[Pax Christi • 16.03.04] È tutto dedicato al tema della nonviolenza, l'ultimo numero di "Mosaico di Pace", la rivista mensile promossa da Pax Christi. Una riflessione approfondita, necessaria per ribadire il nostro no alla guerra, alle violenze e al terrorismo e per rinforzare la nostra ricerca di una alternativa possibile: "la nonviolenza attiva deve diventare una dimensione essenziale della sequela" – ci ricorda Alex Zanotelli nel suo editoriale...

MOSAICO DI PACE: «TRA GUERRA E TERRORISMO, SCEGLIAMO LA NONVIOLENZA»

È tutto dedicato al tema della nonviolenza, l’ultimo numero di “Mosaico di Pace”, la rivista mensile promossa da Pax Christi. Una riflessione approfondita, necessaria per ribadire il nostro no alla guerra, alle violenze e al terrorismo e per rinforzare la nostra ricerca di una alternativa possibile: “la nonviolenza attiva deve diventare una dimensione essenziale della sequela” – ci ricorda Alex Zanotelli nel suo editoriale. Un lungo viaggio all’interno delle grandi religioni dell’umanità con interviste e scritti di alcuni fra i più importanti studiosi e testimoni di fedi e culture. “Un invito alla comprensione del debole” ci rivolge Amos Luzzatto, il presidente delle comunità ebraiche israeliane. La guerra non può essere condotta, neppure in nome di Dio: “Non con la truppa né con la forza, ha detto il Signore delle moltitudini, bensì con il mio Spirito”. E conclude con invito alla solidarietà che “richiede la conservazione della memoria della propria sperimentata inferiorità; e la memoria ha due difetti: si attenua con il passare del tempo ed è selettiva, molto spesso cancella ciò che disturba nel presente. Si può pertanto persino proclamare la memoria e nel contempo praticare l’oblio”. E in pari modo la violenza e la guerra sono bandite da tutte le tradizioni religiose: ce ne parlano Giovanni Cereti, Giuseppe Barbaglio, Thomas Michel, Gianpietro Sono Fazon, Brunetto Salvarani, Anotonino Drago, Nanni Salio, Raed Abushaelia, e altri. Una riscoperta delle radici nonviolente delle Religioni e delle culture diverse, un appello alle Chiese, perché non è più tempo “di silenzi e connivenze di fronte al tragico ripetersi di conflitti e dell’instaurarsi del “pensiero unico” della guerra”, afferma Alex Zanotelli, direttore responsabile della rivista. E la nonviolenza interroga anche la politica. In un dibattito esclusivo, gli on.li Tana De Zulueta, Fausto Bertinotti, Nichi Vendola e Francesco Rutelli si si confrontano su guerra e terrorismo, nonviolenza e uso della forza.

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APPELLI. PACE IN UGANDA

L’appello per la pace in Uganda, lanciato nei giorni scorsi dal “punto pace” veronese di Pax Christi, in sintonia con le missionarie e i missionari comboniani di Verona e con l’agenzia “Misna”, diretta da padre Giulio Albanese,  sta raggiungendo le 2.000 adesioni. E’ possibile trovarlo anche  nei siti di Pax Christi, della rivista “Carta” e Peacelink. Alcuni Consigli comunali l’hanno trasformato in mozione proponendo iniziative. Per aderire all’appello inviare e-mail a: [email protected]

Appello per la vita e la pace in Uganda

Nel nord-Uganda da 17 anni è in corso una terribile guerra civile, di cui nessuno parla. Ogni giorno il cosiddetto Esercito di Liberazione del Signore (LRA), guidato da Joseph Kony, un pazzo sanguinario, commette massacri, mutilazioni, torture di civili e rapimenti di bambini e di bambine, destinati a diventare soldati e schiave. I bambini-soldato vengono usati come carne da macello, drogati, violentati, costretti ad assassinare i loro familiari e coetanei, obbligati a mangiare carne umana perché, perdendo la propria umanità, possano compiere atti disumani. In Uganda “la situazione umanitaria è peggiore di quella in Iraq: non c’è nessun altro posto al mondo con un’emergenza di questo livello, che richiama così poco l’attenzione internazionale” ha dichiarato recentemente Jan Egeland, vicesegretario generale dell’ONU.  A questa presa di posizione non è ancora seguita alcuna iniziativa da parte della comunità internazionale, mentre i missionari comboniani da mesi chiedono inutilmente l’invio dei Caschi Blu per difendere la popolazione civile. Ora basta! La terra ugandese è stanca di bere sangue. Per questo ci appelliamo al Parlamento e al Governo italiano, al Parlamento e ai Governi d’Europa e alla comunità internazionale per porre fine a questa follia. Chiediamo la presenza attiva dell’ONU per salvare la vita di molte persone e dare inizio a un processo di pace.

Pax Christi Verona