[Nessuno Tocchi Caino • 03.01.04] 31 dicembre 2003: Nguyen Vu Binh, giornalista e cyber-dissidente vietnamita è stato condannato dal Tribunale del Popolo di Hanoi a sette anni di carcere per spionaggio, dopo aver criticato gli accordi frontalieri tra il Vietnam e la Cina...

DIRITTI. DISSIDENTE VIETNAMITA CONDANNATO A SETTE ANNI DI CARCERE PER SPIONAGGIO

31 dicembre 2003: Nguyen Vu Binh, giornalista e cyber-dissidente vietnamita è stato condannato dal Tribunale del Popolo di Hanoi a sette anni di carcere per spionaggio, dopo aver criticato gli accordi frontalieri tra il Vietnam e la Cina. Il processo di Binh, 35 anni, che era stato arrestato nel settembre 2002, è durato meno di tre ore.  E’ stato anche condannato a tre anni di arresti domiciliari, da scontare dopo il carcere. L’ex giornalista dell’organo statale di informazione Tap Chi Cong San (Giornale del Comunismo) era stato arrestato dopo aver pubblicato su Internet un articolo intitolato: “Una riflessione sugli accordi frontalieri Sino-Vietnamiti”. Gli accordi avevano provocato dibattito tra i critici del regime di Hanoi, che hanno accusato il governo di aver ceduto territori alla Cina. “Le imputazioni erano due, la prima relativa ai suoi commenti sugli accordi frontalieri Sino-Vietnamiti, la seconda alla raccolta di informazioni e documenti che ha poi diffuso all’estero mediante Internet”, ha detto una fonte giudiziaria. Teoricamente Binh avrebbe potuto ricevere la condanna a morte, in base all’accusa di spionaggio. Binh aveva anche criticato alcuni membri del politburo del Partito Comunista.
Dal 2001, almeno 10 persone sono state arrestate per scambio di e-mail con vietnamiti all’estero, per pubblicazione su Internet di critiche nei confronti del governo e per espressione di dissenso. In sostegno di Binh gli eurodeputati Radicali avevano presentato un’interrogazione alla Commissione europea. Tra le proposte del documento, firmato dal leader radicale e Presidente di Nessuno tocchi Caino, Marco Pannella, quella di promuovere la creazione di una radio Voice of Europe in lingua vietnamita e di pagare le spese legali per la difesa dell’imputato.
Marco Cappato, eurodeputato e membro del Consiglio Direttivo di NtC, ha ricordato come i radicali abbiamo recentemente presentato l’interrogazione al Parlamento Europeo per invitare la Commissione Ue a intervenire sul diritto di espressione oscurato dal Governo di Hanoi. In particolare Cappato ha chiesto che l’Unione europea utilizzi l’occasione della preparazione del Vertice Mondiale sulla Società dell’Informazione (la cui prima sessione si è tenuta a Ginevra nel dicembre scorso e la seconda si terrà a Tunisi nel 2004) per condizionare ogni forma di sostegno e finanziamento di progetti internazionali al rigoroso rispetto della libertà di espressione. In Vietnam, in base alle informazioni ricavate dai media statali e da funzionari giudiziari, sono almeno 66 le persone giustiziate e 111 quelle condannate a morte nel 2003. Nel 2002 le esecuzioni erano state 34. A ben vedere, in paesi come il Vietnam, dittatoriali o autoritari, la soluzione definitiva del problema, più che alla lotta contro la pena di morte, attiene alla lotta per la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto.


(Fonte: Nessuno Tocchi Caino)