SCHIO (VI), 16 MARZO – 24 APRILE. RASSEGNA «DIRITTI D’AUTORE»

Rassegna

«Diritti d’autore»

Altri sguardi, voci – gesti e storie altre

Schio (VI), 16 marzo-24 aprile 2007

La rassegna «Diritti d’autore» è frutto della collaborazione fra Associazione «Il Mondo nella Città», Associazione Centro Stabile, Associazione Atoz; Associazione Cineforum Altovicentino; Comuni di Schio, Santorso, Torrebelvicino, San Vito di Leguzzano e Arci Torrebelvicino. Un ringraziamento particolare al Comune di Venezia. La mostra è stata realizzata nell’ambito del Progetto Fontego (Servizio Protezione Richiedenti Asilo  e Rifugiati ) del Comune di Venezia, Assessorato alla Politiche Sociali e Rapporti con il volontariato. La mostra «Women don’t war» viene messa a disposizione dall’autore, Maurizio Marcato, e dal Comune di Venezia per progetti di sensibilizzazione sulle tematiche migratorie.

Si inizia con una mostra fotografica di volti perché ogni nuovo incontro è una iniziazione al volto dell’altro esposto nella sua dignitosa nudità, nel suo disarmato mistero, nella sua indifesa solitudine. L’altro entra nel nostro mondo, ci invita all’ascolto, ci chiama ad una responsabilità nei suoi confronti,  e ci chiede di dargli la parola, il diritto alla parola.

Dunque «Diritti d’autore», una rassegna che si propone di lasciar parlare gli sguardi, le voci, le esperienze, i gesti, le emozioni di coloro che ci guardano e ci riguardano chiedendo ad ognuno di noi una presa di responsabilità e una partecipazione alle loro vicende che non possono non essere anche le nostre.

PROGRAMMA

Da venerdì 16 marzo a domenica 25 marzo 2007

Palazzo Fogazzaro – Schio

Inaugurazione ore 20,30

Mostra fotografica

«Women don’t war»

Orari di apertura sabato e domenica dalle 16 alle 20

Lunedì e martedì chiuso

Mercoledì, giovedì, venerdì dalle 17 alle 21

La mostra «Women don’t War» nasce dal bisogno di portare immagini delle migrazioni forzate; migrazioni determinate da guerre, genocidi, violenze, dittature. E le fotografie sono anche il risultato del coinvolgimento delle donne dentro il gioco d’identità: farsi ritrarre in un grande studio fotografico, sentirsi belle e apprezzate, giocare a fare “le modelle”, ha restituito loro una parte del femminile desiderio. Portare alle persone che non conoscono alcune specificità delle migrazioni, e dentro queste la specificità del femminile, può essere un compito bello e significativo. L’autore stesso scrive: «In Women don’t War ho cercato di ritrarre l’animo di questi veri, grandi personaggi, nella loro bellezza (…) nella loro diversità, nella nobiltà d’animo riflessa appena dai loro preziosi o semplici vestiti, molto più riflessa nei loro sguardi»

Maurizio Marcato è un fotografo poliedrico, i suoi interessi vanno dal reportage al ritratto, dall’architettura alla paesaggistica fino alle foto d’arte e di ricerca. Lavora a livello internazionale, soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti. A New York è ora presente presso la Cooper Union Public School con una mostra permanente di foto di cento e più oggetti di design. Dal 1986 collabora con diverse riviste, soprattutto testate che si occupano della gestione degli spazi architettonici, d’immagine e di design.

Venerdì 16 marzo 2007 – Ore 21,30

Palazzo Fogazzaro ­ Schio



«Attraverso Le frontiere»

Spettacolo teatrale di e con Carla Stella. A volte guardare la vita da dietro un velo non è poi così diverso da guardarla a viso aperto, se lo sguardo che muove i sentimenti è rivolto ai problemi quotidiani: i figli, la casa, l’amore, la morte, le aspettative, gli obiettivi…la forza. Le frontiere sono luoghi d’incontro, non solo separazione ­ divisione. É incontrare ciò che ci accomuna che mi ha spinto a preparare questo spettacolo. Ascoltare che cosa hanno da dirci Mastretta, Soltani, Djebar e le altre meravigliose autrici di questi testi che  presento, così come si ascoltano delle amiche che ci parlano di sé. Un viaggio attraverso le frontiere, un itinerario divertente, ironico e profondo in Europa, India, Africa, Afghanistan, Iraq e Sud-America, accompagnato dalle musiche originali di Riccardo Misto, eseguite dall’autore.

