[Angelina Rossastri • 26.08.08] Racconto che partecipa al Concorso solidal-umoristico-letterario nazionale «Léggere nel verde». «È ora che si sappia la verità: Cappuccetto Rosso era una ragazza cattocomunista, la Nonna non era una vecchia ingenua ma un’intellettuale sessantottina, laureata in psicologia – 110 e lode - con una tesi sul complesso padano. E il Lupo era in realtà il signor Lupovsky, immigrato dell’Est, che si occupava di tutte le faccende appunto della Nonna»...

LA NONNA SESSANTOTTINA DI CAPPUCCETTO ROSSO

Racconto iscritto al Concorso solidal-umoristico-letterario nazionale «Léggere nel verde». Trovi il bando qui.

LA NONNA SESSANTOTTINA DI CAPPUCCETTO ROSSO

Angelina Rossastri

È ora che si sappia la verità: Cappuccetto Rosso era una ragazza cattocomunista, la Nonna non era una vecchia ingenua ma un’intellettuale sessantottina, laureata in psicologia – 110 e lode – con una tesi sul complesso padano. E il Lupo era in realtà il signor Lupovsky, immigrato dell’Est, che si occupava di tutte le faccende appunto della Nonna. La signora aveva una semplice casetta nel bosco, dove andava a trascorrere le ferie e i fine settimana ma soprattutto a studiare.

Il 12 agosto 2008, la nostra dottoressa era appunto in ferie. Cappuccetto Rosso, sua nipote e ospite, stava leggendo Famiglia Cristiana. Lupovsky era in giro nel bosco in cerca di funghi.

La psicologa fece una breve ricerca nello scaffale dei libri non ancora letti, scelse il volume FASCI SURGELATI, de La Rosa Dei Veneti, Il Graffio Editore. Scese in giardino… Macchè giardino, la casa non aveva muretti né fili spinati intorno. Il giardino insomma era tutto il bosco, pur essendo della Nonna soltanto una fascia di due metri, e il resto proprietà del Comune di Ghirigònzole.

La Nonna sedette sull’erba all’ombra del nespolo e incominciò a leggere. Era arrivata a pag. 26 quando sentì le spalle pesare un po’ e pensò di sdraiarsi. Ah, che pace… Continuò a leggere…

Improvvisamente, un fischio! Babbo Natale, col sole alle spalle, veniva verso di lei: aveva un blocchetto di fogli in mano, e una penna biro. La Nonna si chiese, in un lampo… psicologico: orcamiseria, ho forse il complesso dei regali? Il libro che sto leggendo mi procura incubi?

Babbo Natale si avvicinò. Era sì panciuto, ma non vedendolo più controluce la nonna si accorse che era  vestito di nero e senza barba bianca. Aveva un berretto importante, un fischietto appeso al collo… Insomma, era un vigile urbano (l’aggettivo “urbano” era in contrasto con l’ambiente boschivo, lo so!) con la pistola e il manganello alla cintola e con in mano appunto il blocchetto dei verbali delle contestazioni e la penna biro.

Il vigile si avvicinò alla Nonna e disse:

– Signora, lei sa bene che non è permesso sdraiarsi sull’erba a leggere libri! In questo momento solenne le commino una multa di € 187,45. Così impara!

– Una multa? Da quando le lettura è diventata illecita? E che male faccio all’erba, che non viene certo schiacciata e poi continuerà tranquillamente a crescere?

– Mi attengo alle disposizioni del Sindaco, signora. E non protesti, altrimenti apparirà sui giornali il titolo del libro che lei sta leggendo, lei verrà accusata di aggressione a pubblico ufficiale e la sua situazione precipiterà… L’avverto – e dovrebbe ringraziarmi! –  che nei prossimi giorni sarà presentato in Parlamento un progetto di legge che trasformerà in reato la lettura di libri come questo! E il Vaticano rimetterà questi libri al pollice…

– Al pollice? Ma che cosa sta dicendo?

– Beh, ho sbagliato dito, che male c’è? Volevo dire all’indice. Anzi il grande Umberto alzerebbe il medio!…

– Ah, ma non è possibile! Siamo caduti così in basso? Povera Italia, come ti sei ridotta! Ah, poveri noi!

Cappuccetto Rosso, che poco lontano leggeva Famiglia Cristiana, sentendo il diverbio si avvicinò. Imprudentemente, portò con sé Famiglia Cristiana proprio con la copertina in evidenza. Babbo Natale… scusate, il vigile, prese atto della sovversiva rivista:

– Ah, ma allora è un vizio! Allora questa è una scuola di cattocomunismo! Non c’è ancora una legge, ma tra poco tutto questo sarà punito non con semplici multe ma con la prigione!

Che cosa poteva fare, a quel punto, la Nonna? Da sola, avrebbe anche deciso di resistere, avrebbe accettato perfino l’arresto. Ma poteva mettere in pericolo la nipote? Si rassegnò, pagò la somma di € 187,45 e si lasciò confiscare il volume FASCI SURGELATI, de La Rosa dei Veneti, Il Graffio Editore, e anche Famiglia Cristiana.

Fece quella scelta, la Nonna, pensando anche a Lupovsky, che altrimenti sarebbe rimasto senza lavoro e probabilmente – scoperto come collaboratore di sovversive – sarebbe stato espulso o internato in un Centro di Permanenza Temporanea (cpt) e forse anche in prigione.

Nei giorni successivi, i tre abitanti del bosco pettinarono l’erba intorno alla casetta, poi selezionarono tutti i libri e le riviste e nascosero quelli sovversivi in una parte della cantina che chiusero con un muro di mattoni. Chissà, forse presto o tardi sarebbero tornati i bei tempi e si sarebbe potuto ancora scegliere che cosa leggere, nell’erba.

Angelina Rossastri