

GUIDO MARGHERI (51 anni, impiegato e Consigliere Comunale di Bolzano)

PAOLA MORINI (58 anni, pensionata di Sant’Agnese di Civezzano, Trento)

2) DIGIUNO TELEVISIVO

Sono 67, inoltre, le persone che da lunedì 22 marzo a domenica 28 marzo 2010 si sono impegnate a lasciare spenta la tv nelle proprie abitazioni, quale segno di disappunto per il silenzio e l’assenza di informazione sulla questione dei 131 cacciabombardieri che finora ha contraddistinto in negativo le emittenti televisive.

DICHIARAZIONI

Nei vari comunicati stampa finora diramati sono state pubblicate alcune dichiarazioni degli aderenti e la cronistoria della Campagna di indignazione nazionale», di cui la «Settimana di digiuno per il disarmo» è parte integrante.

«TU CHE SAPEVI, PERCHÉ HAI TACIUTO?»

[Marco Sassi – 25.03.2010] Marco Sassi, 47enne cooperatore di Modena sta portando avanti da lunedì 22 marzo, non senza problemi, il digiuno da cibo. E ieri sera ha aggiornato sulla sua situazione i promotori della «Settimana»: «da oggi avverto un mal di testa, qualche problema intestinale e senso di vuoto, alternato a elevato nervosismo, quasi uno slittamento indietro di decine di migliaia di anni alle nostre radici belluine e alla nostra atavica ricerca di cibo per sopravvivere» scrive. Ed aggiunge: «sto sentendo nella mia carne le sensazioni di fame e di istinto alla sopravvivenza di cui sopra, che solo chi vi passa in mezzo a causa di carestie, guerre, calamità, violenze riesce davvero a descrivere e a dare un minimo di conto. Quale senso dare a questi giorni di digiuno? Noi che digiuniamo non stiamo comunicando, o cercando di comunicare, qualcosa a quel mondo che le decisioni di sperperare denaro pubblico per comprare cacciabombardieri le ha già prese, in modo convinto, spavaldo e che ne farà sempre motivata e accanita difesa. Stiamo invece cercando di metterci in comunicazione con quel mondo che invece qualche dubbio ce l’ha. E ce l’ha anche forte. Dubbio presente non solo perchè si avvicina la Pasqua, e un po’ come succede per Natale… siamo tutti un po’ pentiti e contriti. E non solo perchè le armi di distruzione e la sicurezza dei nostri cieli stanno in una posizione gerarchica di grann lunga inferiore rispetto a tutte quelle altre dimensioni della nostra vita, così pesantemente minate e menomate dalla crisi, come la scuola pubblica, il diritto al lavoro, l’ambiente, la cultura, persino l’infanzia. Io credo che, prima di tutto, cerchiamo di testimoniare la nostra personale immensa vergogna e cerchiamo di costruirci una risposta a una futura e inevitabile domanda che ci faranno i nostri figli: «tu che sapevi perchè hai taciuto?!». E conclude: «E allora protestiamo! Indignamoci! Digiuniamo e gridiamo forte fin da ora a chi chiederà, in rappresentanza nostra, di prendere il timone del nostro Paese tra non molto tempo (perchè le cose cambieranno!), che soldi seppelliti in aerei, missili, mitragliatrici, topgunners e bustarelle, noi non ne vogliamo più buttare!».

F-35, UNO SCHIAFFO AI CITTADINI

[Francesco Vignarca – 26.03.2010] Oggi è impegnato nel digiuno da cibo anche Francesco Vignarca, coordinatore della «Rete italiana per il Disarmo», che spiega: «Per chi si occupa da tempo del tema delle spese militari e della loro diminuzione e controllo è naturale impegnarsi affinchè non venga portato a termine lo scellerato acquisto dei caccia F-35. Tanto più che da più parti (anche ufficiali, anche del Pentagono) si continua a sottolineare la crescita esponenziale dei costi che potrebbe addirittura portare ad un esborso per l’Italia di ben più dei 14 miliardi già previsti. Come «Rete italiana per il Disarmo» e campagna «Sbilanciamoci!» abbiamo lavorato sul tema con il lancio di un appello e di una petizione online, condotta poi anche con il grande supporto di GrilloNews.it e della «Campagna di Indignazione nazionale» promossa sullo stesso tema.

