[di Enrico Turrini • 20.12.03] Questa paginetta vuole essere un invito ai giovani a camminare verso un mondo di giustizia, di pace e di amore. Innanzitutto dobbiamo chiederci in quale società viviamo. Si tratta di una società simile a quella in cui visse 2000 anni fa Gesù, una società che predica agli altri popoli la conversione, ma si dimentica di convertirsi. Si tratta quindi di una società di falsi profeti...

BUON NATALE/1. COSA PROPORRE AI GIOVANI D’OGGI NATI NELLA SOCIETÀ DEI CONSUMI E DELL’ARROGANZA?

Questa paginetta vuole essere un invito ai giovani a camminare verso un mondo di giustizia, di pace e di amore. Innanzitutto dobbiamo chiederci in quale società viviamo. Si tratta di una società simile a quella in cui visse 2000 anni fa Gesù, una società che predica agli altri popoli la conversione, ma si dimentica di convertirsi. Si tratta quindi di una società di falsi profeti dai quali Gesù mise chiaramente in guardia. Un criterio per riconoscere i veri dai falsi è la loro coerenza di vita con i valori cristiani di cui si dicono portatori. Emblematici a questo proposito due fatti recentissimi. Il primo: la guerra contro l’Iraq, presentata dai rappresentanti di molti governi occidentali, tra cui l’Italia, come la guerra di liberazione di un popolo, si è rivelata una guerra per lo sfruttamento delle ricchezze petrolifere, creatrice solo di odio e di terrorismo. Significative le parole del giovane soldato Carlos, un nicaraguense e uno dei 39 mila soldati dell’esercito USA ai quali è stato promesso un rapido ottenimento della cittadinanza se andavano sotto le armi:”Sono trascorsi mesi e mesi. Siamo ancora qui in Iraq. Non c’è elettricità, la gente muore di fame, non ha sicurezza. Quelle stesse persone che inizialmente ci mostravano amicizia, ora non ci salutano più. Non vogliono più che stiamo a casa loro”. Il secondo: la recente proposta in difesa dei valori della cultura occidentale di proibire in Baviera alle insegnanti islamiche di portare il tipico velo mentre fanno lezione. Ebbene, in una società dei falsi profeti che propone con arroganza la superiorità della nostra cultura e lo scontro con chi non la accetta, cosa fare? Vorrei dire a voi giovani con tutto il cuore: siate profeti veri, ossia abbiate il coraggio di proporre un mondo nuovo cercando di essere coerenti nella vita con i vostri ideali. Ognuno può trovare la strada più efficace e più adatta alla propria personalità. Di seguito alcune proposte di stimolo e suggerimento. Molti di voi si trovano nella difficoltà di incontrare un lavoro duraturo e quindi accettano, come il giovane Carlos, di entrare nell’esercito con il rischio di partecipare ad azioni militari moralmente inaccettabili. Perchè non scegliere un servizio civile per esempio in un ospedale o in un ricovero che permetta un’esperienza valida nell’aiuto a chi soffre? Viviamo inoltre in un mondo di slogans in cui riceviamo i martellanti inviti delle multinazionali al consumo sfrenato (vedi per esemio la catena americana Mc Donald’s). Perchè non scegliere la via della sobrietà, ossia la via di una vita senza sprechi e senza suppellettili inutili, una via capace di permettere a tutti una vita degna, superando poco a poco il mondo odierno dei padroni e degli schiavi? Una via, quella della sobrietà, indicata con saggezza da Diogene, come espressa nel raccontino del biografo latino Svetonio riportato qui di seguito: «Aristippo, un filosofo che per opportunismo corteggiava il Re, vedendo Diogene che stava preparandosi una minestra di lenticchie, gli disse:”Se tu imparassi ad adulare il Re non dovresti accontentarti di un piatto di lenticchie”. Diogene rispose: “E se tu avessi imparato a vivere di lenticchie non avresti bisogno di adulare il Re”». Buon Natale.

Enrico Turrini