21-22.12.07 – Verona – Spettacolo teatrale «Isolina Canuti». Il ricavato sarà devoluto a due progetti di solidarietà

PONTI ONLUS associazione interculturale & SOÑADORES associazione culturale con il contributo della PROVINCIA DI VERONA, presentano lo spettacolo teatrale «ISOLINA CANUTI», presso il Teatro Filippini di Verona, venerdì 21 e sabato 22 dicembre alle ore 21.00. Il ricavato dello spettacolo verrà devoluto ai progetti di solidarietà «Estudiantes Argentinos» e «Apoyo Escolar».

Verona. È l’alba del novecento. Una ragazza muore. Il suo corpo è ritrovato a pezzi in Adige. Un ufficiale dell’esercito italiano viene accusato dell’omicidio. La ragazza, incinta di quattro mesi, è fardello scomodo. L’amica Emma, testimone del misfatto, morirà per circostanze ignote qualche mese dopo. La città si divide: innocentisti e colpevolisti. I quotidiani accusano e difendono. Nessuno sarà condannato.Questi i fatti di ordinaria omertà, corporativismo, ingiustizia sociale e giudiziaria. Da qui il bisogno di oltrepassare, scavalcare lo scandalo della cronaca per dire il non risolto, i buchi neri della storia italiana e quelli delle esistenze umane in perenne conflitto tra delitto, castigo e redenzione.
Isolina diventa presenza pura, poesia, possibilità di superare gli inciampi della storia e del dolore. Il resto sono tutti i colori del fango, quello cittadino, quello italiano, quello della fragilità umana che circondano la cocciuta volontà di sperare e di rinascere.

Regia: Cristina Baldessari. Testo: Simone Azzoni. Con: Stefano Costa, Nicolò Franceschini, Micol Piovesan, Laura Poujade, Ricardo Sacilotto, Maximiliano Subiela, Libera Totaro. Interventi pittorici di Maurizio Zanolli. Coro: «I Trovatori» diretto da Alberto Falezza. Coreografie: Laura Poujade. Aiuto regia: Roberto Castilla. Scenografia e costumi: Francesca Dorizzi. Video: Maria Angela Bernardi. Luci e audio: Nicolò Pozzerle, Marco Spagnolli.

La mattina del 16 gennaio 1900, sulla Riva San Lorenzo due lavandaie vedono affiorare dalle gelide acque dell’Adige una rozza sacca rigonfia, contenente parti del corpo di Isolina Canuti, giovane veronese non ancora ventenne, gettata nel fiume dopo essere stata uccisa e selvaggiamente tagliata a pezzi.

L’orrendo delitto tiene con il fiato sospeso non solo Verona ma il paese intero. Il 22 gennaio viene arrestato con l’accusa di omicidio volontario il tenente Carlo Trivulzio del 6° Alpini, affittuario di una stanza presso la famiglia Canuti.

Il Trivulzio, ufficiale in carriera di nobile famiglia, ammette la relazione con Isolina e di essere a conoscenza della gravidanza della giovane. La stampa veronese e nazionale si accalora al truce delitto.

Proprio dalle indagini giornalistiche emerge che durante una cena alla Trattoria del Chiodo, al civico 9 di vicolo Chiodo, alla giovane, in stato di evidente ubriachezza, si sia tentato di praticare maldestramente e con violenza un aborto.

Isolina muore e qualcuno la fa a pezzi. Gli indizi portano a un gruppo di ufficiali. Dopo quindici giorni di detenzione il tenente viene rilasciato e il caso archiviato per insufficienza di prove. Si arriva al processo, non per omicidio, ma per diffamazione e sul banco degli imputati siede non il tenente, bensì l’anima antimilitarista del socialismo veronese, rappresentata dal parlamentare Mario Todeschini, che con articoli provocatori aveva costretto il Trivulzio a uscire dal silenzio in cui si era rifugiato.

E la politica nuovamente entra in un fatto delittuoso lasciando senza voce una povera giovane innamorata della vita e di chi, forse, avrebbe potuto realizzare il suo sogno di felicità.

Di questa voce allegra e gaia non rimane nulla, nemmeno una tomba, nemmeno il ricordo.

Il caso delle “donna fatta a pezzi” ritorna alla ribalta verso la metà degli anni ‘80 per merito della rivisitazione operata da Dacia Maraini con un avvincente romanzo (Isolina, Milano Mondatori 1985).

Il successo letterario riaccende la curiosità intorno alla vicenda della quale prende a occuparsi proprio allora Mirella Zanon con indagini connesse alla propria tesi di laurea (Giustizia e potere politico in un delitto dei primi del ‘900 – Università di Verona, Facoltà di Magistero, relatore Prof. E. Franzina – 1998).

La Zanon ha continuato a svolgere ricerche sull’argomento, ricerche destinate a trasformarsi in un libro di prossima pubblicazione.

Progetto di solidarietà ESTUDIANTES ARGENTINOS
L’Argentina sta faticosamente uscendo dalla gravissima crisi economica iniziata nel 1997 e scoppiata violentemente nel 2001, crisi dovuta sia alla passata dittatura militare, sia all’obbedienza cieca dei governi alle imposizioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Ancora oggi le famiglie di molti giovani studenti vivono in situazione di povertà e non riescono a pagare gli studi, i libri, la mensa e i trasporti dei loro figli.
PONTI ONLUS, con questo Progetto intende porgere un concreto aiuto ai giovani argentini (molti di loro sono figli o nipoti di italiani), devolvendo il ricavato delle varie iniziative organizzate al finanziamento di borse di studio destinate agli studenti più bisognosi e meritevoli dell’Instituto Superior de Comunicaciòn Social “Don Bosco” di Buenos Aires.
Progetto che, dal 2002 fino a oggi ha consentito, con gli incassi degli spettacoli e le donazioni di aziende e di sostenitori privati, di raccogliere denaro sufficiente per garantire 43 borse di studio biennali da 600 € ciascuna, a studenti di famiglie disagiate.
Nostro referente è padre Victor Zecchetto, un salesiano veronese professore di Semiotica dell’Istituto, che da molti anni lavora in America Latina.

Progetto di solidarietà APOYO ESCOLAR
Il Progetto coinvolge circa 100 bambini del quartiere Almagro (Buenos Aires) che frequentano alcune scuole elementari statali. Il disagio scolastico e familiare ha spinto un gruppo di giovani animatori dell’opera “Don Bosco – Almagro”, a realizzare questo progetto che si propone, con interventi bisettimanali, di attuare tre azioni educative: fornire un aiuto scolastico nel doposcuola, offrire spazio e tempi per giocare, offrire una merenda-cena.