[GRILLOnews • Settembre 1997] Vi proponiamo un Dossier-Anziani realizzato pubblicato sul numero di Settembre/Ottobre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»

TERZA ETA’. SAGGI, NELL’EST VERONESE

Introduzione
[di Amedeo Tosi]

Perché dobbiamo a tutti i costi parlare di anziani se stiamo ragionando sull’Africa? Cosa c’entra l’Africa con gli anziani, e viceversa?” mi chiesero i collaboratori durante l’incontro di Redazione. Risposi loro citando un recente articolo apparso sul bimestrale Alfazeta: “In Bretagna (Francia) esiste un sindaco africano che è estremamente popolare, che è stato rieletto da più dell’80% della popolazione. É il nero più conosciuto della Bretagna, è d’origine togolese, è stato ministro per gli immigrati al tempo di Rochard. E nel suo Comune ha avuto l’idea di mettere in piedi un “consiglio d’anziani” come in Africa dove i vecchi, gli anziani, si riuniscono sotto l’albero per gli affari del villaggio. Egli ha visto infatti che in Francia gli anziani li si mettevano negli ospizi, nelle case di riposo, e questo ha molto scioccato il suo spirito africano. Dunque ha avuto l’idea di trasporre un sistema sociale africano al livello del suo comune. Ed egli ha fatto un consiglio di anziani che è unicamente consultivo, non ha un valore legale, ma può proporre delle cose all’altro Consiglio, quello comunale. Ed è stato un successo straordinario. Un successo anzitutto per gli anziani, perché hanno avuto l’impressione di servire a qualcosa, e che qualcuno gli domandasse delle proposte. E ci si è accorti che a quelle proposte nessuno ci aveva pensato, le persone che non erano anziane non pensavano a tutti i problemi che gli anziani potevano avere…”. Come sono organizzati i nostri anziani?

 
San Bonifacio. Anziani vivaci? Sì!
[di Federica Sciuscio ed Elio Dal Pozzo]

I pensionati si fanno in quattro. Tante sono infatti le opportunità, seppure di diversa natura, per chi, nel comune di San Bonifacio, si trova a vivere la fase post-lavorativa della propria vita. L’Associazione Anziani Sambonifacesi, ad esempio, “si propone di stimolare e promuovere l’aggregazione delle persone anziane, affinché la stessa possa divenire luogo di incontro e di riferimento; contribuire a risolvere o alleviare le difficoltà degli anziani con iniziative proprie ed in collaborazione con Enti, nonché proporre iniziative ricreative, culturali e di assistenza medica rispondenti ai bisogni degli utenti” spiega il dottor Luigi Trevisoi, fondatore nel 1990 ed attuale referente dell’associazione che oggi conta 270 iscritti. “Fare un servizio per il prossimo e vedere che questi anziani si ritrovano e rompono la solita monotonia del quotidiano è la più grande delle soddisfazioni” aggiunge. Non mancano, però, i problemi: “L’associazione purtroppo raccoglie un numero limitato di anziani e molti ancora trascorrono il tempo soli e tra le mura domestiche. Abbiamo cercato di trovare dei volontari che dessero una mano a domicilio, ma non sono riuscirti nell’intento. Così alcuni di noi si prestano a questo servizio”. Perché iscriversi? “Per stare insieme, per informarsi e soprattutto per formare una famiglia, una casa sempre aperta”, aggiunge Trevisoi. Tra le attività proposte vi sono dei corsi di ginnastica, la possibilità di cantare in un coro, la festa mensile dei compleanni oltre che utilizzare al meglio la sede situata al civico 102/A di Corso Venezia.Tra le attività in programma per il futuro vi è una serie di incontri: sulla Costituzione italiana, sulla giustizia, su “I giovani d’oggi”, la Sanità e “La persona non invecchia se non invecchia il cervello”. Per aderire basta compilare una richiesta di adesione e versare la quota annuale di lire 15.000. Accanto a questa opportunità si inserisce quella più specificatamente culturale proposta dal Circolo Valerio Catullo – Auser mediante l’Università Itinerante. Un nutrito programma di incontri a scadenza settimanale (tutti i martedì, a partire dalle ore 15) scandisce da sette anni a questa parte l’attività: “Gli incontri, seguiti da circa una settantina di persone, si tengono nella sala civica del capoluogo e trattano argomenti legati alla storia, geografia alle scienze, all’arte, all’educazione civica, eccetera, e l’organizzazione si avvale di insegnanti universitari o volontari” spiega Elio Siliotto. Che aggiunge: “Incontri e visite guidate che aiutano i partecipanti ad accrescere la propria conoscenza e, soprattutto, a non sentirsi emarginati quando nella quotidianità vi è l’occasione per poter esplicitare con un minimo di credibilità, fondatezza e pertinenza la propria opinione”. La sede organizzativa dell’Auser (Autogestione dei servizi e solidarietà) è a Verona, ma è possibile iscriversi alle attività corsuali direttamente in sala civica (il costo annuale è di lire 35.000). Vi sono infine le tre organizzazioni sindacali (Spi-Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati) che relativamente alle competenze che sono loro proprie offrono l’assistenza necessaria a dirimere le mille incombenze burocratiche di ogni giorno. Ma non solo: “attraverso la pubblicazione di giornali, l’organizzazione di gite culturali, incontri e feste, i sindacati dei pensionati svolgono un ruolo non di secondo piano nella difesa dei diritti degli iscritti e nella tutela della qualità della vita” spiega Luigi Giarolo dello Spi-Cgil. Sindacati che nel paese dell’est veronese stanno promuovendo, in accordo con l’amministrazione comunale, la creazione di un “Osservatorio della Terza Età”, “teso a valorizzare l’interscambio del tempo libero, un segretariato sociale per pratiche burocratiche, un’assistenza infermieristica di base, una ricreatività volontaria e gratuita, un telefono sociale”, spiegano alla Cisl. Per chi vuole, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Soave. Obiettivi comuni all’ombra del castello
[di Alex De Mori]

