[Milano • 26.02.02 • Adnkronos/Adnkronos Salute] Si rassegnino i proibizionisti: la vera droga sta nel salotto di casa e per vietarla non basta una legge. E' la tv, che secondo Robert Kubay e Mihaly Csikszentmihaly, esperti statunitensi di media e comunicazione, puo' diventare uno stupefacente in piena regola, capace di dare assuefazione provocando crisi di astinenza in chi vi rinuncia. Tracciati clinici alla mano, infatti, in un articolo pubblicato sul numero di marzo di 'Le Scienze', gli autori trasformano la parola 'videodipendenza' in una verita' scientifica.

TV: E’ UNA VERA DROGA, DA’ ASSUEFAZIONE E ASTINENZA. LA DIMOSTRAZIONE IN UNO STUDIO PUBBLICATO SU «LE SCIENZE»

Dimostrando gli effetti devastanti della ‘scatola magica’ che ruba 3 ore al giorno e 9 anni di vita a ogni cittadino medio dell’Occidente industrializzato. ”Il termine videodipendenza e’ impreciso e carico di giudizi di valore – scrivono Kubay e Csikszentmihaly – ma coglie l’essenza di un fenomeno reale”. Psicologi e psichiatri, infatti, definiscono la dipendenza come ”il consumo prolungato di una determinata sostanza; l’utilizzo piu’ frequente di quanto lo stesso soggetto ritenga corretto; i ripetuti e vani sforzi di ridurre l’impiego; la quantita’ di tempo e di attenzione dedicata all’uso della sostanza a scapito di importanti attivita’ sociali e familiari; i sintomi di astinenza in caso di cessata assunzione”: un quadro riconoscibile, punto per punto, anche nelle persone che guardano troppa tv. La descrizione tecnica di una persona dipendente, insomma, calza a pennello a chiunque, sonno e lavoro a parte, trascorra da telespettatore la maggior parte del tempo libero. Ma ecco gli effetti della droga formato-tv. ”La televisione – spiegano gli specialisti – induce uno stato di rilassamento e di passivita’ che insorge rapidamente, e la sensazione che ci si sentira’ meno rilassati una volta interrotta la visione porta a un maggior consumo”, innescando la ‘spirale’ dell’assuefazione. Non solo, il teleschermo cattura l’attenzione con mezzi sapienti: stacchi, tagli, zoomate, panoramiche e rumori improvvisi, che ”possono produrre reazioni inattese e risposte involontarie”. Un”estasi’ che non ha pari, dove la mente (parola di elettroencefalogramma) lavora meno che nella lettura; un oblio sconosciuto perfino agli schiavi di videogiochi e computer, che almeno possono interagire con il mezzo migliorando le proprie abilita’. Ma il godimento e’ effimero, avvertono gli autori, perche’ e’ stato provato che ”i grandi consumatori di tv si sentono molto piu’ ansiosi e meno felici di quanto non lo siano gli utenti moderati”. E che, privati della loro ‘dose’, subiscono autentici scompensi: impotenza nel gestire il vuoto improvviso e insofferenza nel relazionarsi con gli altri, parenti e amici in cima alla lista.