[GRILLOnews • 22.01.04] L'eco-mattone mette le fondamenta nei comuni italiani e alleggerisce le bollette. Sono sempre di piu' le amministrazioni locali che incentivano la casa ecologica. E questo a tutto beneficio della salute, dell'ambiente ma soprattutto delle tasche. Con il mattone 'verde' il risparmio e' assicurato: almeno il 30% con punte fino a quasi il 43% al Nord...

IL MATTONE E’ SEMPRE PIU’ VERDE, BOLLETTA PIU’ LEGGERA

L’eco-mattone mette le fondamenta nei comuni italiani e alleggerisce le bollette. Sono sempre di piu’ le amministrazioni locali che incentivano la casa ecologica. E questo a tutto beneficio della salute, dell’ambiente ma soprattutto delle tasche. Con il mattone ‘verde’ il risparmio e’ assicurato: almeno il 30% con punte fino a quasi il 43% al Nord. A dimostrare l’avanzata della casa ‘pulita’ il fatto che su 250 comuni interpellati (la maggior parte capoluoghi, per un totale di 10 milioni di abitanti rappresentativi del 17,5% della popolazione italiana), il 55% ha creato le condizioni per la realizzazione di eco-abitazioni, un altro 10% e’ sul punto di farlo e solo 35 su 100 ancora non hanno messo mattoni sostenibili nel programma di governo del proprio territorio. Questi i risultati dell’indagine condotta da Federabitazione in collaborazione con Anci, Istituto di Bioarchitettura e Legambiente e presentata a Roma nel corso della prima Convention annuale sull’abitare sostenibile dal titolo ”La casa ecologica dalla sperimentazione all’ordinarieta”’.
Tra i comuni che hanno gia’ deliberato una forma d’incentivo in favore di costruzioni eco-compatibili, la percentuale piu’ alta (28%) prevede uno sconto sugli oneri di urbanizzazione, uno su 5 (il 21%) un incentivo volumetrico ovvero la possibilita’ di aumentare le cubature degli edifici, il 16% vincola l’ edificabilita’ di alcune aree all’edilizia sostenibile, il 12% uno sconto sull’Ici, un altro 12% concede finanziamenti con bandi di concorso. Anche tra i comuni favorevoli che stanno valutando quali forme d’incentivo attuare, lo sconto sugli oneri di urbanizzazione rimane il favorito, scelto dal 44% delle amministrazioni, seguito dallo sconto sull’ICI (35%), gli obblighi nelle convenzioni per le aree (34%), l’incentivo volumetrico (32%), i bandi (29%) e altro (5%). ”Per un concreto cambiamento – ha detto il presidente di Federabitazione, Angelo Grasso – quello degli incentivi pubblici e’ la giusta strada da percorrere, tuttavia, non e’ sempre efficace. L’incentivo infatti non ha bisogno di essere cospicuo per essere efficace, ma deve essere ‘a regime’ e servire per riflettere”. L’analisi sui maggiori impedimenti indica che per il 46% delle amministrazioni l’ostacolo e’ di tipo finanziario, a seguire sono segnalati fra i problemi la carenza di personale e/o di formazione specifica (41%), difficolta’ nella definizione delle caratteristiche da incentivare (35%), carenza normativa (24%) e difficolta’ di carattere urbanistico (14%).