[Vita.it • 20.10.04] Un sito da cui compare artigianato africano per sostenere le persone che vivono nella baraccopoli di Korogocho, a Nairobi. L'idea è venuta a un'associazione di Rovereto, Tam Tam per Korogocho, in supporto a un'altra associazione di Nairobi. "Nairobi, la capitale del Kenya, è la prima città del mondo per numero di baraccati. E' un numero enorme, oltre 2 milioni di persone che vivono nel 5% della terra disponibile...

NAIROBI. UN SITO PER L’ARTIGIANATO NELLE BARACCOPOLI

Un sito da cui compare artigianato africano per sostenere le persone che vivono nella baraccopoli di Korogocho, a Nairobi. L’idea è venuta a un’associazione di Rovereto, Tam Tam per Korogocho, in supporto a un’altra associazione di Nairobi. “Nairobi, la capitale del Kenya, è la prima città del mondo per numero di baraccati. E’ un numero enorme, oltre 2 milioni di persone che vivono nel 5% della terra disponibile.

Korogocho è la terza baraccopoli di Nairobi per grandezza, al suo interno vivono oggi circa 200 mila persone. Lo slum confina con la discarica di Dandora dove confluiscono i rifiuti di tutta l’area urbana di Nairobi e che costituisce una tragica risorsa per i numerosi “cercatori” che vivono grazie alla loro attività di recupero e separazione dei rifiuti.

Da oltre 10 anni all’interno dello slum è nato il BEGA KWA BEGA (espressione kiswahili che significa “spalla a spalla”). Si tratta di una cooperativa che coordina il lavoro dei gruppi di auto-aiuto impegnati nella produzione di prodotti artigianali di varia natura, alla ricerca di una via di uscita dalla disperata situazione della baraccopoli.

Attualmente il BKB è formato da 4 gruppi: Mama Vyondo, Dolls, Kochkanga e Udada che producono, coinvolgendo complessivamente circa 60 persone, cesteria e borsetteria varia utilizzando sisal, foglie di banano e stoffe tradizionali africane, borsetteria kikoy e borsetteria con stoffe tye and dye, magliette e tovaglie tye and dye e batik, collane e bigiotteria tradizionale africana.

L’Associazione Tam Tam per Korogocho di Rovereto che da alcuni anni cerca di affiancare le persone dello slum nel loro difficile cammino di riscatto, ha realizzato ora un sito web [www.begakwabega.com] dove, oltre alla storia della cooperativa e dei singoli gruppi, è possibile scoprire, in foto, i vari prodotti realizzati e tenersi informati sulle vicende di queste piccolo angolo di mondo africano. Il sito ospita anche delle pagine in inglese nel tentativo di far conoscere la realtà di Korogocho ad un pubblico più ampio di quello italiano già sensibilizzato dall’azione di p. Alex Zanotelli che vi ha testimoniato la propria missione fino a pochi mesi fa e di p. Daniele Moschetti e Gino Filippini che continuano l’esperienza di condivisione all’interno della baraccopoli.

Nel sito si trovano anche i collegamenti con tutti gli aggiornamenti e gli sviluppi della campagna “W Nairobi W” che è stata lanciata all’inizio del 2004 relativamente al problema degli sfratti dagli slums di Nairobi, e tutte le informazioni sugli strumenti disponibili per approfondire la conoscenza del problema: dalle cassette VHS e DVD, al libro fotografico, alla grande mostra fotografica composta da oltre 60 pannelli”.

L’associazione di Rovereto invita a navigare su www.begakwabega.com per camminare per alcuni istanti sulle strade polverose della baraccopoli kenyana e per conoscere quanto di positivo possa nascere anche da una realtà difficile ed estrema come quella di Korogocho.


da Vita.it