Il caso degli F-35 dimostra come la riconversione della produzione militare – che è dimostrata meno efficiente di quella civile – sia in molti casi possibile da subito solamente “riconvertendo” i capitoli di spesa dei Governi, sempre pronti a tagliare sociale e istruzione e a mettere mano alla borsa per i giocattoli di natura militare. Crediamo che questo caso sia davvero emblematico e che sia uno schiaffo a molte cittadini e cittadine in difficoltà in questo periodo di crisi. A riguardo sono lampanti i numeri forniti dalla campagna alla pagina www.disarmo.org/nof35».

SENZA TV, CON I MIEI BAMBINI

[Maria Baldisserotto – 26.03.2010] Maria Baldisserotto, architetto di Vicenza, ha aderito invece al digiuno televisivo e dice: «non pensavo che stare senza tv alla sera mi avrebbe portato a stare di più con i miei bambini, leggere i libretti e addormentarmi con loro».

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COMUNICATO STAMPA N.7 – 27.03.2010

– Sesto giorno consecutivo di digiuno per Marco Sassi e Romeo Giunchi. Mentre Monica Montanari e Francesco Frapporti sono giunti al quarto giorno di astensione dall’assunzione di cibo.

– Riflessione sul digiuno a cura di Giacomo Alessandroni, docente e segretario dell’associazione PeaceLink.

Alle autorità politiche italiane

Agli operatori dell’informazione nazionale e locale

Ai 95 aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo»

[27.03.2010] Oggi, sabato 27 marzo 2010, stanno affrontando il sesto giorno consecutivo di digiuno Marco Sassi (47 anni, cooperatore di Modena) e Romeo Giunchi (41 anni, impiegato di Meldola, Forlì Cesena), aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo – “Tu Sprechi, io digiuno”» che ha preso il via lunedì 22 marzo e che ha raccolto l’adesione di 95 persone residenti in tutta la Penisola.

L’iniziativa, promossa dalla testata on-line GRILLOnews.it, punta a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione sulle decisioni del Governo italiano che porteranno a destinare nel periodo 2009-2026 oltre 15 miliardi di euro per partecipare al Programma pluriennale relativo all’acquisizione del sistema d’arma Joint Strike Fighter (JSF), programma militare internazionale che prevede, per quanto riguarda l’Italia, la produzione e acquisto di 131 cacciabombardieri F-35, aerei d’attacco capaci di sganciare anche ordigni atomici.

Marina Dapiran (25 anni, segretaria internazionale di Roma) al suo quinto giorno di digiuno, ieri ha deciso di interrompere l’astinenza dall’assunzione di cibo per ovviare a gravi problemi di natura fisica: «É stato uno sforzo non indifferente -spiega- considerando il fatto che sono sempre andata a lavorare. Sono comunque contenta di aver portato avanti questa testimonianza per alcuni giorni».

Hanno iniziato oggi il loro quarto giorno di astensione da cibo, Monica Montanari (48 anni, funzionario pubblico di Forlì) e Francesco Frapporti (25 anni, creativo pubblicitario di Verona). Due le azioni che le 95 persone aderenti alla «Settimana» si stanno impegnando ad attuare in questi giorni, per testimoniare pubblicamente la propria contrarietà al preoccupante Programma di riarmo: «Digiuno da cibo», per uno o più giorni, e/o «Digiuno televisivo».

1) DIGIUNO DA CIBO

Oltre agli aderenti di cui sopra, stanno oggi digiunando anche Silvana Rossi, 55 anni, assistente sociale di Pergine (Trento) al suo secondo giorno di astensione, e Milena Rossi, 47 anni, casalinga di Pesaro.

2) DIGIUNO TELEVISIVO

Sono 69, inoltre, le persone che da lunedì 22 marzo a domenica 28 marzo 2010 si sono impegnate a lasciare spenta la tv nelle proprie abitazioni, quale segno di disappunto per il silenzio e l’assenza di informazione sulla questione dei 131 cacciabombardieri che finora ha contraddistinto in negativo le emittenti televisive.

