[Missionari Saveriani • 06.01.04] Venerdì 16 gennaio alle ore 20,30 in San Cristo (Via Piamarta, 9 trav. Via Musei) a Brescia, serata folcloristica ed artistica con Gamelan (orchestra tipica giavanese), danze, canti indonesiani. Ingresso libero e con ampio parcheggio. Ai visitatori è permesso il transito anche nella zona a traffico limitato. I 22 artisti indonesiani di diverse aree...

EVENTI. “RAMAYANA DANCE” CON ARTISTI INDONESIANI IL 16 GENNAIO A BRESCIA

Venerdì 16 gennaio alle ore 20,30 in San Cristo (Via Piamarta, 9 trav. Via Musei) a Brescia, serata folcloristica ed artistica con Gamelan (orchestra tipica giavanese), danze, canti indonesiani. Ingresso libero e con ampio parcheggio. Ai visitatori è permesso il transito anche nella zona a traffico limitato. I 22 artisti indonesiani di diverse aree del paese eseguiranno il seguente repertorio: Canzone strumentale di gamelan “kebo giro“ per ricevere gli ospiti; Danza di Yapong da Yogyakarta, con movimenti dinamici presentati durante la festa popolare, che rappresenta la felicitá; Canzone strumentale di gamelan “ilir-ilir”; Danza “Ngenteni” da Jawa Centrale: Rappresenta un giovane che sta aspettando il suo amore; Canzone strumentale di gamelan“Manyar Sewu”; Danza delle candele da Sumetra Occidentale, che rappresenta una espressione di rigraziamento a Dio Onnipotente; Canzone strumentale di Gamelan “Witing Klopo”; La Danza “Cindai” da Padang (Sumatra Occidentale), per accompagnare gli ospiti d’onore. Canzone di Gamelan per la chiusura di un avvenimento (una festa popolare). La musica Gamelan invece, affascina l’occidente dal 1893 quando Debussy sentì per la prima volta le sue note eseguite da un gruppo musicale giavanese alla mostra internazionale di Parigi. In Indonesia la musica gamelan e sempre stata l’espressione del mondo civile, dell’arte, della religione, del governo. Così come la danza, la narrazione e il teatro sono espressioni artistiche onnipresenti in Indonesia in quanto elementi fondamentali di una tradizione culturale che abbraccia tutta la vita dell’uomo e copre un vasto spettro di necessità sacre e mondane. Musica e danza, per gli abitanti di Bali, hanno origini divine: C’è un mito legato all’origine della danza: il Signore dei Cieli diede vita alla danza quando creò le bellissime bidyadari, le ninfe del cielo, affinché danzassero per il piacere degli dei. La danza di Bali dapprima limitata a riti religiosi è poi diventata sempre più teatrale. Il LEGONG è la più bella danza balinese, tipicamente femminile e delicata; invece il BARIS GEDE’ è una danza di guerra e valorizza la forza maschile. A Bali la danza e la mimica sono insegnate ai giovani fin dalla più tenera età, i più dotati vengono poi mandati in scuole specializzate in questo tipo di balli. Lo spettacolo non necessita di grosse scenografie, ma di una grande ricchezza di costumi. La musica indonesiana è caratterizzata dall’impiego prevalente di scale pentatoniche e dall’uso di strumenti percussivi di legno e di bronzo: gender, gong, xilofoni di diverso tipo, tamburi. “Tra gli aspetti della musica giavanese che colpiscono immediatamente l’ascoltatore europeo figura certamente la qualità timbrica degli strumenti e della voce. Questi strumenti vengono suonati in orchestre che possono raggiungere anche dimensioni molto ampie (circa una quarantina di strumenti) denominate gamelan. Agli strumenti vengono talvolta ad aggiungersi una cantante solista (pesinden)e un coro (gerongan). A Giava vi sono una quantità innumerevole di complessi strumentali e vocali, di varie dimensioni. Esistono gamelan con formazioni più ridotte di quella sopra descritta, fino a complessi “da camera” come, ad esempio, nel complesso di cetre e flauti che accompagna il canto tembang a Sunda, la regione occidentale dell’isola. Il termine di “stratificazione polifonica” applicato alla musica giavanese intende indicare il principio della compresenza di numerosi “strati” di attività melodico-ritmica in un brano musicale. Tali strati tendono a essere spaziati negli strumenti di registro grave e più densi nelle parti più acute. Altro aspetto peculiare e caratterizzante la tradizione musicale giavanese è l’improvvisazione simultanea di più musicisti. Nella pratica musicale giavanese infatti, alla maggior parte degli strumentisti è richiesta una continua variazione di un modello melodico”.
Per informazioni: p. Rosario Giannattasio cellulare 3389895793 – tel 030/3772780 – Fax 030/3772781.