[di Giovanni Zampini • 21.10.01] La Marcia per la Pace è stata per me un'esperienza ricchissima. Agli amici che conoscono le vicende sono felice di far sapere che mi è stato dato, fra l'altro, di poter scambiare un attimo di pace e solidarietà con Mao Valpiana, impegnato fra i 200.000 a distribuire un libretto su Aldo Capitini (fondatore nel 1961 della Marcia)...

LA MIA MARCIA PER LA PACE

Per costruire la pace, venirsi incontro, rompere le incomprensioni e le ruvidità, a volte basta solo uno sguardo gioioso, una stretta di mano, un abbraccio, camminare insieme, scoprire la gioia di essersi messi in discussione, di aver chiesto ed ascoltato ed aver trovato la risposta di Dio Padre. Il nostro io, la nostra logica e razionalità, che spesso ci allontana invece di avvicinarci, si sbriciola di fronte alla legge dell’amore e dello spirito. Siamo nati per essere fratelli che tendono alla ricerca dell’unità. L’incomprensione e la divisione comunque ci feriscono e ci indeboliscono. Per cercare l’unione si paga un leggero prezzo momentaneo, la paga poi è grande ed è per la vita. Lo Spirito ci viene in aiuto dandoci la forza necessaria nella pratica del perdono e del reciproco sostegno. E’ questa la nostra vera, unica e vittoriosa gioia. Concludo con parole che non sono mie e le rimetto a voi. Come essere autentici portatori di verità e di bene tra le tante umane espressioni dei nostri tempi?Gli amici Monaci Benedettini ci aiutano a ricordare:S.Teresa d’Avila.Come Marta e Maria.Mentre il titolo della verginità è comune a tante gloriose sante della chiesa, quello di dottore è stato conferito per la prima volta alla santa di oggi. Ha meritato questo particolare riconoscimento in virtù della sua sapienza umana e spirituale: una donna saggia, coraggiosamente e costantemente proiettata alla ricerca della perfezione, un’anima mistica che gode di profonda intimità con Cristo, una donna forte che con i suoi scritti e le sue opere rivela doni eccezionali dello Spirito, una santa, particolarmente illuminata che la rendono non solo riformatrice del suo ordine religioso, ma maestra per tutta la chiesa. Il Vangelo di oggi vuol parlare di Lei identificandola con Marta e Maria, le due sorelle di Lazzaro, amiche del Cristo, che in modi diversi, ma con grande intensità di amore lo accolgono nella loro casa e l’una gli presta i migliori servizi e l’altra l ‘ascolta, prostrata ai suoi piedi. Teresa D’Avila adempie nella sua vita ai due compiti, con mirabile armonia, alternando preghiera ed azione, ma tutto orientando a Dio e alla sua gloria. S. Paolo nella sua lettera ai Romani, ricorda che è indispensabile l’azione dello Spirito in noi per diventare autenticamente operatori di verità e di bene. Egli dice che lo Spirito viene in noi in aiuto alla nostra debolezza, facendoci scoprire e sperimentare la forza di quel dono e il travaglio della nostra natura umana per assecondarlo sempre in pienezza. (Giovanni Zampini)