[Giuliano Pontara; FIEI • 2001] “Non prevalga il desiderio di una risposta violenta. Si rischia uno scenario da terza guerra mondiale.” di Giuliano Pontara (direttore dell’Università della pace di Rovereto (UNIP)...

11 SETTEMBRE 2001: DICHIARAZIONI/2

“Non prevalga il desiderio di una risposta violenta. Si rischia uno scenario da terza guerra mondiale.” di Giuliano Pontara (direttore dell’Università della pace di Rovereto (UNIP). “Questo agli Stati Uniti d’America è un attacco al cuore dell’Impero: o per lo meno così sarà visto dalla maggior parte della classe politica mondiale. Anche la difesa più forte della storia umana, dimostra la sua vulnerabilità. E’ la dimostrazione che non è possibile difendere un paese armandosi fino ai denti e che è inutile promuovere costosissimi progetti di scudi stellari perché così entra nel vicolo sempre più chiuso della violenza. Ci sarà un’ondata di odio e desiderio di repressione enorme. I movimenti non violenti devono cercare di fare quello che hanno sempre fatto. Questo continuo processo di escalation della violenza la violenza della globalizzazione sostenuta anche militarmente dalle grandi potenze – porta inevitabilmente alla globalizzazione della violenza, alimenta il terrorismo internazionale (di stato o meno) che colpisce sempre più la popolazione civile. Da studioso, non posso che esprimere preoccupazione di fronte ad uno scenario che potrebbe assumere i connotati di una terza guerra mondiale di dimensioni terribili. Mai come ora si ripropone urgentissimo il bisogno di ricorrere agli strumenti della nonviolenza senza lasciarsi prendere dal desiderio di vendette. Lo ribadisco: non ci sono altre misure contro i rischi di un’escalation se non l’intensificarsi di processi di distensione e mi riferisco anche a tutti i conflitti locali e a bassa intensità, come quello arabo israeliano e le molte guerre che devastano l’Africa.  I movimenti, le ong, le associazioni devono continuare a fare quello che hanno fatto e stanno facendo, fermi nella loro linea di nonviolenza: guardiamo all’esempio di Ghandi nei momenti di massima tensione in India.” Fonte: Unimondo (http://www.unimondo.org). Il professor Giuliano Pontata, dell’Università di Stoccolma e uno dei massimi studiosi di “peace research” e della risoluzione nonviolenta dei conflitti, membro del Tribunale permanente dei Popoli per conto del quale ha guidato entrambe le sessioni sull’ex Yugoslavia (Berna l995 e Barcellona 1996), da Rovereto, dove venerdì 14 settembre inaugura il 9° Corso internazionale “Diplomazia popolare nonviolenza e riconciliazione” promosso dall’Unip. Attentati in USA/4 La FIEI anche a nome di tutte le organizzazioni aderenti in Italia e all’estero, esprime la piena solidarietà al popolo americano e la piena e totale condanna dell’efferato attacco terroristico che ha seminato distruzione e morte tra  inermi cittadini americani e presumibilmente di molti altri paesi. La Fiei è vicina in particolare ai connazionali ed ai cittadini americani di origine italiana  ai quali rivolge una particolare affettuoso solidale saluto. I mandanti dei gravissimi e raccapriccianti attentati vanno al più presto individuati e puniti. Ad oggi il quadro delle responsabilità non è ancora emerso. Il perseguimento dei responsabili di un attentato senza precedenti deve essere il più rapido possibile, mirato e selettivo. La Fiei, di fronte all’attacco inaudito contro il popolo americano condanna quanti usano o intendono usare gli strumenti del terrorismo nella vana illusione di  risolvere con ciò i conflitti che insorgono fra paesi. Va rivendicato il primato del confronto, del negoziato, della mediazione, del consenso della comunità internazionale per dirimere ogni contrasto fra paesi  e fra governi. Pace, giustizia sociale, solidarietà fra i popoli attraverso una più equa redistribuzione della ricchezza prodotta, democrazia, devono essere i principi alla base delle relazioni internazionali. (FIEI)