[Michele Serra da "la Repubblica" • 20.02.04] Lo giuro, ieri stavo pensando a tutt'altro. Non avevo nessuna intenzione di attaccare briga. Ero in pace con il mondo. Avrei potuto essere - come stato d'animo - in un residence di Honolulu, a bordo di un Tir slovacco, a governare le renne in Lapponia. Avevo dimenticato che lui esisteva...

MICHELE SERRA. PREMIER CON SCATAFASCIO DI MILIARDI INCORPORATI

Lo giuro, ieri stavo pensando a tutt’altro. Non avevo nessuna intenzione di attaccare briga. Ero in pace con il mondo. Avrei potuto essere – come stato d’animo – in un residence di Honolulu, a bordo di un Tir slovacco, a governare le renne in Lapponia. Avevo dimenticato che lui esisteva. Poi ho acceso meccanicamente la televisione – pochi minuti – e lui era lì, implacabilmente lì. E stava facendo una di quei suoi discorsetti pettoruti e offensivi che sembrano fatti apposta perché uno lo afferri per i revers della giacchetta e gli dica: «Prova a ripetere, se hai il coraggio».
Lui stava dicendo, papale papale, dall’alto del suo scatafascio di miliardi, che i politici con la casa al mare è tutta gente che ha rubato i soldi. Io, se fossi un deputato con la casa al mare, magari con un mutuo da pagare, lo afferrerei per i revers della giacchetta, appunto, e gli direi «prova a ripetere, se hai il coraggio». È molto brutto vivere in un paese il cui premier è un tipo che quasi tutte le volte che lo vedi in televisione ti senti risucchiato in una colluttazione. È una prova quotidiana, logorante. La speranza è che sia anche formativa, cioè che alla fine di questo strazio (perché questo strazio finirà, prima o poi) avremo imparato a controllare i nervi e tenere le mani a posto.