DICHIARAZIONI

Nei vari comunicati stampa finora diramati sono state pubblicate alcune dichiarazioni degli aderenti e la cronistoria della Campagna di indignazione nazionale», di cui la «Settimana di digiuno per il disarmo» è parte integrante.

Pubblichiamo di seguito la riflessione che Giacomo Alessandroni, docente e segretario dell’associazione PeaceLink, ha scritto per spiegare le motivazioni che lo hanno indotto all’adesione.

PERCHÉ DIGIUNIAMO?

[Giacomo Alessandroni – 27.03.2010] Ha scritto una volta Bertolt Brecht che quando i crimini si moltiplicano diventano invisibili. Ecco perché digiuniamo. Nell’accezione Ghandiana il digiuno è uno stato di privazione degli alimenti, ma profondamente diverso dallo sciopero della fame. Nel digiuno io infliggo al mio corpo una sofferenza (la privazione del cibo). La finalità è l’espiazione di un fatto di cui la causa è anche mia. Mi assumo una corresponsabilità, non accuso altri. Questo perché ritengo anche me stesso colpevole (se c’è un governo, democraticamente eletto, qualcuno l’avrà pure votato). Ma anche se non abbiamo votato questo governo cosa abbiamo fatto durante il governo Prodi, quando le spese militari sono aumentate a dismisura?

Lo sciopero della fame (o, nei casi più radicali, della sete) ha la finalità di far cambiare decisioni assunte da altri, di cui io non ho la minima responsabilità. Visto sotto questo profilo è cosa completamente differente.

Purtroppo, il digiuno occidentale, in particolare quello quaresimale, ha messo in ombra il digiuno come mezzo di lotta nonviolenta. Spesso viene accostato allo sciopero della fame, ma così si commette un errore».

Il docente di Pesaro ha inoltre calcolato «il numero dei precari che occorre licenziare per supportare il programma JSF».

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LA VOCE DEGLI ADERENTI ALLA 1^ SETTIMANA DI DIGIUNO PER IL DISARMO



Riportiamo di seguito le dichiarazioni e riflessioni che alcuni aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo | 22-28 marzo 2010» hanno scritto durante i giorni della Campagna.

Lunedì 22 marzo 2010



L’ALTERNATIVA C’É

[Alessandro Marescotti – 22.03.2010] In un momento di gravissima crisi economica, dove moltissime famiglie vengono colpite dalla mancanza di qualsiasi protezione sociale sufficiente e si decide di tagliare le spese sociali più preziose e indispensabili (scuola, sanità, pensioni, ammortizzatori sociali), è inconcepibile e assurdo spendere oltre 14 miliardi di euro in armamenti. Nei mesi scorsi la scuola è stata vittima del più grande licenziamento di massa che sia mai avvenuto in Italia. Quanti precari occorre licenziare per acquistare 131 cacciabombardieri F35? Rinunciando ad un solo cacciabombardiere si potrebbero acquistare e attivare 200 laboratori antidiossina in tutta Italia.

A Taranto da diversi anni siamo in prima linea nel denunciare l’inquinamento da diossina e i terribili rischi per la salute umana. Non possiamo che riconoscere l’evidente connessione tra l’aumento delle spese militari e quanto potrebbe servire per la tutela di un bene pubblico preziosissimo.

PeaceLink sin dall’inizio ha sostenuto la Campagna contraria ai caccia F-35, nello spirito pacifista e nonviolento che anima da sempre l’associazione, dando grandissimo rilievo sul proprio sito internet alla petizione lanciata oltre un anno fa da «Sbilanciamoci» e dalla «Rete Disarmo», alla quale la nostra associazione aderisce. Un impegno che continuerà nei prossimi mesi, continuando a seguire la campagna dal nostro sito internet e appoggiando le iniziative che verranno realizzate.

Martedì 23 marzo 2010

VERGOGNA MORALE E CIVICA

[Marina Dapiran – 23.03.2010 – Secondo giorno di digiuno alimentare] Mi sento svuotata come vuota è la speranza di vedere il mio paese risollevato da questa coltre polverosa di vergogna morale e civica.

