Aprirà a settembre 2004, a Venezia-Mestre, il primo sportello del Triveneto per offrire accoglienza, orientamento e formazione professionale alle badanti. Una sorta di ‘borsa lavoro’, dunque, che rappresenti un punto di riferimento per tutti coloro che lavorano come assistenti domiciliari, ma anche per le famiglie stesse, che potranno ricevere le informazioni sugli adempimenti amministrativi.
E’ quanto prevede il progetto pilota “Occupazione e servizi alla persona”, promosso dal ministero del Welfare, da Italia Lavoro (l’agenzia tecnica governativa per le politiche attive dell’occupazione), dalla regione Veneto e dal Patriarcato di Venezia.
Obiettivo del progetto è quello di sperimentare un’azione innovativa nel settore dell’assistenza domiciliare, proponendo un nuovo modello di incrocio di domanda e offerta che coniughi politiche sociali e politiche del lavoro. La sperimentazione è incentrata su un’analisi personalizzata dei fabbisogni delle famiglie e delle competenze e disponibilità del lavoratore, fornendo inoltre un servizio di assistenza durante tutta la fase di inserimento.
Il progetto si propone, così, di rispondere alla domanda sempre crescente di assistenza domiciliare proveniente dalle famiglie per la cura di anziani e disabili non autosufficienti e di favorire l’inserimento occupazionale della fasce deboli della popolazione. Un modello innovativo, quindi, capace di coinvolgere come interlocutori le comunità territoriali, per restituire dignità e qualità alle prestazioni di cura e a promuovere l’inclusione sociale e professionale dei soggetti deboli. La sperimentazione, della durata di due anni, partirà a settembre dalla provincia di Venezia, per estendersi successivamente alle altre province della regione e del Triveneto. “Il progetto presenta diversi elementi di interesse – ha detto monsignor Dino Pistolato -in quanto promuove la formazione delle badanti, coniuga in modo
adeguato la domanda all’offerta ed evita ricatti e ingiustizie sul luogo di lavoro”.
Per maggiori informazioni: www.labitalia.com