[Iole Pinto • 02.09.04] Di lavoro faccio il fisico, mi occupo di ambiente. A titolo di volontariato ho fondato la Onlus "Iniziative diSolidarietà"  per sostenere  i progetti di aiuti a donne e bambini profughi che vivono nel Nord Iraq (ex no flying zone), intrapresi dal 1997, insieme ad una straordinaria amica  kurda che ho avuto la fortuna di incontrare qui a Siena...

APPELLO PER CURE MEDICHE A BAMBINI IN IRAQ

Di lavoro faccio il fisico, mi occupo di ambiente. A titolo di volontariato ho fondato la Onlus “Iniziative diSolidarietà”  per sostenere  i progetti di aiuti a donne e bambini profughi che vivono nel Nord Iraq (ex no flying zone), intrapresi dal 1997, insieme ad una straordinaria amica  kurda che ho avuto la fortuna di incontrare qui a Siena.

Dal 1997 mi sono recata con lei nel Nord Iraq, entrando in territorio kurdo-iracheno attraverso la Siria, unico accesso possibile per gli stranieri fino al 2003. Passavamo il confine siriano su una piccola barchetta a motore, ripercorrendo all’incontrario la strada di un  doloroso, interminabile esodo che ha lasciato dietro sé uno strascico di annegati e vite di sopravvissuti giocate a rimpiattino tra cacciata e esilio.

Da quando, dal 2003, si è aperta per la popolazione kurda del Nord (ed anche  per noi ) la possibilità di recarsi a Baghdad, ove è presente l’unico ospedale in grado di effettuare interventi di cardiochirurgia in Iraq, abbiamo preso contatti con i chirurghi di quell’ospedale per tentare di salvare la vita di centinaia di bambini affetti da una grave patologia congentita – la tetralogia di Fallot o morbo blu – patologia in genere rara  ma purtroppo estremamente  diffusa  nell’area kurda del Nord Iraq, probabilmente a causa degli effetti a lungo termine dei   bombardamenti chimici subiti dalla popolazione per più di quindici anni. Grazie all’accordo che nell’ottobbre 2003 abbiamo stipulato con l’ospedale Ebin Al Bitar di Baghdad, un’equipe chirurgica composta da tre chirurghi arabi ha sottoposto ad intervento cardiochirurgico i primi ottantasette bambini, tra la fine del 2003 e la metà del 2004, sempre con esiti positivi. Per permettere ai bambini e alle loro famiglie di soggiornare nella fase pre e post operatoria a Baghdad (che dista oltre quattrocento chilometri dai villaggi kurdi del Nord) abbiamo lì aperto una Casa Famiglia. Il costo medio della cura di ciascun bambino è stato di circa trecento Euro, incluse le spese per i trasporti e l’assistenza post-operatoria.

Riuscire ad agire  in loco è una soluzione sicuramente più efficace ed economica rispetto a  quella di far venire i bimbi a curarsi qui, data anche la limitatezza del numero dei soggetti  che la Croce Rossa è in grado di trasferire in Italia, ed all’esiguità dei voli speciali organizzati da CRI per tali finalità: in un anno, della lista di oltre cento bambini affetti da morbo blu che  abbiamo sottoposto ai medici del campo della CRI a Baghdad solo per 5  bambini è stato possibile ottenere il trasferimento in Italia con volo speciale della CRI e l’ intervento cardiochirurgico presso l’Ospedale  Bambin Gesu’ di Roma.

Nell’Iraq sconvolto e immobilizzato in un dopoguerra infinito e sanguinoso la voce del successo della nostra iniziativa sanitaria si è sparsa così efficacemente che sono ormai centinaia le madri che si sono rivolte a noi, da tutto l’Iraq, per chiedere assistenza per i loro bimbi ammalati. E centinaia sono i bambini affetti da gravi malformazioni cardiache o  patologie tumorali congenite che sono ora in lista di attesa. Purtroppo la nostra Associazione non è oggi in grado di sostenere i costi  per tutti i casi in lista d’attesa.  Ho pensato perciò di scrivere questo appello sperando di riuscire a raccogliere i trentamila euro che ci servono  per poter garantire la cura, entro il 2004, per  gli oltre trecento bimbi che sono ora in lista di attesa.

Sono grata a tutti coloro che mi possano aiutare nel far circolare l’appello o nel pubblicizzare il link del sito http://xoomer.virgilio.it/solidarieta

Iole Pinto
Presidente
Associazione Iniziative di Solidarietà Onlus
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