Carla Stella si diploma alla Scuola Regionale di Teatro di Padova diretta da Arnoldo Foà. Premiata come migliore attrice al Forum Internazionale di Vilnius, Lituania per Io ragazzo del 2000. Interpreta diversi Recital di poesia per RAI 3. Dal 2002 costituisce una propria Compagnia, Settima Zona, curando la regia dei lavori messi in scena. Prende parte con propri lavori a diverse manifestazioni internazionali come: Festival Jazz di Concordia Saggittaria; Festival Latino-Americano.

Domenica 18 marzo 2007 – ore 18

Cinema Pasubio ­ Schio

(a seguire cena etnica al CSC)

L’orchestra di Piazza Vittorio

Un concentrato di sapori, odori, culture di tutto il mondo. Un mosaico che lentamente ha preso forma integrandosi con i romani che abitano la piazza e i dintorni. Questa è Piazza Vittorio. A pochi passi dalla Stazione Termini a Roma, nel quartiere Esquilino, Piazza Vittorio conserva molto della Roma tradizionale, ma nel giro di pochi anni ha saputo arricchirsi del passaggio dei tanti che, arrivati da lontano, l’hanno trasformata in una piazza internazionale. L’Orchestra è nata, nell’estate del 2002, proprio dallo spirito della piazza, un incrocio multietnico che ha fatto incontrare i musicisti e i suoi sostenitori. Nel 2003 ha girato l’Italia con la prima tournée che ha fatto conoscere al grande pubblico la musica di artisti provenienti da tanti Paesi del mondo. Adesso, dopo quattro anni di vita, arriva il nuovo album «Sona».

Sabato 24 marzo 2007 – ore 20.30

Schio – Teatro Pasubio



«Vite sospese»

del «Teatro di nascosto» ­ Hidden Theatre, Accademia Teatro

Reportage per Richiedenti Asilo e Rifugiati

Un politico di sinistra, destra, centro, si esibisce in una conferenza sugli immigrati, i CPT, le carrette del mare… Nello stesso momento, un iraniana, un afgano, un kurdo, cercano di scappare dalla guerra, dai ricordi dall’incubo di un passato vicino, seguendo un tortuoso sentiero di montagna, un sentiero di speranza. In un mosaico tessuto di ricordi, musica, vivono l’assurdità di questo mondo, dove solo una parte degli esseri umani ha il diritto di spostarsi liberamente e gli altri, la più grande parte, devono percorrere strade illegali e pericolose. Il Testo è ispirato a: articoli di giornali, materiale della commissione diritti umani per il libro bianco sui cpt, il libro «De naakte waarheid» (La verità nuda) dell’iraniana Monireh Baradan e altri libri testimonianza di donne dell’Afghanistan e da testimonianze dirette di rifugiati e richiedenti asilo.

«Teatro di Nascosto» ­ Hidden Theatre, residente a Volterra, ha prodotto negli ultimi 7 anni una serie di teatro-reportages raccontando storie di persone, situazioni e popoli senza voce, dando informazione approfondita raccontando storie vere di persone e situazioni incontrate in viaggi di esplorazione. Questo lavoro ha portato a creare una piccola accademia di teatro-reportage per rifugiati e richiedenti asilo, anche questa con sede a Volterra.

Domenica 25 marzo 2007 – ore 18.00

Palazzo Fogazzaro – Schio

(a chiusura della mostra fotografica)

Said l’equilibrista

Reading di Said Kandoussi  dal monologo teatrale di Enio Sartori- Accompagnamento musicale di Gabriele Grotto Said Kandoussi originario di Casablanca e residente a Schio, attore della compagnia teatrale Schio Teatro Ottanta propone una lettura del monologo teatrale di Enio Sartori, opera premiata al «Premio Annalisa Scafi 2005» di Roma. Un migrante marocchino, ritiratosi a vivere ai margini della società di accoglienza dopo una dolorosa vicenda familiare (la comunicazione da parte della moglie della nascita di un figlio non suo) che mette in crisi tutto il senso del suo processo migratorio, ripensa la sua esistenza, e smaschera, attraverso un  monologo serrato,  in nome di una verità che non può più tacere, innanzitutto a se stesso, i luoghi comuni, le illusioni, le falsità con cui la società di provenienza e quella di arrivo vivono e si raccontano l’esperienza migrante. La lettura sarà accompagnata da Gabriele Grotto alle percussioni.

