[17.03.02] I romani di allora li chiamavano schiavi. I romani di oggi li chiamano "manodopera". I secoli che hanno distanziato le due generazioni di romani, sono serviti solo per trovare un sostantivo più sindacaldemocratico.

NUOVI SCHIAVI/2 – L’ECCEZIONE DELLA MANODOPERA

“E’ urgente e necessario che venga subito emanato il provvedimento annunciato dai Governo per l’ingresso di manodopera stagionale impegnata In agricoltura”. Urge la raccolta delle fragole, delle mele, dei pomodori, dell’uva… ‑Se non arrivano loro‑, dice Paolo Bedoni della Coldiretti, «le colture che rappresentano un primato per l’Italia sono a rischio». Si è sbloccata da poco la sanatoria per le colf; ora si spera che venga sbloccata quella per l’agricoltura. Saranno circa 150.000 gli extracomunitari regolarizzati, come “manodopera». Alcune forze politiche ci tengono a chiarire che non si sono mangiate la faccia con questo decreto. L’antipatia e l’acredine per gli immigrati è tuttora molto presente e pesante. Pare, anzi, che da una recente ricerca i terzomondiali siano sempre meno amati non solo dai politici ma anche dagli italiani. Vogliamo solo due mani che lavorano e tantissimi «animali dotati di voce». Era così che i romani definivano gli schiavi.


(Famiglia cristiana ‑ n. 5 del 3 febbraio 2002).