[Rete Radiè Resch • 28.03.04] Da 40 anni portiamo il nome di Radiè Resch, una bambina palestinese che non abbiamo mai conosciuto, morta in una grotta, senza poter vedere una vera casa. Per noi è il simbolo degli innumerevoli senza nome e senza volto, che muoiono fuori dalle nostre città e dai nostri confini...

RETE RADIÈ RESCH. «CON GLI OCCHI DEL SUD»


Vi proponiamo il testo di un documento presentato nel corso del 20° Convegno nazionale della Rete Radiè Resch, tenutosi a Rimini dal 26 al 28 marzo 2004.

 
“Con gli occhi del Sud”
La Rete Radiè Resch interviene sulla Palestina: 40 anni di controinformazione e relazioni solidali.

Da 40 anni portiamo il nome di Radiè Resch, una bambina palestinese che non abbiamo mai conosciuto, morta in una grotta, senza poter vedere una vera casa. Per noi è il simbolo degli innumerevoli senza nome e senza volto, che muoiono fuori dalle nostre città e dai nostri confini. In questi anni abbiamo dato un nostro contributo economico per la soluzione dei problemi concreti, ma abbiamo sempre saputo che è nella politica la più profonda risposta ai drammi che incontriamo. Crediamo nell’impegno per la ricerca del bene comune e del rispetto dei diritti della persona. La Palestina oggi è simbolo di una terra dove la dignità umana viene quotidianamente calpestata.

Il popolo palestinese da sessant’anni viene cacciato, spinto ai margini degli spazi vivibili, umiliato, privato delle risorse indispensabili alla vita quotidiana. E’ in atto la costruzione di un muro di separazione che dovrebbe proteggere gli insediamenti israeliani, ma invece taglia le proprietà palestinesi, separando spesso il villaggio dai campi da coltivare, l’operaio dal luogo di lavoro, i bambini dalla loro scuola, i malati dagli ospedali.

Continua una strategia militare che stabilisce freddamente come eliminare gli avversari organizzando omicidi mirati (cioè premeditati). I palestinesi sono alla mercé di uno degli eserciti più potenti del mondo, braccio di un governo che non ha rispettato decine di risoluzioni dell’ONU, che possiede armi di distruzioni di massa e attua una politica di umiliazione dell’autogoverno e dello stesso popolo palestinese. Vediamo nella situazione dei palestinesi una sostanziale somiglianza con l’apartheid del Sud Africa. Come in quel caso, ci opponiamo anche a questo regime di sopraffazione che sta distruggendo la democrazia all’interno dello stesso stato di Israele. Non è così che ci salveremo dal terrorismo disperato e folle di chi ha dovuto accettare che la prepotenza dell’altro sia sempre impunita, e che la sua vita sia considerata meno di nulla. Il terrorismo infatti alimenta l’occupazione militare e la guerra, e la politica del governo Sharon si fa schermo dei kamikaze per continuare l’ oppressione del popolo palestinese.

Sappiamo però che proprio in quella Terra sono nati esempi importanti di solidarietà e di testimonianza della giustizia. Basti pensare alle “Donne in nero” e a “Taayush” (vuol dire vivere insieme) associazione di solidarietà fatta da israeliani e palestinesi che lavorano con obbiettivi comuni.

Abbiamo ascoltato le testimonianze di Kaled Saifi (Palestinian National Initiative) e di Taffy Levav (coraggiosa donna israeliana refusenik, che ha fatto obiezione al servizio militare per gli ordini ricevuti nei territori occupati). Sono un esempio della convivenza possibile. Anche noi, con M. L. King, siamo convinti che “o impareremo a vivere insieme da fratelli o moriremo insieme da stupidi”.

Vogliamo quindi impegnarci nel sostegno delle organizzazioni di solidarietà israelo palestinese, di quanti lottano per la soluzione nonviolenta del conflitto, e vogliamo essere vicini a tutti quelli che, Palestinesi e Israeliani, stanno rischiando la loro vita per la pace. A queste esperienze di incontro e di condivisione vogliamo dare aiuto e dare voce.


Rete Radié Resch (www.reterr.it) è una delle associazioni animatrici del Tavolo Campagne, fondatore della Rete Lilliput.