[don Fabio Corazzina, don Tonio Dell’Olio, don Renato Sacco di Pax Christi • 27.02.04] Abbiamo letto in questi giorni che in Iraq gli USA hanno nominato l’italiana Barbara Contini Governatore di Nassiriya. Non abbiamo nessun pregiudizio personale nei confronti di Barbara Contini. Non la conosciamo e non abbiamo motivi di dubitare delle sue ottime qualità. Ci sembra però azzardata la sua frase riportata tra virgolette dal Corriere della Sera del 25 febbraio scorso: "Sono convinta che in questa provincia italiana dell'Iraq faremo grandi cose". Incredibile! Era dal “glorioso periodo del ventennio” che non avevamo province italiane oltremare, vedi Libia, Abissinia, Albania...

L’ITALIA HA UNA NUOVA PROVINCIA… IN IRAQ?

Abbiamo letto in questi giorni che in Iraq gli USA hanno nominato l’italiana Barbara Contini Governatore di Nassiriya. Non abbiamo nessun pregiudizio personale nei confronti di Barbara Contini. Non la conosciamo e non abbiamo motivi di dubitare delle sue ottime qualità. Ci sembra però azzardata la sua frase riportata tra virgolette dal Corriere della Sera del 25 febbraio scorso: “Sono convinta che in questa provincia italiana dell’Iraq faremo grandi cose”. Incredibile! Era dal “glorioso periodo del ventennio” che non avevamo province italiane oltremare, vedi Libia,  Abissinia, Albania. Siamo stati più volte in Iraq a nome di Pax Christi, l’ultima visita nel novembre 2003. Abbiamo conosciuto molte persone, prima, durante e dopo la guerra, ammesso che si possa parlare di dopoguerra. A parte l’infelice uscita sulla provincia italiana in Iraq, la signora Contini dice di “avere un grosso budget messo a disposizione dagli americani per il 2004. Solo per il ripristino della rete idrica posso spendere sino a 110 milioni di dollari”. Gli USA hanno fatto una guerra preventiva contro il Diritto Internazionale. Sono una potenza occupante, come essi stessi affermano, e adesso l’Italia ha un Governatore che può spendere soldi USA. Siamo quindi stretti collaboratori di chi ha fatto la guerra. In Iraq l’Italia ha guadagnato punti. Il problema non è solo se inviare o meno i militari, ma capire il ruolo politico ed economico che ci stiamo giocando in Iraq. Abbiamo seri motivi per pensare che la nostra presenza in Iraq sia molto interessata. E la nostra preoccupazione cresce ancora di più visitando il sito www.ricostruzioneiraq.it, a cura dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, dove è possibile consultare la “Guida e consigli pratici per fare businnes in Iraq”. Ogni ulteriore commento ci sembra inutile. Infine una domanda: ma la prima guerra del Golfo nel 91 non era stata fatta perché Saddam Hussein, nella sua follia, aveva invaso militarmente il Kuwait e l’aveva definita la 19° provincia dell’Iraq?

don Fabio Corazzina
don Tonio Dell’Olio
don Renato Sacco
di Pax Christi