RUMORI

[Romeo Giunchi – 23.03.2010 – Secondo giorno di digiuno alimentare] Il primo giorno di digiuno è stato affrontato. Ed il pensiero vola laddove volano gli uccelli. Peccato che si voglia disturbarli con altri rumori e peccato che qualcuno sentirà il rombo dell’F-35 come ultimo rumore della sua vita.

F-35, NULLA DI BUONO

[Marco Sassi – 23.03.2010 – Secondo giorno di digiuno alimentare] Non è facile digiunare. C’è molta convinzione ideale, sostenuta dalla certezza che i cacciabombardieri non portano nulla di buono. Fisicamente è iniziata a farsi sentire un po’ di debolezza, soprattutto alla vista.

Mercoledì 24 marzo 2010

DIGIUNO PERCHÉ

[Marco Sassi – 24.03.2010 – Terzo giorno consecutivo di digiuno alimentare] Digiuno perchè non siamo in guerra, ma destiniamo per mezzi aerei da attacco cifre che solo grandi paesi in periodo bellico possono spendere. Digiuno anche perchè compriamo cacciabombardieri ma ci mancano gli aerei da trasporto civile per trasportare cibo, acqua e tende nelle emergenze che colpiscono il pianeta. Voglio ricordare che all’epoca dello tsunami inviammo tende trasportandole coi Canadair da spegnimento incendi, che, essendo pesanti e con poca autonomia, raggiunsero i luoghi del disastro dopo 4 giorni. E cosa dire del mancato invio aereo di aiuti urgenti per il terremoto di Haiti, raggiunto da una nostra nave militare (!) solo dopo 24 giorni? Quando partecipo, con la Protezione Civile, agli interventi di spegnimento degli incendi estivi, i Canadair e gli elicotteri del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco non sono mai sufficienti e tempestivi. Però sembra che avremo 131 cacciabombardieri…

Digiuno perchè, a seguito di questa spaventosa crisi, anche nella nostra (ex) ricca provincia di Modena ci sono 5- 6.000 giovani disoccupati, pronti a emigrare per cercare lavoro. A loro viene negato anche questo fondamentale diritto, perchè i soldi per gli investimenti sono stati e saranno drenati sempre più da pazzesche spese militari che nessuno vuole e di cui nessuno avverte l’urgenza o la indifferibilità, dato che all’Italia non mancano gli aerei militari. Spero che anche grazie a questa nostra testimonianza possa entrare nell’agenda delle nostre discussioni l’ormai indifferibile necessità di ridurre tutte le spese militari. E, viceversa, perchè possa entrare nella nostra agenda una discussione sulla creazione di forze di pace, di peacekeeping senza missili, di interposizione pacifica, di forze di pronto intervento umanitario internazionale, di aiuto alle popolazioni che sempre di più nei prossimi anni saranno colpite da maremoti, alluvioni, terremoti, carestie, persecuzioni. Il mondo intero ci sarà grato di questo contributo e ce ne sarà riconoscente attraverso la non belligeranza, la cooperazione e lo scambio economico.

Con le missioni militari la nostra posizione si è solo aggravata: mascherate da missioni umanitarie, anziché aumentare il nostro prestigio internazionale, migliorare le nostre esportazioni (spesso illegittime, come le triangolazioni economiche verso Paesi belligeranti o sostenitori dell’estremismo) oppure acquisire commesse nelle ricostruzioni, è successo che le transazioni con i paesi arabi sono crollate. In Iraq, ad esempio, ci eravamo arricchiti con i trattori, ma oggi riusciamo ad esportarne solo un decimo. E gli USA ci hanno fatto solo false promesse, rendendoci invisi a molti Paesi ed esponendoci al rischio del terrorismo.

LA FORZA DELLA GIUSTA CAUSA

[Romeo Giunchi – 24.03.2010 – Terzo giorno di digiuno alimentare] Un altro giorno è passato. Il secondo di digiuno è sempre il più critico dicono… ma la forza della “giusta causa” aiuta. E non poco. Difficile non pensare alla deriva in cui siamo ormai dentro. Ma non si può demordere. Lo dobbiamo ai nostri figli e a chi verrà dopo di noi.

