MEMORIA. «ZINGARI: L’OLOCAUSTO DIMENTICATO»

 

Più di 500.000 zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. Una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta abbastanza. Ricordarla nel giorno della memoria è un atto dovuto.

DachauNei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l’umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. I racconti dei superstiti e i documenti di storia ci ricordano che per i nazisti esisteva anche una “questione zingara”. Ad Auschwitz c’era un’apposita sezione a loro dedicata: lo Zigeunerlager. I rom non incontrarono la morte solo ad Auschwitz ma anche nei lager di Dachau, Lachenback,  Majdanek e Mauthausen.

Un triangolo nero con il vertice capovolto, a volte affiancato dalla lettera z, che stava per zigeuner, “zingari”. Questo era il segno che individuava i rom nello Zigeunerlager, ovvero il campo degli zingari. Un marchio che, come la stella gialla per gli ebrei, rappresentava l’appartenenza ad una razza pericolosa, una minaccia per la sublime razza ariana. I nazisti, nella loro ossessiva ricerca della perfezione, avevano individuato teoricamente il gene che determinava l’istinto al nomadismo: il wandertrieb. Pertanto lo zingaro era considerato ladro, truffatore, assassino e nomade per cause genetiche. In questo modo, a distanza di mezzo secolo, erano state riportate in vita con maggior vigore e con l’avallo di una scienza fantasiosa le teorie lombrosiane, nelle quali si sosteneva che lo zingaro aveva un istinto ladresco. Insomma lo zingaro era predeterminato, nasceva ladro e delinquente e la logica conseguenza era l’incorreggibilità del suo comportamento.

DachauÈ solo nel 1980 che la Germania riconosce loro la dignità di vittime, affermando che avevano subito, durante il regime nazista, una persecuzione razziale. Qualcuno sostiene che la negazione della questione zingara nasconda un problema concreto: il risarcimento dovuto alle vittime del nazismo. Altri che le condizioni di emarginazione sociale e di negazione di diritti dei rom nell’Europa a 25 paesi continuino a persistere.

Fare memoria anche della shoah degli zingari è segno di civiltà, ma anche occasione di riflessione sulla nostra società. In Italia vivono circa 100.000 zingari, dei quali la metà è stanziale, dimora cioè stabilmente in un luogo. Recenti indagini sociologiche confermano che la gente ha paura degli zingari ed in genere dei diversi. Questa paura genera poi spesso pregiudizi ed incomprensioni e questo alimenta l’intolleranza e a volte fa dimenticare la storia.

Enrico Vendrame

Esperto di diritti umani