Sono due, a Soave, le Associazioni gestite dagli anziani: il “Centro sociale anziani soavesi” e lo Spi-Cgil, affiliato dal mese di gennaio di quest’anno all’Auser (Associazione volontari per l’autogestione di servizi e solidarietà). “Lo scopo del Centro sociale, voluto da alcuni anziani in collaborazione con la parrocchia, che ha messo a disposizione la sede dell’ex Casa della Giovane (aperta tutti i giorni dalle 15,30 alle 19,30 durante l’estate, mentre in inverno l’apertura è anticipata alle 14,30) di via Vittorio Emanuele, è quello “di dare agli anziani la possibilità di debellare la solitudine svagandosi, di rinsaldare l’amicizia e, ultimo solo in ordine di elencazione, quello di essere punto di riferimento per alcuni servizi e attività” spiega il presidente, dottor Salvatore Motta. Che aggiunge: “Gli iscritti fanno parte del patronato ANSPI, anche se la gestione dell’associazione è autonoma. Nel 1996 gli iscritti erano 160, mentre quest’anno siamo passati ad oltre 240, una risposta che sinceramente non ci aspettavamo”. Sul versante delle attività, le proposte non mancano: “Passiamo dall’organizzazione di attività tradizionali, come la tombola o il gioco delle carte, agli incontri culturali e alle conferenze mediche molto partecipate, alle quali periodicamente segue il controllo della glicemia e della pressione arteriosa, grazie alla collaborazione con la Fevoss di Verona (Federazione dei servizi di volontariato socio sanitario). Non mancano, poi le feste, i pranzi e le cene comunitarie, animate con canti, e le gite. Come i volontari che operano anche singolarmente e che sarebbe necessario valorizzare e coordinare” conclude il dottor Motta. Un obiettivo, questo, che si aggiunge a quello dell’ammortizzazione delle spese organizzative tramite il servizio bar interno alla sede. La quota di adesione viene raccolta in sede nel mese di ottobre. L’altra associazione, legata al sindacato CGIL, annovera ben 323 iscritti, ai quali si aggiungono altri 73 della sede staccata di Cazzano di Tramigna. La sede, situata al numero 16 di via Tiro a segno è aperta nei giorni di martedì e venerdì mattina, dalle ore 9 alle 12 (a Cazzano, il giovedì dalle ore 9 alle 11). “L’obiettivo che abbiamo di fronte è il progetto di costruzione di un centro sociale (360 mq) dietro alla caserma dei Carabinieri, aperto a tutti, con tanto di pista polivalente, campi per il gioco delle bocce, pista ciclabile). Il progetto di massima è già stato approvato” spiega Adriano Salgarelli, referente locale dell’associazione. A parte questo, lo Spi porta avanti, in collaborazione con altre sedi e l’Auser, l’università della terza età, organizza convegni di medicina, di storia locale, nonché offre consulenza sull’assistenza sanitaria, sulle varie pratiche burocratiche e sulla compilazione della denuncia dei redditi. “L’iscrizione allo Spi diventa automatica nel momento in cui il pensionato chiede una qualsiasi consulenza”, aggiunge Salgarelli. Tra le iniziative più qualificanti il portavoce parla dell’impegno per la diffusione del loro mensile nazionale, Liberetà, e del “ponte di solidarietà” lanciato dall’Auser, lo scorso mese di maggio, con Mostar (ex Jugoslavia), mediante la realizzazione di un concerto interetnico che ha visto l’omonima orchestra sinfonica esibirsi nel cortile scaligero del municipio. “Nel 1996 l’Auser, con il contributo della parrocchia di Soave, ha ospitato 30 bambini. Ora, con l’aiuto della gente, vorremmo far loro proseguire gli studi mediante la costruzione di una scuola” conclude Salgarelli. Per la raccolta dei fondi, oltre alla vendita del CD sinfonico, due opere d’arte (una ceramica di Michelangelo Marchi e un acquerello di Luigi Camozzo), donate dai rispettivi autori, aspettano di essere cedute al miglior offerente.