Giovedì 25 marzo 2010

IL TEMPO PER NOI

[Romeo Giunchi – 25.03.2010 – Quarto giorno di digiuno alimentare e digiuno tv con la famiglia] Il momento difficile è sempre il ritorno a casa la sera, aiutare mio figlio piccolo a mangiare stando a tavola per la cena in famiglia. I profumi delle pietanze… Ma è comunque troppo bello condividere con loro questi momenti. Ed è bello anche spostare le tempistiche prima dedicate alla televisione ad un po’ di chiacchiere tra di noi. Penso che lo stomaco vuoto sia abbondantemente compensato dal calore famigliare. Servirà a qualcosa? Non so agli altri, ma sicuramente a noi sì.

TU SAPEVI. PERCHÉ HAI TACIUTO?

[Marco Sassi – 25.03.2010 – Quarto giorno consecutivo di digiuno alimentare] Da oggi avverto un mal di testa, qualche problema intestinale e senso di vuoto, alternato a elevato nervosismo, quasi uno slittamento indietro di decine di migliaia di anni alle nostre radici belluine e alla nostra atavica ricerca di cibo per sopravvivere. Sto sentendo nella mia carne le sensazioni di fame e di istinto alla sopravvivenza di cui sopra, che solo chi vi passa in mezzo a causa di carestie, guerre, calamità, violenze riesce davvero a descrivere e a dare un minimo di conto.

Quale senso dare a questi giorni di digiuno? Noi che digiuniamo non stiamo comunicando, o cercando di comunicare, qualcosa a quel mondo che le decisioni di sperperare denaro pubblico per comprare cacciabombardieri le ha già prese, in modo convinto, spavaldo e che ne farà sempre motivata e accanita difesa. Stiamo invece cercando di metterci in comunicazione con quel mondo che invece qualche dubbio ce l’ha. E ce l’ha anche forte. Dubbio presente non solo perchè si avvicina la Pasqua, e un po’ come succede per Natale… siamo tutti un po’ pentiti e contriti. E non solo perché le armi di distruzione e la sicurezza dei nostri cieli stanno in una posizione gerarchica di gran lunga inferiore rispetto a tutte quelle altre dimensioni della nostra vita, così pesantemente minate e menomate dalla crisi, come la scuola pubblica, il diritto al lavoro, l’ambiente, la cultura, persino l’infanzia. Io credo che, prima di tutto, cerchiamo di testimoniare la nostra personale immensa vergogna e cerchiamo di costruirci una risposta a una futura e inevitabile domanda che ci faranno i nostri figli: «tu che sapevi perchè hai taciuto?!». E allora protestiamo! Indignamoci! Digiuniamo e gridiamo forte fin da ora a chi chiederà, in rappresentanza nostra, di prendere il timone del nostro Paese tra non molto tempo (perchè le cose cambieranno!), che soldi seppelliti in aerei, missili, mitragliatrici, topgunners e bustarelle, noi non ne vogliamo più buttare!

I MIEI 10 GIORNI DI DIGIUNO ALIMENTARE

[Stephan Lausch – 25.03.2010 – conclude oggi la propria maratona senza cibo, durata 10 giorni. Stephan ha infatti deciso di iniziare a digiunare una settimana prima dell’avvio della mobilitazione] Sto bene. Come ho già scritto agli organizzatori della «Settimana di digiuno per il disarmo», ho già maturato un po’ di esperienza col digiuno. Non è un grande sforzo per me, anzi, diventa un bisogno di farlo una volta all’anno, e meglio è se lo posso fare legandolo a una buona causa. Con oggi termino il digiuno dopo dieci giorni. E il valore che dò al cibo è salito nuovamente a valori alti, come è bene che sia.