Giovedì 29 marzo 2007 – ore 20.30

San Vito di Leguzzano – Sala Civica via Snichelotti

Rapporto annuale di Amnesty International

Le vite di milioni di persone in ogni parte del pianeta sono state devastate dalla negazione dei loro diritti fondamentali. La sicurezza è stata minacciata dalla guerra e dagli attacchi dei gruppi armati, così come dalla fame, dalle malattie e dalle calamità naturali. Le libertà sono state decurtate da repressione, discriminazione ed esclusione sociale. Il Rapporto Annuale di Amnesty International, che documenta le violazioni dei diritti umani in 150 Paesi e Territori in tutto il mondo, compresa l’Italia, pone in evidenza la necessità che i governi, la comunità internazionale, i gruppi armati e altri soggetti che ricoprono posizioni di potere o di influenza si assumano le proprie responsabilità. La serata sarà presentata dalla sezione Amnesty International di Vicenza.

Domenica 1 aprile 2007 – ore 17.00

Casa del Popolo / Circolo ARCI – Torrebelvicino

(a seguire cena etnica presso il Circolo)

Coro Donne Ucraine

(Associazione Ucraina più)

Il coro folkloristico è composto da circa 15 donne ucraine che lavorano in Italia e costituisce un’occasione di ritrovo tra persone che condividono l’esperienza dell’emigrazione e strumento di integrazione nella nuova realtà sociale attraverso la diffusione dei canti popolari ucraini.

Documentario «Le donne del destino»

Il documentario si propone di analizzare due particolari aspetti sociali, conseguenza delle nuove immigrazioni dall’est. Attraverso una serie di interviste, le donne saranno invitate a raccontare le loro storie di solitudine e di emarginazione; il documentario diventerà così un viaggio nel ricordo e nella nostalgia e, allo stesso tempo, vivido ritratto della condizione degli anziani nella nostra società la cui cura è sempre più spesso affidata ad estranei. Il documentario mette in risalto l’idea che l’arte, intesa come canto, possa essere un veicolo, un collante di solidarietà fra persone che condividono la stessa condizione di subalternità e di stranieri in una terra che non è la loro, storie di mogli e madri che abbandonano i propri cari e si trasferiscono a migliaia di chilometri dal focolare domestico. Alla proiezione saranno presenti le donne ucraine protagoniste del documentario.

Venerdì 13 aprile 2007 – ore 20,30

 Sala Civica ­ Via A. Snichelotto, San Vito di Leguzzano



«Vite in viaggio: itinerari di intercultura»

Il centro interculturale Mondinsieme, attraverso la redazione di Mix@re ha realizzato tre video-interviste a immigrati in Italia:

1. Mohajir- Migrante, 33’38’’, è la storia di Mohammed, marocchino, che dopo quasi 30 anni in Italia, racconta la sua avventura di quando decise di lasciare il proprio Paese alla ricerca di un po’ di fortuna.

2. Gorgui – Uomo, 23’22’’, è la storia di Papa, senegalese, che, in Italia, matura una passione politica che lo porterà a diventare rappresentante sindacale nella fabbrica dove lavora.

3. Akwaaba- Benvenuto, 35’23’’, è la storia di Charles, ghanese, e della sua famiglia che ricordano le difficoltà di imparare una nuova lingua e i fraintendimenti che proprio la scarsa conoscenza di questa a volte causava.

I video hanno partecipato all’edizione 2007 del premio Mostafà Souhir per la multiculturalità nei media, promosso dal COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti). Alla proiezione sarà presente qualcuno della redazione di Mix@re.

Domenica 15 aprile  2007 – ore 21

Cinema Pasubio ­ Schio



«Tutta colpa di Voltaire»

di Abdel Bechiche

Presentazione di Stefano Bellanda

 

Il viaggio di Jallel tra i diseredati e gli emarginati di una Parigi insieme caotica e vitale, crudele e sincera, non è il solito percorso di formazione del giovane che diventa grande, né l’indigesto spaccato sociologico-politico sulla condizione dei moderni immigrati. È un gioioso-giocoso ritratto dell’ars vivendi di un clandestino che, nella sua individualità e unicità, parla per tutti, parla a tutti.

Abdel Bechiche nasce a Tunisi nel 1960.   Con La faute à Voltaire ( Tutta colpa di Voltaire) ha vinto il  Premio De Laurentis-Miglior opera prima alla 57 Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Mercoledì 18 aprile 2007 – ore 20,30

Circolo ARCI ­ San Vito di Leguzzano



Video
di Maria Rosa Jijion del gruppo G2 ­generazioni seconde

La Polverera. Attorno a un campo di terra battuta il Sud America di Roma prende vita: la domenica la polverera non resta mai sola. Partite ininterrotte e banchetti a far da intervallo, squadre che sembrano di professionisti con meno soldi e più risate, e con il campionato femminile che primeggia per spettatori e agonismo. La polverera è la Bombonera di Buenos Aires dei migranti, e Colle Oppio il Parque de la Carolina di Quito.