Monteforte d’Alpone. Insieme, per valorizzare il tempo libero
[di Amedeo Tosi]

Anche se è una delle ultime nate nel paese del vino doc (inizio anno 1997), l’Associazione Anziani di Monteforte è già riuscita a strutturarsi e radicarsi sufficientemente sull’intero territorio comunale. Una delle sue caratteristiche è infatti quella “di avere degli associati sia nel capoluogo sia nelle due frazioni. É una delle poche, se non l’unica, associazione che è riuscita a lanciare un’opportunità aperta in grado di aggregare “vicini e lontani”, chi risiede a Monteforte e chi fuori”, esordisce il professor Giuseppe Zambon, componente del direttivo. Che tradotto in termini numerici di adesioni significa 74 iscritti da Monteforte, 29 da Brognoligo e 25 da Costalunga: 128 in tutto, tra i quali 100 sono femmine. “Le donne riescono maggiormente ad inserirsi in questo tipo di iniziativa forse perché è una delle poche opportunità che hanno di abbandonare la routine quotidiana. All’interno dell’associazione, poi, di possono trovare risposte al problema della solitudine” aggiunge la vice-presidente Mariella Benetti. Ma se doveste riassumere in due parole la finalità dell’associazione, cosa direste? “Dare alle persone pensionate l’opportunità di stare insieme, valorizzando il tempo libero e, se possibile, l’aiuto vicendevole”, spiega sicuro il tesoriere del gruppo, Diego Tegazzin. Il Presidente, Antonio Noro, che assieme al segretario Domenico Molinarolo e ad altri 4 consiglieri del direttivo completa il team dirigenziale, afferma: “Anche se prossimamente avremo l’elezione dei nuovi dirigenti locali, abbiamo in serbo varie iniziative per il futuro, mentre alcune le abbiamo già portate a compimento, come la presenza agli spettacoli areniani, o a divertenti pomeriggi musicali”. Un nodo da sciogliere è la sede: “Provvisoriamente veniamo ospitati presso i locali della Pro Loco, nella centrale piazza Venturi” conclude Noro. Per motivi organizzativi, l’associazione anziani di Monteforte è affiliata all’Auser, giusto per avere un referente che lavora in ambito nazionale. Iscriversi è quanto mai semplice: basta contattare un membro del direttivo e versare la quota annuale di £ 10.000.


Articolo pubblicato sul numero di Settembre/Ottobre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»