[GRILLOnews • 27.10.02] Interviste con la Storia

IL GRULLO PARLANTE, IL LUPO E CAPPUCCETTO ROSSO

Lungo il Tion incontro il Grullo Parlante, reduce da un rito compiuto alla presenza dei suoi seguaci: l’immersione di parti intime nel sacro fango del fosso.
     – Signor Grullo Parlante, da tempo desidero rivolgerLe una domanda: qual è l’opinione del Suo partito a proposito del Lupo e di Cappuccetto Rosso? 
     – Il Lupo era corretto, mangiava solo i cattivi e difendeva il suo territorio dalle invasioni. La Nonna invece era andata a farsi la casa proprio lì…
     – Non si può dimostrare che la Nonna alterasse l’equilibrio del bosco: ci viveva pacificamente e stava anche seguendo un corso di botanica!
     – Macché botanica, non dica brutte parole! La Nonna voleva portare nel bosco un’altra cultura e un’altra lingua. La nonna era di Modena, che è quasi in Marocco, e lei capisce che in poco tempo anche le talpe, i lombrichi e i gufi avrebbero parlato modenese e cambiato religione.
     – E Cappuccetto Rosso? Era proprio il caso di mangiarla?   
     – Senta, è dimostrato che Cappuccetto Rosso era comunista!
     – Cappuccetto Rosso comunista? Questa è nuova…
     – Macché nuova. Ci pensi un attimo: Cappuccetto Rosso portava non il cappuccio come si vuole far credere, ma il burka, quindi era un’islamica della peggior specie. Peggio ancora: il burka era rosso! Era rosso, ha capito? Ah, e non mi si venga a dire che era una povera bambina indifesa: aveva una biblioteca piena di libri scritti da preti comunisti! L’è ora de finirla!
Il Grullo Parlante è agitato e rosso…, ma no, non voglio offenderlo: è piuttosto nero, forse di rabbia. Vorrei chiedergli altre cose, ma l’agitazione gli impedirebbe ormai di rispondere, così rimando alla prossima intervista. (Giuliano Alluminiara)