«Little talk and a cup of tea», ovvero appuntamenti con l’arte alla Casa Museo Federico Bellomi, a Colognola ai Colli (Verona). Secondo appuntamento dedicato ad artisti che hanno collaborato o incontrato, nel loro percorso professionale, Federico Bellomi.

«Amor sacro e amor profano» è il tema della mostra. Con le loro opere, gli artisti presenti (Federico Bellomi, Dante Broglio, Daniela Fiore, Francesco Menegazzi e Luciana Soriato) raccontano della figura femminile, generatrice d’amore e di forza motrice della vita. E come simbolo d’amore fisico e sensuale.

La mostra rimarrà aperta dal 28 maggio 2022 al 11 giugno 2022, i sabati e le domeniche dalle ore 10,00 alle 19,00. Per la visita in altri giorni e altri orari telefonare al numero: 338.4738494. L’ingresso con mascherina Ffp2 è gratuito.

Piccola importante parentesi su Dante Broglio, primo significativo Maestro di Federico Bellomi. In uno dei racconti pubblicati su «La Macia del Vento», Federico Bellomi descrive così l’importante incontro con Dante Broglio: «Un mattino, mentre rientravo da scuola, all’incrocio di via San Domenico con via Fra due muri, vidi il maestro Dante Broglio intento a cogliere, in un luminoso acquerello, la luce rosso–arancio di una vite americana che dal muro di cinta della villa Fano scendeva a cascata verso i freschi azzurro–lilla della strada ancora parzialmente in ombra. Mi ero fermato ed osservavo la mano del maestro, i suoi tocchi pieni di fascino, ammirato e felice ed egli, vedendomi così attento, si volse verso di me guardandomi negli occhi per un attimo; mi sentii felicemente turbato, d’una felicità che prima di allora non avevo mai provato. Rientrato di corsa a casa dissi a mia madre che avrei fatto il pittore ed ella, che per dieci lunghi anni non aveva potuto godere della mia presenza, mi strinse al petto e rise divertita. […] Egli fu la mia preziosa guida [riferito a Dante Broglio]: non mi diede soltanto indicazioni inerenti all’arte ma impresse dentro di me un’etica della quale ancora oggi sento il valore. Molti anni più tardi, allorché fui chiamato a ricoprire la cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli e scuola Brenzoni di Verona, la tenace formazione artistica ed umana donatami fu sostegno indispensabile all’adempimento dei miei doveri di docente».