Domenica 6 luglio 2003, per il secondo anno consecutivo, i nostalgici della R.S.I., provenienti da tutta Italia, sfileranno per le strade di Schio, città decorata di Medaglia d’Argento al Valor Militare per meriti resistenziali. I fascisti, prendendo a pretesto il desiderio di commemorare i loro caduti della notte del 6/7 luglio del 1945, allorché 54 detenuti nelle locali carceri vennero “giustiziati” da un commando partigiano (episodio noto come “l’Eccidio di Schio”), tentano con la loro adunata-sfilata di intaccare la robusta anima antifascista della città e di proporre se stessi e i loro macabri ideali come elementi da recuperare sul terreno della dignità storica e della riabilitazione politica. Tentativo ancora una volta fallito, come dimostra un manifesto di condanna della manifestazione affisso dalle forze politiche e sociali di Schio ( PRC- DS- Margherita- Lista Civica per Schio – Verdi – ANPI – CGIL – CISL – UIL – CUB – Associazioni culturali, economiche e del volontariato). Non solo: domenica 6 luglio, a manifestare contro la presenza in città di ex marò della Decima, di ex militi della G.N.R., della Tagliamento, delle Brigate Nere e di altre formazioni tristemente note come massacratrici di partigiani e di civili, in piazza Almerico da Schio, dalle ore 9 alle 12.30, ci sarà un presidio antifascista che, dalle adesioni che arrivano a getto continuo, sarà una forte risposta civile e democratica alla insopportabile provocazione dei saloini. Gli oltre mille caduti, civili e partigiani, nella zona operativa del Gruppo Divisioni Garibaldine d’Assalto “Ateo Garemi”, ci chiedono di non cedere un solo millimetro sul terreno dell’antifascismo militante. (Circolo “P.Tresso” – P.R.C. Schio – VI)
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