[GRILLOnews • 23.02.04] L’onorevole veronese Tiziana Valpiana (Prc) ha presentato martedì 17 febbraio 2004 un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Interno Pisanu inerente la questione delle quote di ingresso dei cittadini stranieri assegnate alla provincia di Verona...

VERONA. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL’ON VALPIANA SULLE QUOTE DI INGRESSO DEI CITTADINI STRANIERI

L’onorevole veronese Tiziana Valpiana (Prc) ha presentato martedì 17 febbraio 2004 un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno Pisanu inerente la questione delle quote di ingresso dei cittadini stranieri assegnate alla provincia di Verona. Dopo aver premesso che  “Le domande di accesso alle quote di ingresso dei cittadini stranieri assegnate alla provincia di Verona (401) sono state nella sola prima giornata 1114, mentre fin dal momento della distribuzione dei moduli gli impiegati dell’ufficio provinciale del lavoro si erano trovati di fronte ad oltre 2000 persone” l’onorevole Valpiana sottolinea che “solo l’intervento del direttore dell’ufficio provinciale del lavoro, del comune che ha messo a disposizione un padiglione della fiera, la mediazione del coordinamento dei migranti e dello sportello legale migranti e rifugiati hanno scongiurato, dopo un primo momento drammatico che la totale inadeguatezza delle quote assegnate alla provincia di Verona si trasformasse in «assalto» da parte di chi è disposto a bivaccare intere notti pur di poter depositare la richiesta di un lavoratore per il quale è già disponibile un posto di lavoro”. Ed aggiunge: “La soluzione adottata è stata quella di accettare tutte le domande per procedere poi ad individuare criteri di accesso oggettivi per le quote disponibili”. Infine chiede al ministro “se, nell’attesa di una doverosa revisione della legge sull’immigrazione rivelatasi a giudizio dell’interrogante totalmente inadeguata da ogni punto di vista, si intendano adottare iniziative finalizzate ad un ampliamento delle quote assegnate alla provincia di Verona, dimostratesi palesemente insufficienti rispetto alle necessità e alle richieste”. In moti attendono ora una risposta di giustizia.