LIBRI. «DEMOCRAZIA DIRETTA, PIÙ POTERE AI CITTADINI», DI THOMAS BENEDIKTER

[GRILLOnews • 05.06.08] In Italia apparentemente non si percepisce bene il ricco potenziale che la democrazia diretta racchiude in se e sta sviluppando in un numero crescente di paesi. La democrazia diretta, complemento integrativo della democrazia rappresentativa, in Italia si trova in ritardo non solo rispetto la Svizzera, culla della democrazia diretta, ma anche rispetto ad altri paesi europei e agli Stati Uniti.

Thomas Benedikter

DEMOCRAZIA DIRETTA, PIÙ POTERE AI CITTADINI

Un approccio nuovo alla riforma dei diritti referendari

 

264 pagine, Anno 2008 – Edizioni Sonda

ISBN 978 88 7106 515 1

Prezzo: 15,00 euro

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La «democrazia diretta» (cioè l’insieme dei diritti e degli istituti referendari) in Italia, da circa 10 anni, sembra essere entrata in crisi, soprattutto in seguito alle cinque votazioni referendarie non valide a causa del mancato raggiungimento del quorum. Sembra essersi diffusa una certa disaffezione fra i cittadini verso questo strumento, mentre fra molti politici continua a regnare un forte scetticismo di fronte alla richiesta per rafforzarlo.

Nella prospettiva di Thomas Benedikter la democrazia diretta non è ideologicamente contrapposta alla democrazia rappresentativa ma ne costituisce un complemento essenziale e decisivo per poter esprimere compiutamente la sovranità popolare e la più ampia partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: non sulla scelta delle persone (a cui sono demandate le elezioni), ma sulle questioni concrete più rilevanti per la comunità nazionale o per le comunità regionali, provinciali e comunali.

«La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione» recita il primo articolo della Costituzione in vigore da 60 anni. Ma come può esprimersi compiutamente questa ‘sovranità popolare’ quando i meccanismi della democrazia rappresentativa sono bloccati da un sistema elettorale che consegna ai segretari nazionali dei partiti la “nomina” dei parlamentari, afferma Marco Boato nella prefazione, che da decenni come senatore e deputato della Repubblica si impegna per l’ampliamento dei diritti referendari, «e c’è ancora da chiedersi come questa ‘sovranità popolare’ possa pienamente esprimersi, se anche il principale strumento costituzionale della democrazia diretta, il referendum previsto dall’art. 75 della Costituzione, ormai è svuotato e vanificato dal venir meno sistematico del quorum di validità, a causa delle campagne astensioniste degli avversari dei referendum».

Questa situazione è dovuta al concetto limitativo della democrazia diretta che regna in Italia dalla nascita della Repubblica. Da una parte mancano gli strumenti più importanti – l’iniziativa popolare (referendum propositivo) e il referendum confermativo; dall’altra parte esistono regole di applicazione troppo restrittive – il quorum di partecipazione valga come l’esempio più eclatante. In Italia apparentemente non si percepisce bene il ricco potenziale che la democrazia diretta racchiude in se e sta sviluppando in un numero crescente di paesi. La democrazia diretta, complemento integrativo della democrazia rappresentativa, in Italia si trova in ritardo non solo rispetto la Svizzera, culla della democrazia diretta, ma anche rispetto ad altri paesi europei e agli Stati Uniti.

Thomas benedikterL’AUTORE

Thomas Benedikter è nato a Bolzano nel 1957. Economista e ricercatore sociale, collabora con istituti di ricerca sociale a Bolzano, in particolare con l’Accademia Europea (Eurac, Istituto per i diritti delle minoranze). Dal 1983 è attivo in organizzazioni di cooperazione internazionale e per i diritti umani. Ha svolto missioni in America Latina, nei Balcani, nel Medio Oriente e nel Sud dell’Asia per vari progetti di cooperazione e di ricerca. Per anni direttore dell’Associazione per i popoli minacciati e della Biblioteca Culture del Mondo a Bolzano, ha curato varie pubblicazioni su conflitti nazionali, popoli indigeni e minoranze etniche. Collabora con riviste tedesche e italiane, ha pubblicato monografie sulle guerre in Kosovo (1998), Nepal (2003) e Kashmir (2005). Nel 2007 è uscito il volume «Autonomie del mondo». Un’introduzione nelle autonomie regionali del mondo con un’analisi comparata (in tedesco presso Athesia e in inglese presso la casa editrice Anthem, Londra/Calcutta). Dal 2000 è impegnato nell’«Iniziativa per più democrazia» di Bolzano per una «democrazia diretta compiuta» in Provincia di Bolzano.