[LAC • 15.09.03] Il Coordinamento delle Associazioni Protezioniste del Veneto ha organizzato, in collaborazione con le Associazioni Nazionali, una giornata nazionale di disturbo simbolico della caccia ("sirenata"), pratica che oggi, grazie alle Amministrazioni Provinciali, Regionali e al Governo, è diventata un folle massacro della fauna selvatica in violazione delle Direttive Comunitarie "Uccelli" e "Habitat", a vantaggio di una esigua minoranza di cittadini, i cacciatori, che rappresentano lo 0,9 % circa della popolazione. Leggi nazionali, regionali e delibere provinciali sulle cacce in deroga ai fringuelli...

UNA BORDATA DI FISCHI AI CACCIATORI

DOMENICA 21 SETTEMBRE
UNA BORDATA DI FISCHI AI CACCIATORI
ORE 5,30, MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI DISTURBO DELLA CACCIA A PRA’ DEI GAI, PORTOBUFFOLE’ E MANSUE’ (TV)
 
Il Coordinamento delle Associazioni Protezioniste del Veneto ha organizzato, in collaborazione con le Associazioni Nazionali, una giornata nazionale di disturbo simbolico della caccia (“sirenata”), pratica che oggi, grazie alle Amministrazioni Provinciali, Regionali e al Governo, è diventata un folle massacro della fauna selvatica in violazione delle Direttive Comunitarie “Uccelli” e “Habitat”, a vantaggio di una esigua minoranza di cittadini, i cacciatori, che rappresentano lo 0,9 % circa della popolazione. Leggi nazionali, regionali e delibere provinciali sulle cacce in deroga ai fringuelli, le leggi sulla preapertura della caccia, sulla caccia a febbraio, sulla caccia nei parchi, le delibere contro i “nocivi” (volpi, corvidi, ecc.), le pseudo cacce selettive agli ungulati (caprioli, cervi, ecc.), la caccia ai cuccioli di capriolo, la caccia agli uccelli rari (pernice bianca, coturnice, combattente, ecc.), l’uccellagione nei roccoli per la cattura dei richiami vivi, ecc. hanno portato l’Italia, in tema di tutela della fauna selvatica, al Medioevo. La manifestazione si terrà nella Regione italiana, il Veneto, nella quale per legge si può sparare al maggior numero di specie cacciabili e dove è stata ignorata da petizione sottoscritta da bel 72.500 cittadini che chiedevano maggiore tutela della fauna selvatica. Si terrà altresì nella provincia di Treviso che da tempo asseconda le istanze più assurde del mondo venatorio. Ecco cosa accade a Treviso: la caccia in primavera delle gazze, la beffa delle nano-oasi in risposta alla petizione di 13.500 trevigiani che volevano vere oasi, un bambi di capriolo soppresso dal centro recupero della LIPU per “mancanza di fondi”, un regolamento che lega mani e piedi alle guardie volontarie venatorie, il regalo di un fuoristrada della provincia alla Federcaccia da 15.000 Euro, l’esclusione delle associazioni ambientaliste dalla manifestazione “Hobby e sport nella natura”, l’autorizzazione dell’addestramento cani sul Montello in primavera con la scusa del censimento delle beccacce, il coinvolgimento degli alunni delle elementari e medie alla manifestazione venatoria “L’altra metà della caccia”, l’affidamento ad un privato di un Nibbio bruno detenuto senza cibo e acqua, l’affidamento di un bambi di cervo (Margherita) allo zoo di un ristoratore pregiudicato di Godega, la mancata protezione dei Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale individuate dalla Comunità Europea, l’approvazione di un piano faunistico venatorio contenente ben 28 motivi di ricorso al TAR e lungo 175 pagine, l’autorizzazione della caccia ai cuccioli di Capriolo di pochi mesi. La manifestazione si terrà domenica 21 Settembre, data di apertura generale della caccia, con appuntamento alle ore 5.30 al Prà dei Gai, l’ultimo dei grandi prati, circa 320 ettari di superficie, un tempo comuni nel Veneto e in Pianura Padana, dove si riproducono e sostano uccelli come l’Allodola, la Quaglia, il Gheppio, il Combattente, la Pavoncella, ecc. Si tratta dell’area di esondazione del Fiume Livenza che con le sue piene periodiche ha salvato questi prati dalla cementificazione. Ogni anno i cacciatori piazzano circa 30/50 appostamenti di caccia per fare una autentica mattanza di Allodole provenienti dall’Est Europa con l’uso dei richiami vivi e degli zimbelli. Il Prà dei Gai è tutelato dalla Comunità Europea tramite addirittura due Direttive Comunitarie: la Direttiva Habitat (la 43/92/CE) e la Direttiva Uccelli (la 79/409/CEE) essendo stato individuato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).Ben 13.500 cittadini, questa primavera hanno firmato una petizione che chiedeva al Presidente della Provincia di Treviso di proteggere questa area istituendovi un’oasi di protezione. Inutile dire che  non è stata minimamente considerata questa richiesta popolare. Il Prà dei Gai oggi aperto alle doppiette è quindi simbolo di ignoranza, arroganza, menefreghismo delle norme di tutela della fauna selvatica di certi amministratori locali e dei cacciatori. E’ la prova vivente che la volontà di pochi cacciatori prevale paradossalmente sugli interessi dei cittadini, sulla richiesta di migliaia di firmatari della petizione, sulla volontà dell’intera Comunità Europea, sulle leggi. Oggi il Prà dei Gai, lasciato in mano ai cacciatori, è oggetto di abbandono abusivo di rifiuti, bonifiche abusive, incenerimento abusivo di rifiuti, bracconaggio primaverile alle Quaglie, cattura notturna di Lepri, ecc…
Il percorso per i manifestanti si trova tutto in pianura e copre una distanza variabile tra 7 e 10 chilometri. Si tratta di stradine non asfaltate percorribili facilmente. Hanno già aderito alla manifestazione: Margherita Hack (Premio Nobel) che ha dichiarato “Do la mia piena adesione ad ogni iniziativa che va contro quella barbarie che è la caccia”, Giorgio Celli, VAS, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Amedeo Minghi, Circolo Arcobaleno di Vicenza, Bepi De Marzi dei Crodaioli, Radio Cooperativa di Padova, Centopercentoanimalisti Padova, Gruppo Verdi Regione Veneto, Gruppo Verdi Regione Friuli Venezia Giulia, Radio Base Popolare Network Venezia, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli (sono in arrivo altre adesioni).


Maggiori informazioni su questo evento potranno essere trovate sul sito www.faunalibera.it o telefonando ai seguenti referenti provinciali: Padova 347 9693649 o 338 4981981, Treviso 328 2684562, Venezia 348 0407565, Verona 338 7059438, Vicenza 335 6906450 e 329 4703160, Pordenone 338 1615042. (Coordinamento Associazioni Protezioniste Veneto LAC, ENPA, LAV, LIPU, WWF, UEPA, UNA, AMICA TERRA, ADAA, AMICI DEL DELTA DEL PO, LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, ANIMALI IN CITTA’, AVI, ANIMALISTI ITALIANI).