G2: Forte e Chiaro. I figli degli immigrati hanno voglia di urlare. Le loro parole, sfoghi e dubbi sono stati registrati dall’artista ecuadoriana Maria Rosa Jijòn nel video «G2: Forte e chiaro», in collaborazione con G2, rete di figli di immigrati riuniti su base generazionale e trasnazionale. Alcune delle loro nazionalità di origine: filippina, marocchina, eritrea, bengalese, cilena, cinese, senegalese, etiope, argentina ed egiziana. «Questo video raccoglie le urla di sfogo e di ironia di alcuni di noi,  figli di immigrati nati o cresciuti in Italia, perché vogliamo che il Paese si renda conto della nostra esistenza, dei nostri bisogni» – spiega Mohamed Tailmoun, uno dei portavoce della rete G2. Alla proiezione sarà presente la regista dei video Maria Rosa Jijion.

Artista visiva, mediatrice culturale e attivista Iniziando con l’incisione Maria Rosa Jijon, è poi passata a lavorare con la fotografia digitale e più di recente con il video. percorso creativo si sviluppa attorno alle tematiche della mobilità umana in contesti migratori e nel lavoro con le comunità e l’empowerment. Il video G2 ha vinto l’edizione 2007 del premio Mostafà Souhir per la multiculturalità nei media con le seguenti motivazioni: «per l’originalità dello spunto, la spontaneità e la freschezza e per essere espressione riuscita del protagonismo nel mondo della comunicazione da parte delle giovani generazioni di immigrati».

Venerdì 20 aprile 2007 – ore 21

Centro Stabile di Cultura ­ San Vito di Leguzzano



«Quelli che bruciano le frontiere
»

di Dounia e Moncef Ghachem

É la traduzione di harraga, termine che in arabo designa i migranti clandestini, quelli che attraversano il Mediterraneo su scafi vecchi e stracarichi alla ricerca di fortuna sulle coste europee e che troppo spesso ci annegano in quel mare; è anche il titolo che abbiamo scelto per questa nuova produzione che unisce le musiche dei Dounia alle parole poetiche di Moncef Ghachem e di Biagio Guerrera, qui presente in veste di autore oltre che di traduttore e voce recitante.

Faisal Taher – voce

Vincenzo Gangi – chitarra voce

Giovanni Arena – contrabbasso, voce

Riccardo Gerbino – percussioni

Moncef Ghachem – voce recitante

Il Gruppo DOUNIA fonde la singolare vocalità mediorientale di Faisal Taher ad un’inedita amalgama di melodie,  armonie e ritmi provenienti da ogni angolo del Mediterraneo.  Con il poeta tunisino Moncef Ghachem hanno realizzato il reading «Dalle sponde del mare bianco», registrato live su cd contenuto nell’omonimo libro edito da Mesogea. Moncef Ghachem nato nel 1946 a Madia in Tunisia, giornalista e scrittore é il cantore del mare e dell’antica tradizione marinara mediterraneo-tunisina. Considerato uno dei poeti più intensi della sua generazione, Ghachem è l’autore di una ricca produzione poetica. Biagio Guerrera è nato a Catania nel 1965, dove tuttora vive e lavora. Si occupa attivamente di scrittura, musica e performance.


Sabato 21 aprile 2007 – ore 17

Santorso – Sala conferenze, Museo Archeologico dell’Altovicentino, Piazza A. Moro

Ubax Cristina Ali Farah presenta:

«Madre piccola»

Reading dal romanzo in corso di stampa presso editore Frassinelli. Accompagnamento musicale di Laura Fiorentini al violoncello e Filippo Magnaguagno alla chitarra.

È un romanzo corale costruito con un intreccio di interviste, canzoni popolari somale. Tema centrale è la diaspora, la ridefinizione dell’io e delle relazioni interpersonali in seguito alla disgregazione di un contesto socio-culturale. La narrazione fa perno sulla voce dei tre protagonisti, due delle quali sono donne e ruota intorno a tre momenti chiave della storia contemporaneasomala: la degenerazione della dittatura di Siad Barre, la guerra civile e la successiva diaspora.

Cristina Ali Farah è nata a Verona nel 1973 da padre somalo e madre italiana. Dal 1976 al 1991 vive a Mogadiscio, da dove è costretta a fuggire a causa della guerra civile scoppiata nel paese. Dal 1997 vive a Roma. É redattrice delle riviste di letteratura della migrazione el Ghibli e Caffè. Ha pubblicato racconti e poesie in diverse antologie e riviste. Nel 2006 ha vinto la prima edizione del premio Lingua madre alla Fiera internazionale del libro di Torino.  Il suo romanzo Madre piccola è in corso di stampa presso Frassinelli.


Martedì 24 aprile 2007

Centro Stabile di Cultura ­ San Vito di Leguzzano

Festa Conclusiva