800.199.100 NUMERO VERDE CONTRO IL CAPORALATO E LO SFRUTTAMENTO

[Amedeo Tosi – 10.08.2018] Contro il caporalato e il lavoro irregolare nel settore agricolo, la Cisl ha lanciato tre mesi fa un numero verde nazionale. Nel mirino della sezione Fai (Federazione Agricola Alimentare Ambientale Industriale Italiana) del sindacato Cisl sono finite tutte le possibili irregolarità del mondo del lavoro: mancati pagamenti, lavori sottopagati, irregolarità amministrative, lavoro nero, caporalato. Il numero verde 800.199.100 si propone di raccogliere da chiunque, anche in forma anonima, le denunce di chi lavora in condizioni di sfruttamento e illegalità nel settore agroalimentare. Si tratta di un ulteriore tassello che compone il mosaico delle azioni di contrasto all’illegalità presente nel settore agricolo, in sintonia con la legge 199/2016 (legge Martina) contro il caporalato, che -tra le varie- ha introdotto la sanzionabilità del datore di lavoro nei casi in cui assuma o impieghi manodopera in condizioni di sfruttamento, anche attraverso intermediari, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.

Le condotte illegali e degradanti per i braccianti non sono diffuse solo al Sud, come molti pensano, ma anche al Nord, come dimostrano alcune recenti cronache (09.03.2017 – 25.07.201708.05.2018 – 23.06.2018 – 25.07.2018 – 27.07.201809.08.2018). L’obiettivo del numero verde è creare una coscienza con il coinvolgimento di tutto il tessuto sociale.

L’800.199.100 [attivo dal lunedì al giovedì, dalle ore 10 alle 17; il venerdì, dalle ore 10 alle 13] raccoglierà denunce di lavoratori sfruttati e di cittadini a conoscenza di casi di caporalato.

Nel settore il sistema delle false cooperative, dove si incontrano spesso prestanome, è molto usato. I contributi non sono versati o lo sono parzialmente, il trattamento di fine rapporto non è pagato. Finita la stagione la coop si scioglie per rinascere con altre denominazioni. Il danno riguarda i lavoratori, ma anche il sistema sano della cooperazione. Il caporalato significa paghe da fame, mancanza di regole, esposizione ai ricatti, evasione fiscale e contributiva. E per questo va combattuto.