23-25.05.07 – Padova – «Studenti sotto occupazione»: Mostra fotografica sul Diritto all’istruzione nei territori occupati palestinesi

«Studenti sotto occupazione»: Mostra fotografica sul Diritto all’istruzione nei territori occupati palestinesi, il 23, 24 e 25 maggio 2007 presso il Centro diritti umani di Via Martiri della Libertà 2, a Padova. «Diritto all’istruzione in Palestina», Mostra fotografica realizzata dalla «Campagna Diritto all’Istruzione» dell’Università Birzeit di Ramallah. Giovedì 23 maggio alle ore 17.00 avrà luogo la presentazione della Campagna e del Progetto Fotografico “Diritto all’Istruzione” presso la Biblioteca “Piergiorgio Cancellieri” del Centro Diritti Umani. Interverrà il prof. Enzo Pace, docente di Sociologia e Sociologia dei Diritti Umani presso l’Università di Padova. Seguirà la proiezione del documentario di Sobhi Zobaidi “Canzone di un Uccello in Gabbia” (“A Caged Bird’s Song”), realizzato dall’Università Birzeit con il contributo del UNDP. L’iniziativa è promossa dal Centro diritti umani, dalla Cattedra UNESCO ‘Diritti umani, democrazia e pace’ e dal Centro Europeo d’Eccellenza ‘Jean Monnet’ dell’Università di Padova, con il Patrocinio del Comune di Padova

Il progetto fotografico
Un gruppo di studenti fotografi provenienti da due Università della Cigiordania (l’Università Birzeit di Ramallah e l’Università Al-Najah di Nablus) si sono riuniti, a partire dall’estate del 2005, per lavorare al Progetto Fotografico “Diritto all’Istruzione”, con lo scopo di documentare artisticamente la vita degli studenti palestinesi e gli ostacoli imposti dall’occupazione militare in Palestina nel portare a termine il proprio percorso scolastico. Con i loro scatti, guidati dal fotografo documentarista sociale Carlos Reyes-Manzo, gli studenti hanno dimostrato come sia possibile catturare ciò che avviene nella realtà quotidiana – politicamente e socialmente – in forma artistica. Oltre a documentare i maggiori ostacoli al proseguimento dell’istruzione nella Palestina occupata – molestie e arresti di studenti da parte dei soldati israeliani insieme alla lotta quotidiana per raggiungere scuole e università sotto un regime di checkpoint militari – i fotografi si sono soffermati anche su alcuni degli aspetti meno evidenti della vita degli studenti sotto occupazione, toccando svariati temi quali l’isolamento, la povertà, la resistenza, i compagni assenti, le barriere militari, gli studenti arrestati e la determinazione nello studio.
In qualità di studenti anch’essi sotto occupazione, i giovani fotografi hanno messo in questi scatti se stessi: le persone e le scene ritratte in ogni fotografia non sono soggetti “lontani”, ma intimamente legati alla persona dietro la macchina fotografica. Fadwa descrive questa come “l’esperienza di vivere la nostra realtà e fare fotografie di questa realtà”. Nida è tornata a Hebron, per documentare “l’andare a scuola” dove è cresciuta. Essam ha fotografato i suoi amici che vivono lontano da casa in pensionati studenteschi, mostrando il loro isolamento, allontanati dalle loro famiglie da un sistema di permessi e di barriere militari insormontabili.
Scattare fotografie all’interno della Cigiordania ha significato anche sfidare le barriere imposte dall’occupazione militare israeliana. Mirna è stata costretta a entrare e uscire di nascosto da Nablus con un taxi attraverso le montagne. Muthanna ha rischiato l’arresto passando per un varco non ancora completato del Muro nei pressi di Gerusalemme Est.
Una saturazione di immagini del conflitto e delle violenze nella copertura dei notiziari internazionali non solo oscura la realtà quotidiana così come la si vive, ma può anche inibire qualsiasi altro tipo di espressione di quella realtà. Nell’impostare questo laboratorio fotografico, il fotografo Reyes-Manzo ha posto la sfida di “eliminare i clichè e documentare il quotidiano”.

La mostra è stata pensata come un progetto itinerante. È stata esposta in alcune città della Cisgiordania ed è stata ospitata da università americane e inglesi. Per organizzare questa mostra in altre città o università italiane, maggiori informazioni possono essere reperite sul sito http://www.birzeit-it.tk o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica [email protected]