BENEFICI FISICI E SPIRITUALI

[Virgilio Falcioni – 25.03.2010 – Secondo giorno di digiuno alimentare] Mi sono dedicato a questa pratica in maniera ineccepibile, consapevole che avrei contribuito a questa protesta collettiva in maniera attiva, facendo notare il mio digiuno a tutti coloro che incontravo a casa, sul lavoro, tra gli amici sostenendo con forza le motivazioni che mi hanno spinto a farlo. Difficoltà particolari non ne ho incontrate molte, sapendo e sperimentando personalmente che i sacrifici nel non mangiare per qualche giorno non sono poi molti. Diciamo che in questa società occidentale abbiamo molte riserve di energie, grazie alla ricca e variatissima dieta che possiamo fare grazie alle nostre economie personali. Invito, quindi, tutti coloro che stanno titubando di fronte al digiuno collettivo, a provare e verificare in prima persona i benefici sia fisici che spirituali che un digiuno di qualche giorno può portare, ovviamente condividendo con tutti le motivazioni profonde che ci portano a farlo consapevolmente!

Venerdì 26 marzo 2010



SENZA TV É MEGLIO

[Maria Baldisserotto – 26.03.2010 – Digiuno televisivo] Non pensavo che stare senza tv alla sera mi avrebbe portato a stare di più con i miei bambini, leggere i libretti e addormentarmi con loro.



STOP AGLI ACQUISTI INUTILI

[Romeo Giunchi – 26.03.2010 – Quinto giorno consecutino di digiuno alimentare] Sinceramente devo dire che la fame inizia a farsi sentire meno. Sono stato a casa per potermi riposare un po’: forse è la stanchezza che ora è il principale dei problemi […] Sto guardando su You Tube alcuni spezzoni di «Rai per una notte» che parla addirittura di una ‘radio libera’ di 40 anni fa creata da Danilo Dolci […] Ambisco solo ad una cosa: che la Costituzione sia rispettata e che l’Italia ripudi veramente la guerra, iniziando con il recedere da acquisti inutili…

CONTENTA

[Marina Dapiran – 26.03.2010 – Quinto ed ultimo giorno consecutivo di digiuno alimentare] Finora è stato uno sforzo non indifferente, considerando il fatto che sono sempre andata a lavorare. Sono comunque contenta di aver portato avanti questa testimonianza per alcuni giorni.

F-35, UNO SCHIAFFO AI CITTADINI

[Francesco Vignarca – 26.03.2010] Per chi si occupa da tempo del tema delle spese militari e della loro diminuzione e controllo è naturale impegnarsi affinchè non venga portato a termine lo scellerato acquisto dei caccia F-35. Tanto più che da più parti (anche ufficiali, anche del Pentagono) si continua a sottolineare la crescita esponenziale dei costi che potrebbe addirittura portare ad un esborso per l’Italia di ben più dei 14 miliardi già previsti. Come «Rete italiana per il Disarmo» e campagna «Sbilanciamoci!» abbiamo lavorato sul tema con il lancio di un appello e di una petizione online, condotta poi anche con il grande supporto di GrilloNews.it e della «Campagna di Indignazione nazionale» promossa sullo stesso tema. Il caso degli F-35 dimostra come la riconversione della produzione militare – che è dimostrata meno efficiente di quella civile – sia in molti casi possibile da subito solamente “riconvertendo” i capitoli di spesa dei Governi, sempre pronti a tagliare sociale e istruzione e a mettere mano alla borsa per i giocattoli di natura militare. Crediamo che questo caso sia davvero emblematico e che sia uno schiaffo a molte cittadini e cittadine in difficoltà in questo periodo di crisi. A riguardo sono lampanti i numeri forniti dalla campagna alla pagina www.disarmo.org/nof35.

Sabato 27 marzo 2010



PERCHÉ DIGIUNIAMO?

[Giacomo Alessandroni – 27.03.2010] Ha scritto una volta Bertolt Brecht che quando i crimini si moltiplicano diventano invisibili. Ecco perché digiuniamo. Nell’accezione ghandiana il digiuno è uno stato di privazione degli alimenti, ma profondamente diverso dallo sciopero della fame. Nel digiuno io infliggo al mio corpo una sofferenza (la privazione del cibo). La finalità è l’espiazione di un fatto di cui la causa è anche mia. Mi assumo una corresponsabilità, non accuso altri. Questo perché ritengo anche me stesso colpevole (se c’è un governo, democraticamente eletto, qualcuno l’avrà pure votato). Ma anche se non abbiamo votato questo governo cosa abbiamo fatto durante il governo Prodi, quando le spese militari sono aumentate a dismisura?

