VICENZA. DANZARE PER ALLEVIARE LE FATICHE DELLA MENTE

Compie sette anni il progetto di Biodanza del gruppo di auto mutuo aiuto per il disagio psichico «Davide & Golia» di Vicenza. Una scommessa promossa nel 1999 dalla Caritas diocesana grazie alla visione ampia e illuminata dello psichiatra Livio Dalla Verde e dello psicologo Andrea Spolaor che da subito hanno creduto al valore dell’esperienza, sostenuta dall’impegno di alcuni facilitatori di Biodanza sistema Rolando Toro del Centro Gaja – Scuola di Biodanza di Vicenza.

L’iniziativa coinvolge fin dal suo inizio persone con sofferenze di tipo psichico e loro familiari. Per grande o impercettibile che sia il disagio psichico, dalla depressione più lieve fino alla schizofrenia, è un fattore imprevedibile che può toccare chiunque, indipendentemente dalle condizioni apparenti della propria vita e, secondo le ultime osservazioni della neuropsichiatria, non si risolve con il solo approccio farmacologico. L’azione sulla parte “sana” della persona in stato di disagio e l’intervento con metodologie di gruppo che amplifichino il sentirsi persona anziché malato, si sono rivelate frecce nell’arco della terapia, se non risolutiva della malattia mentale, certamente della riabilitazione esistenziale dell’individuo che attraversa questo stato di sofferenza.

«Proporre Biodanza, ossia musica, movimento a coppie, individualmente e in gruppo e utilizzo delle emozioni – sottolinea Giovanna Benatti, direttore della Scuola di Biodanza del Centro Gaja e responsabile del progetto – significa privilegiare la parte sana della persona anziché quella sofferente, rafforzando così quella sorgente di autostima e di coscienza del proprio valore e del proprio essere persona, che non è mai completamente compromessa. Sappiamo dalle neuroscienze che le emozioni provate influiscono sul sistema immunitario: così suscitando tutta la gamma di emozioni positive vediamo che nei partecipanti si va rafforzando l’accesso ad un potenziale più ampio di ben-essere e di salute affettiva».

«La proposta di Biodanza è una delle attività storiche del «Davide & Golia» – spiega Andrea Spolaor, lo psicologo responsabile del gruppo – e parte dal principio che il disagio psichico non può più essere affrontato con strumenti isolati, ma che una parte significativa di intervento sia quella affettiva, legata all’incontro e all’empatia che fanno sentire la persona accolta ed accettata per come è. D’altro canto, la longevità del progetto testimonia il risultato lusinghiero del lavoro a mediazione corporea ed affettiva per contrastare la fatica della mente».

«Biodanza è un’attività simpatica, non serve saper ballare – racconta R., che del gruppo Davide & Golia fa parte fin dagli esordi – e ho scoperto che non ho problemi a incontrare e danzare con le altre persone. C’è contatto fisico, ma con rispetto, per questo amo molto anche i massaggi che a volte facciamo nelle nostre sessioni di biodanza. La consiglierei a chiunque, è un bel modo per avvicinare e conoscere le persone da un diverso punto di vista rispetto a quello a cui la società ci ha abituati».

«Si sente l’affetto degli altri, ci si abbraccia, per questo la biodanza mi fa star bene – racconta un’altra persona del gruppo – mi piacciono molto i massaggi, le carezze, mi fanno sentire importante, una persona unica al mondo. In quei momenti sento che anch’io sono speciale e scopro che anche le persone che ho interno sono più aperte e rilassate».

Punto focale dell’eserciziario di Biodanza rivolto a persone con disagio psichico è infatti l’accento posto sulla creatività e sulla valorizzazione affettiva della propria identità, che porta i partecipanti a percepire con sensibilità il proprio valore e a trasferirlo come valore aggiunto nella propria vita. L’ampio accesso alla creatività, poi facilita l’espressione dell’intelligenza corporea, che spesso offre una risorsa «altra» di grande aiuto ed auto-accettazione nella vita rispetto all’intelligenza logico-razionale.

Il Gruppo Biodanza del «Davide & Golia» (ogni giovedì dalle 16.15 alle 17.45) non si rivolge però solo a persone con sofferenza psichica e ai loro familiari e amici, ma vuole essere una occasione di incontro fra queste persone, spesso ignorate ma così ricche di umanità, e la comunità circostante e per questo si rivolge a chiunque senta il desiderio di trovare, in un contesto familiare e accogliente, una risposta e un sostegno calorosi alle quotidiane fatiche della vita, anche per spezzare la solitudine e l’isolamento che spesso accompagnano tante esistenze.

Per informazioni e per adesioni: Centro Gaja – Scuola di Biodanza di Vicenza via dei Mille 39 Vicenza telefono: 0444-525858 oppure 338-8992362.

Mariagrazia Bonollo