[GRILLOnews • 16.04.04] E' stata presentata giovedì 15 aprile a Roma, in occasione dell'incontro "Italia-Africa 2004: Dopo Cancun, l'oro bianco agli africani", la nuova campagna per un cotone "eco&equo"...

“LA VIA DEL COTONE” ECO&EQUO

E’ stata presentata giovedì 15 aprile a Roma, in occasione dell’incontro “Italia-Africa 2004: Dopo Cancun, l’oro bianco agli africani”, la nuova campagna per un cotone “eco&equo”. Far conoscere i problemi e gli interessi che si nascondono dietro la produzione e la filatura del cotone; ribadire l’importanza dell’aiuto pubblico per sostenere l’agricoltura familiare, biologica e di qualità, dicendo no, invece, ai sussidi che stracciano i prezzi agricoli sotto i costi di produzione e strozzano i piccoli produttori nel Nord e nel Sud del mondo; chiedere che i Governi spostino il sostegno pubblico dall agricoltura intensiva verso la tutela dei saperi agricoli tradizionali, nel Nord e nel Sud del mondo: per questo nasce “La via del cotone”, la nuova campagna informativa promossa da Tradewatch , osservatorio in tempo reale sul commercio internazionale nato, dopo la ministeriale del Wto a Cancun, per iniziativa di Rete Lilliput, ROBA dell’Altro Mondo, Mani Tese, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, in collaborazione con Associazione Botteghe del Mondo e Altreconomia.

La produzione del cotone coinvolge almeno 300 milioni di esseri umani e si svolge in gran parte nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, dove i costi di produzione sono i più bassi e la qualità del cotone è in crescita. Ma come è accaduto per altri prodotti agricoli coltivati nel sud del mondo, anche il prezzo del cotone è in costante declino da almeno trent’anni.

In queste condizioni accade che un piccolo produttore di un villaggio del Mali con due ettari di terreno ricava annualmente una cifra equivalente a 400 dollari l’anno, appena sufficienti a sopravvivere ma non a mandare a scuola i propri figli mentre il grande farmer statunitense da migliaia di ettari, ben inserito nell’agribusiness, riceva per la stessa superficie 500 dollari di soli sussidi. Ma c’è di più. Il calo dei prezzi sul mercato mondiale della fibra nel 2001/2002 ha obbligato le autorità maliane a diminuire il prezzo di acquisto del cotone ai produttori per la campagna 2002-2003 a 180 franchi cfa (invece che 200 franchi) al chilogrammo. Significa che il contadino del sud Mali guadagna l’equivalente di 12 centesimi di dollaro per libbra rispetto ad un prezzo mondiale che è oscillato negli ultimi anni fra 30 e 70 cents per libbra. Il fenomeno ha inoltre indotto l’aumento del prezzo del 4,2% per le sementi e di più del 21% per gli insetticidi. Queste misure hanno avuto come effetto la diminuzione del reddito dei produttori, l’indebolimento delle loro capacità di risparmio e il dramma dell’indebitamento, che ha provocato, ad esempio in India, addirittura suicidi di massa.

“La via del cotone”, vuole essere un momento di approfondimento e di riflessione, uno spazio di confronto in cui informarci e sensibilizzare rispetto ad una filiera poco trasparente, che potrebbe diventare, invece, un laboratorio per una nuova economia.

“Un cotone “eco&equo” è possibile – spiega Alberto Zoratti, di Roba -. Grazie a un’alleanza tra i produttori del Nord e del Sud del mondo, le reti commerciali che valorizzano le filiere trasparenti e i consumatori responsabili, molte famiglie e piccole comunità, in Africa come in Europa, potranno coltivare e lavorare cotone “pulito”, venderlo a un prezzo giusto e riconvertire in parte le proprie colture per la sussistenza. I Governi sono chiamati a facilitare questi processi”.

Gli strumenti della campagna sono: il dossier informativo “La via del cotone”: tutti i numeri e le storie dello scandalo che si nasconde dietro la produzione e il commercio del cotone; il sito internet con i materiali della campagna e i documenti di approfondimento e di scenario; la mini-borsa di cotone, che contiene i dati più evidenti del “sacco del cotone” prodotta da Women Skill Development Project, progetto di commercio equo che, in Nepal, reinserisce al lavoro donne disabili, sole o fuoricasta. Gli esperti della Campagna sono: Luca Colombo, Consiglio per i diritti genetici (Ogm); Roberto Meregalli, Rete Lilliput (Wto); Antonio Onorati, Crocevia (Pac & agricoltura); Alberto Zoratti, Roba dell’Altro Mondo (Commercio equo).

Per ricevere il press kit completo e altre informazioni relative alla Campagna e ai suoi esperti, contattare Monica Di Sisto .