[Coord. Cesar K. • 13.02.01] Dopo il caso Marsiglia e le successive polemiche suscitate dalla trasmissione Sciuscià e lo scandalo dei cori razzisti allo stadio, in molti si sono preoccupati per l'immagine di Verona, a cominciare dalla sindaca Michela Sironi. In un dossier pubblicato dal Coordinamento Laico Antirazzista "Cesar K" di Verona, intitolato "Allarme son fascisti", venivano esaminati i rapporti tra alcuni settori dell'amministrazione locale e le varie organizzazioni della destra radicale.

A VERONA LA FIERA DELLA CULTURA DELL’ESTREMA DESTRA

Abbiamo anche denunciato pubblicamente il coinvolgimento degli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Verona e dell’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune nel promuovere e finanziare una serie di concerti presso il Teatro-tenda Estravagario con gruppi musicali legati all’estrema destra, l’ultimo dei quali il16 dicembre scorso si è risolto in un vero e proprio raduno neonazista di livello europeo. L’amministrazione locale sembra infatti impegnata in un progetto di promozione e diffusione di una cultura di ispirazione neofascista e neonazista, apertamente antidemocratica e intollerante, violentemente razzista e xenofoba, e proprio in questi giorni l’assessore alla Cultura Luca Bajona si è messo ancora una volta in evidenza come uno dei principali animatori di tale progetto. L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona ha promosso dal 22 al 25 febbraio, presso il teatro Camploy,  una mostra-mercato del libro, con annesso convegno, dal titolo “Alla scoperta della cultura non conforme”. Con modalità già collaudate in altre occasioni (ricordiamo che il raduno neonazista del 16 dicembre era stato presentato come “un’occasione di sano divertimento per i giovani”), anche in questo caso i reali contenuti dell’iniziativa sono celati dietro un titolo generico e ambiguo. L’organizzatore dell’iniziativa, a cui il Comune ha versato diverse decine di milioni, è però l’associazione Sinergie Europee e questo aiuta a capire come mai la mostra del Camploy sia in realtà una vera e propria fiera dell’estrema destra. Il progetto di ricostruzione europea promosso da Sinergie Europee, che si fonderebbe sul coordinamento delle forze antiamericane e antimondialiste, al di là degli schematismi ideologici, è connotato in senso fortemente  neonazista e antisemita. Risultano vicini a Sinergie Europee vari soggetti appartenenti alla destra radicale. Tra gli altri, Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione insieme a Roberto Fiore; Mario Gozzoli, animatore di “Uomo libero”, nota rivista razzista (presente alla mostra); Roberto Bussinello e Paolo Karatossidis di Forza Nuova, rispettivamente di Verona e Padova; Piero Puschiavo del Fronte Veneto Skinheads. Aderisce al progetto Sinergie Europee anche la rivista “Orion”, pure presente alla mostra diretta da Maurizio Murelli, già condannato per la morte dell’agente di polizia Antonio Marino nel 1973. Tra le 26 case editrici presenti alla mostra, tutte schierate nel proporre autori che negano l’esistenza dei campi di sterminio, esaltano fascismo, Repubblica Sociale e le eroiche SS naziste, segnaliamo: Akropolis  e All’insegna del veltro (Nuova Destra radicale),  AR (di Franco Freda; opere di Evola, Hitler, Goebbels; negazionismo), Effedieffe e Editoriale Pantheon (oltranzismo cattolico, estrema destra), Editrice Civiltà (ultrà cattolica, diretta da don Luigi Villa, accreditato perfino nel famigerato sito www.holywar.org), Fondazione Julius Evola, Il Cerchio (tradizionalismo, neonazismo, pubblica i testi del fondatore della famigerata Guardia di Ferro romena, Corneliu Z. Codreanu), Cinabro (fascista, negazionista, tradizionalista cattolica in odore di lefebvrismo). Il Comune di Verona fornisce così a queste case editrici e alle “idee” che professano una ribalta insperata facendole uscire di fatto dalla semiclandestinità in cui abitualmente si trovano ad operare.  Altre sei case editrici appartenenti invece ad un’area di sinistra sono state inserite arbitrariamente dagli organizzatori senza che siano mai state contattate, nel tentativo di dare all’operazione un’immagine di pluralismo culturale in realtà del tutto inesistente. Risultato dell’operazione è che il Comune di Verona attraverso l’assessorato alla Cultura e la Regione Veneto promuovono un’altra gravissima iniziativa di propaganda di posizioni razziste, antisemite e neonaziste. Il nostro Comune stabilisce così un altro triste primato: gli organizzatori possono vantare la mostra del Camploy come un evento eccezionale, ”la prima volta in Italia”. Crediamo che a questo punto nessuno possa più fingere di non sapere e non vedere. Non si può più tollerare che gli amministratori veronesi si rendano responsabili di simili iniziative usando la copertura di istituzioni che dovrebbero rappresentare i valori democratici sanciti dalla Costituzione. La favola della Verona innocente a cui la stampa avrebbe ingiustamente affibbiato l’etichetta dell’intolleranza e del razzismo, non regge più. Innocenti non sono certo i suoi amministratori che finanziano e diffondono le idee aberranti del nazismo e dell’antisemitismo. Il Coordinamento “Cesar K.” vuole denunciare quest’ultima offesa (questa sì non Sciuscià) alla Verona democratica e organizza un presidio di protesta davanti all’entrata del Teatro Camploy, giovedì 22 alle ore 18 in occasione dell’inaugurazione della mostra e sabato 24 alle ore 16 in occasione del convegno a cui parteciperà anche il vicesindaco Bajona. Giovedì 22 alle ore 21, presso la Palazzina servizi dello stadio, si terrà invece un’assemblea per illustrare le “meraviglie” della cultura non conforme. Invitiamo tutti a partecipare alle nostre iniziative per dare una forte risposta democratica.