VICENZA. MICROCREDITO ETICO-SOCIALE PER NON ENTRARE NELLA SPIRALE DEL DISAGIO

E’ stata firmata il 18 novembre presso la sede della Banca del Centroveneto a Longare (Vicenza) la Convenzione fra l’Associazione Diakonia Onlus, braccio operativo della Caritas Vicentina, e le Banche di Credito Cooperativo/Casse Rurali ed Artigiane della Provincia di Vicenza che darà il via al progetto di Microcredito Etico-Sociale destinato ad aiutare persone in difficoltà economiche temporanee. Un’iniziativa che vuole essere insieme un servizio nel territorio, pur non esaustivo ai fini del superamento del disagio economico di chi si trova in questa situazione, e un segno di valore esemplare per altri enti e soggetti.

Significativo, inoltre, che questa iniziativa sia decollata proprio nell’Anno Internazionale del Microcredito.

La Caritas diocesana ha constatato infatti negli ultimi anni un crescente disagio sociale presso fasce di persone e di famiglie della diocesi chiamate a sostenere spese superiori alle capacità economiche immediate. Per vari motivi esse spesso faticano ad accedere al credito bancario ordinario, pur potendo sostenere spese rateali. Questa iniziativa mira ad aiutarle ponendosi finalità pedagogiche e di promozione umana e va ad affiancarsi ad altre iniziative che agiscono sul medesimo bisogno, come il prestito sull’onore della Regione Veneto e l’iniziativa “Schio c’è”. L’iniziativa tuttavia non va letta né intende sostituirsi agli interventi di assistenza garantiti dai servizi sociali dei diversi comuni. 

Il progetto di microcredito etico-sociale della Caritas vicentina, in concreto, viene avviato grazie alla partecipazione delle undici Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali ed Artigiane (Bcc) della provincia di Vicenza. Esse, sulla base di un’apposita convenzione, forniscono sia il servizio di sportello per i beneficiari dei finanziamenti, sia un’iniziale copertura finanziaria per la concessione dei prestiti.

A partire dal gennaio 2006 è prevista l’apertura di sportelli Caritas, presso i quali avverrà l’ascolto e la relativa istruttoria delle richieste, in sette zone della Diocesi: Vicenza, Bassano del Grappa, Malo, Campiglia dei Berici, Altopiano di Asiago, Valdagno, Montecchio Maggiore. 45 volontari si sono preparati a garantire questo servizio partecipando nelle scorse settimane ad appositi incontri formativi. In caso di accettazione della domanda, la pratica viene poi inoltrata alla banca competente scelta dal richiedente.

I prestiti saranno concessi in virtù di un Fondo Rotativo di Garanzia che si alimenterà con donazioni, possibili da parte di privati e istituzioni utilizzando il conto corrente n. 81007200 aperto presso Banca del Centroveneto,  CIN I,  ABI 8590, CAB 11801. Il valore iniziale del Fondo è di circa 130 mila euro, messi a disposizione dalla Caritas diocesana (30 mila euro), dalle Bcc della provincia (100 mila euro), dal Comune di Santorso (2 mila euro) e da un privato. “Speriamo che in futuro altri istituti bancari, istituzioni e privati vorranno seguire l’esempio delle Banche di Credito Cooperativo, le prime ad aver creduto al progetto – commenta don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas diocesana – e in tal senso ci pare significativa l’offerta di un privato cittadino e l’adesione del Comune di Santorso”. Quest’ultima, un base ad un Protocollo d’Intesa estendibile ad altri enti locali, non si limita alla partecipazione al fondo di garanzia, ma prevede anche la segnalazione di situazioni, l’attività di tutoraggio, la pubblicizzazione dell’iniziativa e lo scambio di informazioni con la Caritas diocesana.

“Una delle peculiarità del progetto – spiega Maria Giacobbo, presidente dell’associazione Diakonia Onlus – è la presenza di un tutor che accompagnerà il percorso di quei beneficiari che per loro natura hanno difficoltà a gestire un budget economico, sarà una presenza attiva ovviamente solo con consenso del diretto interessato”.

“Una secondo aspetto caratteristico – prosegue Maria Giacobbo – è che si tratta di un credito etico-sociale, ossia che si rivolge a persone che normalmente le banche non considerano clienti convenienti, soprattutto per il rapporto fra costi e vantaggi nella struttura bancaria. Terza ambito di eticità è il fatto che esso mira ad evitare che queste persone segnate da una momentanea difficoltà economica entrino in un percorso distruttivo e di disperazione, segnato da fenomeni come il progressivo grave indebitamento e l’usura. E’ un percorso che mette al primo posto la relazione con la persona, dato che l’istruttoria è gestita dai volontari degli sportelli e che le modalità di restituzione sono concordate con il beneficiario e si caratterizzano per una dilatazione ed una elasticità maggiori di quelle normalmente applicate dal sistema bancario. Infine essendo l’iniziativa un servizio-segno, essa parte dall’individuazione di un bisogno-disagio e tenta di dimostrare la sostenibilità e la credibilità del microcredito quale efficace risposta. In questo senso speriamo di dimostrare alle banche l’opportunità di aprirsi a questo strumento, inventando reti di collaborazione con  associazioni di categoria, comuni e altre istituzioni”.

“Abbiamo accolto volentieri la proposta avanzata dalla Caritas diocesana – afferma Lorenzo Muraro, presidente della Banca del Centroveneto Credito Cooperativo e rappresentante, per la sottoscrizione della convenzione con Diakonia, di tutte le undici Bcc del vicentino – consci che non sarà certo un’area di business per la nostre banche, ma una opportunità di operare al servizio della comunità locale, in modo etico e socialmente responsabile, pertanto vicino alla  nostra maniera di fare banca. Le Casse Rurali ed Artigiane, oggi Banche di Credito Cooperativo, sono nate per contrastare l’usura e per permettere l’accesso al credito delle categorie economiche più deboli. Ora ci accingiamo a fare altrettanto nei confronti di controparti forse ancora più emarginate e più sfortunate, e crediamo che in ciò ci sia una logica, un legame con la nostra storia, fatta soprattutto di persone e di solidarietà”.

“Abbiamo aderito – spiega a sua volta il sindaco di Santorso Piero Menegozzo – perché il microcredito rappresenta uno strumento interessante per aiutare persone e famiglie, oltre che a superare difficoltà economiche, ad acquisire gli strumenti necessari per imparare a gestire la propria situazione economica, senza magari cadere prigionieri di qualche società finanziaria o banca che pratica crediti a tassi al limite dell’usura”. “Nel mio piccolo sono felice di contribuire ad aiutare il prossimo, che senza saperlo potrebbe essere il mio vicino di casa, a superare difficoltà che ognuno di noi può incontrare” conclude C.O., medico, che pure ha deciso di portare il suo contributo al Fondo.

Per informazioni sull’iniziativa si può scrivere all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Mariagrazia Bonollo