[di Maria Baltieri • Gennaio 1998] A tutti un saluto ancora pieno di sole africano! É oramai mia abitudine trascorrere le vacanze nel Congo ex Zaire...

PROGETTO BUCETEKELO: 500 BAMBINI SUBITO A SCUOLA

A tutti un saluto ancora pieno di sole africano! É oramai mia abitudine trascorrere le vacanze nel Congo ex Zaire. Molti sono i motivi che mi hanno spinto a compiere nuovamente questo viaggio in una terra ancora vergine tra i mille occhi curiosi, luminosi ma un po’ tristi che ti seguono ovunque silenziosamente. É un bombardamento di sensazioni inspiegabili, che non si possono provare attraverso una foto o un documentario; si possono solo vivere sulla propria pelle sotto il grande sole africano! La situazione della popolazione dell’ex Zaire è ridotta alla sopravvivenza. Purtroppo la tensione è alta e anche la paura. L’esercito ha sequestrato la maggior parte dei mezzi disponibili. Con grande fatica sono arrivata, con mio figlio Davide, alla missione Kiniama, a 120 chilometri da Lubumbashi. Ci si è messa la pioggia a rendere “il cammino” difficile, ma grazie all’ottima guida di p. Ernesto Kitonge, ci siamo lasciati alle spalle ponti e fossati, superati non so come. Abbiamo ricevuto una grande accoglienza; già durante il tragitto, lungo la strada, si sentivano i canti dei bambini, i suoni di tamburi annunciatori della nostra venuta. Ho messo i piedi sulla loro terra e ho toccato con mano la loro grande miseria. Sono rimasta sconvolta nel vedere tanta fatica per sopravvivere. Vorrei raccontarvi le immagini che, credo, non potrò cancellare mai dai miei occhi; immagini di bambini magri, denutriti. Forse tutti abbiamo un’idea di che cosa sia la malnutrizione, ma il trovarsi lì davanti provoca una grande sofferenza. Trovare al mattino alle ore 5 i bambini che prima di recarsi a scuola preparano delle trappoline per la caccia dei topi, che poi mangiano… Tutto questo non si può credere se non è visto. Io vi assicuro di averlo visto! Partecipare a dei parti di mamme giovani (circa 13 anni), indebolite dalla fatica quotidiana, che ti chiamano vicino a loro perché la tua presenza le dà forza e sostegno… Dio sa quanto ho sofferto con loro per la morte dei bambini. Essere lì presenti e sentirsi impotenti a tutto, vista anche la carenza di medicinali, sembra irreale. Ma ripeto: è la realtà. Entrando nelle aule della scuola, non potete immaginare il calore umano che mi hanno trasmesso i bambini chiamandomi “mamma Maria”, con canti e poesie. Classi numerose, grosse crepe lungo i muri, ampie anche dieci centimetri, tetti pieni di buchi, finestre senza vetri, banchi costituiti da un’unica asse di legno per cinque bambini… Abbiamo sollecitato le mamme ad inviare i loro bambini a scuola, e quest’anno, infatti, sono stati più di 500 i bambini nei vari villaggi che vi hanno preso parte, animati da 17 insegnanti. L’istruzione scolastica non è sostenuta dal governo, ma tutto dipende dalle possibilità economiche della famiglia, che deve pagare una tassa scolastica (circa 30 dollari all’anno), i pagamenti degli insegnanti, il materiale scolastico. A nome di tutte le persone sensibili dell’est veronese, ci siamo impegnati di prendere a cuore tutti questi bambini. Chi di voi (speriamo in tanti!) desidera dare la possibilità ad un bambino di andare a scuola, può farlo pagando la tassa governativa (50.000 lire all’anno). A questo progetto abbiamo dato il nome di “Bucetekelo”, che significa “speranza” . Ricordiamoci che “Chi educa un bambino, educa un popolo”. É questa la loro speranza.


Questi articoli sono stati pubblicati sul numero di Gennaio/Febbraio 1998 del giornale «il GRILLO parlante».