Lo sciopero della fame (o, nei casi più radicali, della sete) ha la finalità di far cambiare decisioni assunte da altri, di cui io non ho la minima responsabilità. Visto sotto questo profilo è cosa completamente differente. Purtroppo, il digiuno occidentale, in particolare quello quaresimale, ha messo in ombra il digiuno come mezzo di lotta nonviolenta. Spesso viene accostato allo sciopero della fame, ma così si commette un errore.

Domenica 28 marzo 2010 e giorni seguenti

SPEGNI LA TV, ACCENDI IL CERVELLO

[Commenti dal blog – 28.03.2010] «Sono a digiuno di televisione da un anno e non sono mai stata così felice… É proprio vero: spegni la televisione e accendi il cervello. Così trovi anche le notizie sugli investimenti negli armamenti».

Margherita Grigolato invece scrive: «Non è stato facile fare a meno della tv, soprattutto per l’informazione, anche se drogata come negli ultimi tempi, però il digiuno è capitato proprio nella settimana dove la par condicio aveva annullato qualsiasi confronto politico… e quindi ho sofferto meno.. a parte non poter collegarmi per vedere Santoro a Bologna. Ho comunque recuperato leggendo molto e andando al cinema… Esperienza da rifare, soprattutto per una buona causa come questa. Ci riproviamo aumentando l’informazione?»

NO ALL’ACQUISTO DI 131 CACCIABOMBARDIERI F35

[Peppe Sini – 28.03.10] Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo ha inviato agli organizzatori della «Settimana» una attestazione di solidarietà: «Noi siamo impegnati in una campagna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. E vogliamo esprimere ancora una volta la nostra solidarietà e la nostra partecipazione alla mobilitazione contro l’acquisto da parte dello stato italiano di 131 cacciabombardieri F35. Cessi la follia del riarmo e della guerra, cessi il delittuoso sperpero delle risorse pubbliche per strumenti di morte, e si investano invece le risorse pubbliche per la pace e il disarmo, per la cooperazione tra i popoli, la solidarietà che tutte le persone raggiunga, la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa dalla biosfera che è l’unica casa comune dell’umanità intera.

PRENDERE LA SOFFERENZA SU DI SÉ

[Vincenzo Benciolini – 30.03.10] Ho aderito al digiuno da cibo perché credo in queste modalità di mobilitazione. É solo un inizio, ma sono convinto che l’umanità -assieme a tutto l’Essere- migliorerà quanto più ci saranno adesioni volontarie e stabili a lotte nonviolente dove, anziché colpire e distruggere l’avversario, si prende -come diceva Gandhi- la sofferenza su di sè. Grazie a chi si è impegnato a costruire questa mobilitazione.

5,5 KG IN SETTE GIORNI

[Romeo Giunchi – 01.04.2010] Vi confermo che ho portato a termine fino a domenica 28 marzo (per correttezza: fino alle ore 12) il digiuno iniziato lunedì 22 marzo. Oltre a quanto già scritto nei giorni scorsi, durante la «Settimana» ho perso 5 chilogrammi e mezzo di peso.

CAMBIO LE MIE ABITUDINI

[Monica Montanari – 02.04.2010] Il digiuno alimentare è stato difficile per me: sono una robusta signora amante della buona cucina romagnola. Ho quindi interrotto domenica 28 marzo alle 12 il digiuno iniziato mercoledì 24 marzo. Per quanto riguarda il digiuno televisivo, l’esperienza è stata fantastica e per nulla difficile. Pertanto continuerò il digiuno televisivo in maniera costante eliminando dal mio “palinsesto” tutti i programmi della Rai e di Mediaset, ad esclusione di quelli di carattere strettamente culturale. I film li prendo al videonoleggio e l’informazione la cercherò su internet.

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