Vicenza. Un filo di donne per la nostra città

Oggi, 8 marzo, noi donne di Vicenza che ci ritroviamo, da provenienze diverse, per un percorso comune, invitiamo tutte le donne a unirsi a noi e a uscire dal silenzio non per festeggiare, ma perché consapevoli che le donne sono ancora violate nei loro corpi, per la strada, sul lavoro e in famiglia, e sono spesso non riconosciute nel loro valore e ostacolate nel loro progetto di vita,
consapevoli altresì del lavoro di civiltà e cura che le donne hanno sempre saputo esprimere nella storia, con l’autorevolezza che questa eredità ci ha dato, percorriamo insieme i luoghi simbolo delle nostra città, Vicenza, per proteggerla e raccontarla così come la vogliamo.

Vogliamo: luoghi istituzionali in cui sentire ascoltato e discusso ciò che chiediamo per il bene comune, per costruire una città partecipata, aperta alle donne e agli uomini che la vivono; che Vicenza, città d’arte, sia bella non solo per i monumenti del passato, ma anche per uno sviluppo urbanistico armonioso, che favorisca la socializzazione e che in particolare offra spazi in cui i giovani possano esprimersi ed educarsi a diventare cittadini attenti al bene comune; salvaguardare il paesaggio delle nostre colline e delle pianure agricole che tanto caratterizza la nostra terra. Vogliamo difendere l’acqua e l’aria perché Vicenza finisca di essere la terza città più inquinata d’Italia; rispetto per le tante persone straniere che silenziosamente contribuiscono alla ricca economia cittadina, anche creando luoghi che mantengano vive le loro radici e permettano l’incontro e il confronto tra le diverse appartenenze; una città di pace, che converta le sue caserme in centri di sviluppo e di cultura di vita, che imposti il suo presente e il suo futuro su un’economia sostenibile, che partecipi alla soluzione dei conflitti con proposte politiche e nonviolente.

Per questo vogliamo esprimere il nostro rifiuto ad una nuova base militare: il Dal Molin. Questa scelta comporterebbe un forte disagio per la città e ci renderebbe complici di guerre che sono sempre più uccisione di civili e distruzione di risorse. É attraverso questo filo di donne che vogliamo esprimere la nostra forza e la nostra determinazione ad agire insieme per costruire una rete di relazioni e per resistere. (DONNE IN RETE PER LA PACE)
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